Ciao Caterina,
grazie per aver condiviso una situazione che, per molti genitori, può diventare fonte di dubbi, frustrazione e anche un po’ di senso di colpa.
L’inizio della scuola primaria è un passaggio importante e, per alcuni bambini, può risultare più faticoso del previsto, non tanto per le capacità — che spesso ci sono, come dici anche tu — ma per i tempi, i ritmi, e la motivazione.
A sei anni, la capacità di concentrarsi è ancora in fase di sviluppo, e spesso dipende molto anche da quanto ciò che si sta facendo “piace” o coinvolge emotivamente. Non è insolito che un bambino dica di volere stare più a casa, soprattutto se la scuola viene vissuta come un luogo dove si sente pressato, poco compreso o poco motivato.
Anche a casa, quando il momento dei compiti diventa una lotta, può essere utile provare a spostare l’attenzione dal “fare bene” al “fare insieme”. Non per togliere le regole, ma per aiutare tuo figlio a sentirsi sostenuto, e non giudicato.
A volte, dietro una difficoltà apparente a concentrarsi, c’è un bisogno di rassicurazione, di sentirsi capace e accolto. E se noti che il disagio persiste o cresce, confrontarti con un professionista può offrire uno spazio utile per osservare insieme cosa sta accadendo, senza etichette né fretta.