Le regole e i No: istruzioni per l'uso

Quali e quante regole dare a un bambino che sta crescendo? E' meglio essere rigidi e autoritari o lasciare che i figli si regolino da soli? Punizioni e ricatti funzionano?
Non è semplice orientarsi tra queste domande che ogni genitore, prima o dopo arriva a porsi.

Le regole sono un potente strumento a nostra disposizione per creare un ambiente educativo nel quale i nostri bambini possano “tirare fuori” il meglio di sé. Ma come ogni strumento, per poterne sfruttare tutte le potenzialità, è necessario conoscere bene come è fatto e come funziona.

Ecco allora un breve “libretto di istruzioni”, che può essere utile nella consapevolezza che non ci sono formule magiche che valgono per tutti!

A cosa servono le regole?
La prima funzione delle regole è quella di dare ordine. Per un bambino è infatti molto importante sapere con certezza che cosa può o non può fare.
In secondo luogo, rispettare le regole è una buona palestra per imparare a sopportare la frustrazione. Un bambino che impara che esistono delle regole non sarà troppo triste o troppo arrabbiato quando non potrà fare quello che vuole.
Infine, il valore fondamentale delle regole è quello di consentire una serena convivenza. Per questo, un bambino che rispetta le regole sarà un bambino con migliori relazioni sociali nei diversi contesti.

Come deve essere fatta una regola?
Le regole, per essere utili e rispettabili, devono essere caratterizzate da alcuni elementi:
chiarezza e precisione: usiamo poche parole, una regola alla volta, dicendo chiaramente quello che vogliamo
adeguatezza all'età: le regole cambiano con la crescita, interroghiamoci sempre se il nostro bambino riesce a fare di più o di meno di quello che gli domandiamo
coerenza: una regola vale tutti i giorni e se non viene rispettata la conseguenza è sempre la stessa
In generale, bisogna essere molto pratici quando si chiede di fare qualcosa a un bambino. Per questo, una regola è più efficace se indica il comportamento corretto che si vuole, piuttosto che vietare quello che non si vuole. Ad esempio “sulle scale non si corre” non è una regola efficace, perchè non esclude che sulle scale si possa saltare, andare a gattoni, rotolare... “Sulle scale si cammina con attenzione” è una regola più chiara e lascia meno spazio a interpretazioni fantasiose.

Da dove partire?
Per cominciare, bisogna stabilire poche e semplici regole che riguardano la vita quotidiana: a che ora si va a dormire, quanto tempo si può stare davanti al computer, quando si fanno i compiti... Prima di condividerle con i bambini, però, la mamma e il papà le devono avere pensate insieme e devono avere trovato un accordo. È importante pensare le regole come strumento per vivere bene insieme e per garantire il benessere dei nostri bambini: in questo modo sarà più facile mantenersi saldi su una certa posizione, a differenza di una regola “di comodo” che varia a seconda dell'esigenza dell'adulto, lasciando i bambini molto confusi.

Infine, ricordiamoci la coerenza: non posso urlare a un bambino di non urlare o chiedere a mio figlio adolescente di non usare lo smartphone a tavola se io per primo lo faccio. Le regole sono per tutti, e un bambino (o un ragazzo) che vede gli adulti intorno a lui che le rispettano nello stesso modo in cui chiedono a lui di farlo sarà più motivato a non infrangerle.

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