Vita monotona, rifugio nei film

Asia

Sono una ragazza di 17 anni, I film mi hanno salvato e mi hanno complicato la vita allo stesso tempo. L’unica cosa che faccio dalla mattina alla sera é vedere film (per farvi capire sono spesso più di 3 al giorno), non uscendo quasi mai dalla stanza (eccetto per faccende con i miei, scuola e raramente un uscita con un amica) l’unico rapporto che ho con il mondo esterno é attraverso i film che però purtroppo mi hanno anche dato standard irraggiungibili di come vivere la vita, di com’è o come sarà, delle amicizie o degli amori. Mi appesantiscono o alleggeriscono il cuore e mi fanno provare milioni di emozioni che nella mia vita normale non proverei e mi fanno pensare a quanto sia noiosa la mia vita perciò mi rifugio nei film per trovare un po’ di divertimento che nella mia vita di tutti i giorni non ci sarebbe. Sono persino diventata una persona più estroversa per questo fatto, dico spesso ciò che penso anche se ferisce gli altri e ho sempre la battuta pronta per divertirmi un po’. Sinceramente non riesco a pensare cosa facciano gli altri tutto il giorno quando abbiano finito tutti i loro “doveri” (per doveri alla mia età intendo lo studio), se non ti guardi un film o una serie che altro fai nella vita per sfuggire dalla sua ripetivitità e monotonia? Oltre che uscire con gli amici che altro dovrei fare alla mia età? Il solo pensarci mi appesantisce il cuore, se adesso é così come sarà la mia vita in futuro? Forse dovrei pensare a studiare per avere qualcosa di diverso nel mio futuro, una carriera, ma quando penso di impegnarmi sul serio smetto quasi subito perché penso che anche quello diventerà monotono e poi lo vedo come un futuro troppo distante e perciò mi rifugio come sempre nei film perché é l’unica cosa che so fare. Non so se cerco un vero e proprio aiuto scrivendo qui ma volevo almeno sapere che ne pensava qualcuno.

9 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Asia,

Prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. Potrebbe essere utile esplorare in maniera ancora più ricca le tue abitudini in rapporto ai film e le emozioni sperimentate. Da quanto tempo metti in atto questo stile comportamentale e se è accaduto qualche evento in particolare che ti ha spinto ad adottare questo tuo modo di fare e approccio alla vita in generale. Come spesso faccio con i pazienti, ti invito a vedere la nostra mente come una struttura composta da idee, credenze che ci spingono verso un bisogno o scopo. Le emozioni ci indicano quanto siamo vicini o lontano dal raggiungere i nostri obiettivi. In ogni caso, se ti può essere d'aiuto, ti invito a contattarmi per un percorso. 

Dott. Viola Francesco 

Gentile Asia. Mi permetto di darti del tu perché sei giovanissima. I film e le serie TV, così come tutte le forme di arte, sono da sempre state una forma di evasione, un modo che gli esseri umani hanno trovato per allontanarsi dalla realtà quotidiana e vivere un'esperienza diversa. Questo perché la nostra mente ha bisogno di varietà, è stimolata da tutto ciò che è nuovo, diverso, vario. Lo facevano già i nostri antenati nelle caverne. I Romani avevano il famoso modo di dire "Panem et circenzes", per indicare che l'unico modo di tenere buone le persone era dare loro questi due ingredienti, il cibo e lo svago. Quando però lo svago diventa l'unica attività della vita (a parte ovviamente quelle necessarie cui tu stessa fai riferimento), allora si entra nel campo della dipendenza: una cosa che dovrebbe essere il contorno alla quotidianità, diventa il piatto principale. Questo finisce per dare alla persona esattamente la sensazione che hai tu: a parte i film e le serie, cos'altro può esserci? Cioè l'idea che la vita fuori dallo schermo non valga la pena di essere vissuta. Si può fare un lavoro molto mirato ed efficace per aiutarti a rimettere ogni "piatto" al suo posto. Puoi contattarmi al 333/4260656 così organizziamo per incontrarci. In alternativa, se mi mandi un tuo recapito, ti chiamo io appena possibile. Intanto ti auguro buona giornata. G M

Cara ragazza, sei molto giovane ed in un'età di trasformazione. Mi sembra che tu utilizzi i film un po' come via di fuga. Molti ragazzi come te e della tua età che hanno vissuto la pandemia proprio quando avrebbero dovuto invece iniziare a socializzare di più stanno vivendo quest'età con chiusura. In ogni caso da ciò che scrivi traspare una preoccupazione per te stessa che credo valga la pena di portare nello studio (fisico) di uno psicoterapeuta che possa aiutare ad orientarti. Che ne pensi? Un caro saluto

Grazie per aver condiviso il tuo mondo interiore e le tue riflessioni profonde.

