Brutto rapporto con mia madre

Francesca

Salve, ho un brutto rapporto con mia madre da quasi sempre. Soffre di depressione da parecchi anni è stata in cura da uno psicologo ma non ha risolto nulla e si ostina a dire che non guarisce per colpa nostra. Mi ha sempre attaccata per ogni cosa, ho provato a migliorare alcune cose che non andavano bene in modo tale da litigare il meno possibile ma giusto da poco tanto per fare un esempio, ho lasciato delle cose che non potevo sistemare perché avevo delle cose urgenti da sbrigare e voleva le sistemassi a tutti i costi subito perché secondo lei sono disordinata e in una casa normale non si possono lasciare le cose nemmeno per dieci minuti perché ci sono delle regole. Dopo ciò le ho spiegato che le avrei sistemate subito dopo ma avevo assolutamente urgenza di fare delle cose ma continuava ad attaccarmi finchè non ho alzato la voce anche io dicendo che se le cose le avessi sistemate poco dopo non sarebbe accaduto nulla, dopo ciò esausta ho preso le cose e le ho sistemate nonostante ripeto avessi delle cose molto urgenti da fare. Allora ha cominciato a dire che lei è piu grande e sa quello che fa e dice che un’altra persona avrebbe dato ragione a lei, ha detto che facendo cosi le manco di rispetto, che lei non può dire nulla perchè va male tutto tanto, per poi esagerare come sempre dicendo che lei fa dei favori (es: fare alcune faccende domestiche) e che io devo solamente starmi zitta. Molteplici volte le ho spiegato che nessuno la obbliga e che potrei farle da sola ma anche li mi attacca. Inoltre da poco ha iniziato a dire cose non vere sul mio conto o esagerarle per mettermi contro chiunque. Io non riesco più a reggere questa situazione, la odio e provo una rabbia immensa nei suoi confronti. Io non so se sia possibile ma vedo in lei dei tratti da narcisista, non so se la rabbia mi faccia pensare ciò per poter dare una giustificazione al tutto o effettivamente potrebbe essere così.. ho cercato di riassumere il tutto perché scrivere ogni singola cosa sarebbe impossibile.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Francesca, mi dispiace molto per la situazione a cui sei sottoposta. Da come descrivi le cose sicuramente tua madre proietta in te il suo malessere e non hai torto nel dire che ha dei tratti narcisistici, anche se per una diagnosi chiara occorrerebbero altri elementi.  Quello che ti consiglio è di cercare di lavorare sulla tua autostima, e sul porre i limiti tra ciò che è davvero parte di te e ciò che invece lei tenta di attribuirti. Più tu diventi consapevole di te stessa e ti dai amore, meno i suoi comportamenti riescono a ferirti. Purtroppo non è possibile modificare un genitore, ma possiamo lavorare sull'immagine interiore del genitore stesso, in modo da creare un rapporto più bilanciato con lui. Riuscire a cambiare il nostro mondo interiore crea intorno a noi una realtà più confortevole, e questo non significa bloccare la nostra rabbia, ma trasformarla in energia che ci permette di apportare dei cambiamenti positivi per noi. Per qualsiasi approfondimento mi metto a disposizione, svolgo consulenze on line se fossi interessata. Spero di esserti stata d'aiuto. 

Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

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Buongiorno, l'impressione è che non ci siamo confini tra di voi e questo probabilmente produce conflittualità. Non credo che sia una questione di chi ha ragione, ma probabilmente c'è la necessità di emancipazione. Mi contatti telefonicamente per un appuntamento. Visiti il mio sito internet per farsi un'idea di come lavoro.

Dott. Giancarlo Zampieri

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Brescia

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Buongiorno, da come scrive, sembra proprio che sia giunta ad un livello di esasperazione notevole. Definire se sua madre è più o meno narcisista, credo che le sia di poca utilità. Quello che è chiaro è che prova tanta rabbia nei confronti della mamma da arrivare addirittura all'odio. Evidentemente le cose che non funzionano sono diverse. Pare che sua madre cerchi di ottenere rispetto, attenzione, considerazione, imponendo delle regole e che lei, di contro voglia trasgredirle per farle vedere che anche lei c 'è e vuole essere vista e considerata . 
Penso che non troverà una risposta che la possa aiutare, così su due piedi, ma che la sua risposta possa trovarla magari in un percorso terapeutico che la accompagni nella gestione di questo difficile rapporto, dove entrambe giocate un ruolo. Nella relazione si è sempre in due. 

Comprendo la situazione e quello che prova. Posso esserle di aiuto. Se desidera, mi contatti pure.  Dr. Raffaele Olivieri, Brescia 

Dott. Raffaele Olivieri

Dott. Raffaele Olivieri

Brescia

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Salve Francesca, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno. La ringrazio innanzitutto per aver condiviso con noi una tematica sicuramente molto delicata e difficile, che da quanto traspare dalle sue parole sembra arrecarle comprensibilmente ancora molta sofferenza e frustrazione. E' evidente che la relazione con sua madre sia molto importante per lei, e che nel tempo alcune dinamiche originariamente di cura e supporto reciproco siano andate distorcendosi, creando forte rabbia sia in sua madre, vittima di una condizione psicopatologica grave e invalidante, che purtroppo sfoga su di lei, sia in lei stessa, sottoposta alle ingiuste e vendicative reazioni di sua madre, ma vincolata dal suo ruolo di figlia e di caregiver. Quello su cui la invito a riflettere è dunque il suo ruolo in tale dinamica, dannosa per entrambe ma comunque perpetuata in modo ciclico, e sui suoi bisogni emotivi e individuali all'interno di essa, che dalla sua narrazione sembrano essere trascurati e poco considerati: per tale ragione le suggerisco di rivolgersi ad un professionista, per concedersi quello spazio di ascolto, di esplorazione emotiva e di riconoscimento dei propri bisogni finora non concesso a se stessa.

Dott.ssa Camilla Reboni

Dott.ssa Camilla Reboni

Brescia

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