Confondere le idee a un bambino di due anni

Pasquale

Sono riuscito a riconoscere legalmente mio figlio che ora ha 28 mesi poco tempo fa poichè la madre si era opposta e oggi riesco a provvedere a lui e a frequentarlo per qualche ora alla settimana.
Preciso che la madre si è risposata nel periodo in cui lottavo per il riconoscimento.
Ho insegnato da me la parola papà a mio figlio visto che la madre non vuol farlo, anzi mi presenta a Lui con il mio nome.
Quindi ogni volta che lo vado a trovare mi si fa incontro felice chiamandomi per nome poi dopo poco si ricorda e mi chiama papà e fa qualche bizza, e non mi saluta quando termina il mio tempo di visita. Contestulmente alle volte appella la madre mamy e ricorda il marito della madre con papy. Tra l'altro questo personaggio evita di parlare con me e ho scoperto che nel registro dei battesimi si è fatto mettere come padre consapevole di non esserlo.
Secondo voi come dovrei agire? E' legittima quest'azione continua della demolizione del mio ruolo rispetto al bimbo e la mia sostituzione? Io faccio finta di niente per non discutere con la madre e quando gli ho detto della cosa in separata sede è andata su tutte le furie. Io avrei voglia di rivolgermi ancora alla legge ma per il momento mi trattengo. Grazie

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Pasquale,

un figlio ha diritto e ha bisogno di entrambe le figure genitoriali, quindi anche del padre e la madre va aiutata a comprendere e ad accettare tale condizione.

Pertanto, si rivolga alle figure professionali necessarie - psicologo, assistente sociale, legale - al conseguimento di  tale obiettivo.

Allo stesso modo, al padre va riconosciuto il ruolo che lo status di padre richiede.

Buonasera,

Il suo desiderio di essere riconosciuto come padre, non solo dalla legge, ma soprattutto da suo figlio, è sacrosanto. Per il bene del bambino eviterei battaglie legali, che non farebbero che allontanarla da lui a livello affettivo. Cercherei piuttosto un'intesa con la madre e con il marito di lei, esponendo le sue necessità. Può essere consigliabile un percorso di sostegno alla genitorialità, per aiutarla ad affrontare al meglio questa fase.