Sicuramente hai una capacità di analizzare ciò che sta accadendo intorno a te notevole e questo è già un passo avanti.

Da come lo descrivi, sembrerebbe che i film sono diventati una sorta di rifugio da un qualcosa di più grande, un modo per allontanarti dalla realtà, che però ora è diventato una gabbia.

Il film, in sè, può divenire uno strumento, possono ispirarti e insegnarti ma se quest’ultimi diventano un mezzo pericoloso per te che ti fa evadere dalla realtà e isolarti, è bene che si debba trovare un equilibrio andando ad analizzare più fattori che ti portano a ritirarti in tal modo.

La monotonia la proviamo in tanti, dobbiamo imparare a stare nel nostro tempo, poiché osservare la vita proiettata al futuro fa sì che perdiamo di vista gli obiettivi presenti e viviamo come se la vita ci stesse scorrendo davanti.

È normale sentirsi bloccati riguardo al futuro, perché sembra incerto. Puoi iniziare a pensare a delle piccole cose,piano piano, che potresti iniziare a fare. Questo farà sì che coltiverai il tuo piccolo orticello.

Se, come descrivi, tutto questo è diventato pesante a livello di benessere psicofisico non esitare a chiedere ad uno psicologo.

Un caro saluto.
Dott.ssa Serena Zimotti 

Dott.ssa Serena Zimotti

Dott.ssa Serena Zimotti

Roma

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Gentile Asia

a volte anche chiedere aiuto puo' sembrare irraggiungibile o spaventare. Il fatto che abbia scritto e' gia' un buon preludio. Sarebbe molto opportuno che potesse proseguire per non disperdere tutte le buone risorse non solo della sua eta' ma anche quelle celate dietro il ritiro dalla sua vita. Le emozioni che prova nel vedere i film potra' concedersi di viverle anche in altro modo. Possibile che non abbia scoperto quello che le esperienze col mondo, in tutte le sue sfaccettature, possono dare? le relazioni, il gioco, la natura, la bellezza, la musica. Se si sta rispondendo "no", credo che stia facendo un grosso autosacrificio. La paura, inconsapevole, ed altri aspetti che stanno dentro la sua storia, puo' essere affrontata, ed evitare le situazioni non sempre e' una buona soluzione.  Troppo spesso situazioni come quella che descrive, possono diventare un "miele" da cui diventa difficile staccarsi.  Aprendosi all'esterno, man mano riuscira' a sentire quello che oggi sembra non possibile. Se il cuore (di una ragazza di 17 anni) si sente appesantito, dovra' trovare il modo di svuotarsi per poter percepire la gioia che ora e' bloccata.  

Dott.ssa Paola Poeta

Dott.ssa Paola Poeta

Roma

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Quanto descrive mi conferma ciò che ho appreso anche nella mia esperienza come psicologa: un amore notevole per i film può compensare una mancanza di sufficiente "divertimento" nella vita quotidiana. Nel suo caso però, essendo lei solo diciassettenne e quindi ancora pienamente inserita nel nucleo familiare di origine e da esso dipendente, ipotizzo che lo scarso divertimento sia un problema familiare o almeno di uno dei due genitori. Essendo la famiglia un "sistema" i cui membri sono strettamente collegati, lei ovviamente potrebbe risentire di un clima familiare più o meno depresso. In questi casi sarebbe indicata sicuramente una terapia familiare, ma considerato che a 17 anni non si è più bambini e ci si approssima alla fine dell'adolescenza, penso potrebbe risolvere la problematica anche con una terapia individuale soprattutto con la Terapia della Gestalt, ovviamente idoneamente usata. Al riguardo anche su questo sito c'è un mio articolo di qualche anno fa che illustra un utilizzo di questo approccio che nel frattempo ho più volte sperimentato e verificato nei risultati. Probabilmente, se l'ipotesi è giusta, lei potrebbe aiutare anche i suoi familiari.
Perchè c'è bisogno di uno psicologo? Perché lo psicologo apporta non solo conoscenze, ma anche relazione ed in definitiva è come se apportasse energia nuova che il "sistema familiare" non possiede e senza la quale non riesce ad uscire dalla problematica.

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Cara Asia,

Certamente i film come i libri o altre forme d'arte hanno la capacità di rapirci in un mondo fuori dall'ordinario e ci permettono di esplorare realtà lontane dalla nostra, ci coinvolgono e ci emozionano, hanno il potere di toccare parti profonde e nascoste, private, ci regalano la libertà di essere noi stessi, senza maschere, diversamente dal mondo "reale" in cui è necessario calarsi nel ruolo di "figlia", "amica", "studentessa" etc.

Venendo a noi, mi sembra di capire che a tuo parere questa passione ti coinvolga fin troppo, tanto da farti definire la tua vita come monotona, ti salvano e ti complicano la vita allo stesso tempo, e ti poni questioni su che effetto avrà sul tuo futuro, cosa ti piacerebbe fare? Quale ambito senti tuo? Hai mai pensato se qualcosa che abbia a che fare con il cinema, la regia, la scenografia, possano diventare la tua realtà?

In ultimo chiedi qualche opinione sulla questione. Io vorrei invitarti a fare un piccolo sforzo e provare a cercare un confronto con la tua famiglia o con una tua amica, a coloro che ti conoscono a fondo e che potrebbero darti la giusta chiave di lettura. 

Se te la senti, prova a fare un piccolo esercizio: scegli un giorno a settimana in cui i film sono vietati. Resta da sola con te stessa e vedi cosa succede, poi cerca di inserire un'attività diversa come una passeggiata, la cucina, un hobby, il volontariato etc.

Un caro saluto 

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Ciao, grazie per aver condiviso come ti senti. Capisco che i film siano diventati una sorta di rifugio per te, un modo per vivere emozioni che sembrano mancare nella vita quotidiana. È del tutto normale cercare un po' di "fuga" in qualcosa che ci fa sentire vivi e stimolati, ma vedo anche che ti stai interrogando sul fatto che questo comportamento ti stia togliendo la possibilità di vivere esperienze diverse nella vita reale. 

È anche comprensibile che tu trovi difficile immaginare come sarà il tuo futuro, e che la monotonia del quotidiano ti faccia sentire come se stai vivendo una vita "piatta". Ma pensa che, purtroppo, nessuna vita è solo fatta di azioni da film, con drammi emozionanti e cambiamenti rapidi. La realtà è molto più graduale, ma ogni passo che fai può aggiungere qualcosa di significativo alla tua vita. 

Capisco che ti spaventi l'idea di dedicarti a qualcosa che sembra lontano o difficile da raggiungere, come una carriera o un impegno più serio. Ma ogni piccolo passo che fai, ogni giorno che ti sforzi di fare qualcosa di diverso, può essere un modo per "colorare" la tua vita in modo più variegato. Non è necessario che tu cambi tutto in una volta. A volte basta semplicemente iniziare con piccole cose, come dedicare qualche ora a un hobby che ti interessa, fare volontariato, o parlare con qualcuno di ciò che ti appassiona. Queste piccole cose possono far sentire meno monotona la quotidianità e possono anche arricchirti di esperienze che ti faranno sentire più connessa con te stessa e con il mondo.

La riflessione che hai fatto sul futuro è legittima e tanti ragazzi della tua età si pongono domande simili. Ma non devi avere tutto chiaro ora. Puoi andare avanti esplorando e prendendoti il tempo per capire cosa ti appassiona davvero. Non è mai troppo tardi per trovare qualcosa che ti entusiasmi, qualcosa che ti faccia sentire che il futuro è un’avventura da vivere, non una routine che ti spaventa.

Se vuoi, possiamo parlare di come iniziare a esplorare queste "alternative", anche se in modo graduale. Come ti senti riguardo a provare qualcosa di nuovo?