Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la sua storia. Dalle sue parole si percepisce una donna che ha imparato a conoscersi, che sa cosa vuole e che cerca solo di vivere la propria vita con amore e serenità, anche se questo comporta deludere le aspettative di chi le è più vicino.
A quasi quarant’anni si trova a vivere un legame profondo con un uomo che ha già un passato, dei figli e una storia complessa. Eppure, invece di ricevere sostegno e affetto, si ritrova a dover difendere ciò che per lei rappresenta una scelta di cuore e di verità.
Capisco bene quanto le faccia male questa situazione. Quello che per lei è semplicemente amore ,una scelta vissuta con sentimento e responsabilità, per i suoi genitori è diventato motivo di scontro, di paura, forse anche di chiacchiere da evitare. Ed è proprio questo che ferisce di più: non essere vista per ciò che prova, ma solo per ciò che gli altri potrebbero pensare della sua scelta.
Si ritrova così in mezzo a due forze che la tirano in direzioni opposte. Da una parte c’è il suo compagno, la vita che ha scelto, la voglia di costruire qualcosa di vero e presente. Dall’altra c’è la sua famiglia, le sue radici, quel bisogno quasi istintivo di sentirsi approvata e capita da chi l’ha cresciuta. E quando questi due mondi si scontrano, la ferita è profonda. È come se una parte di sé volesse andare avanti e un’altra restasse ancorata al passato, in attesa di un segno d’amore, di una carezza, di un “va bene così”.
Sua madre, da come la descrive, sembra muoversi tra paura e rigidità. Forse dietro le sue parole dure non c’è solo giudizio, ma anche smarrimento. Potrebbe avere paura che la sua vita diventi complicata o che lei si carichi di responsabilità troppo grandi. Ma, se ascoltiamo tra le righe, è possibile che ciò che la spaventa davvero sia il giudizio degli altri.
A volte, dietro la durezza di certi genitori, si nasconde solo fragilità: la paura di non riconoscere più la propria figlia, di perdere il controllo, di non capire un mondo che è cambiato. Lei però ha già fatto molto. Ha provato a parlare con sincerità, ha messo in chiaro ciò che prova e ha mostrato una forza profonda: quella di voler restare fedele a se stessa, senza scappare dal dialogo ma anche senza permettere che la paura degli altri decida per lei. A questo punto, forse, non serve più convincere. Servirà solo vivere.
Con il tempo, la serenità che costruirà con il suo compagno parlerà da sola, e chi oggi non vuole capire potrebbe accorgersi da sé che non c’era nulla da temere.
Capisco anche la tristezza del suo compagno, che desidera essere accolto nella sua famiglia. È un desiderio legittimo, ma per ora può bastare che tra voi due ci sia rispetto, complicità e fiducia. Il resto potrà arrivare, o forse no, ma la sua felicità non può dipendere da questo.
Lei ha diritto di vivere la sua vita pienamente, senza vergogna e senza sensi di colpa. Essere una donna adulta significa anche accettare che non tutti possano capirla, ma che ciò non toglie valore alle sue scelte.
E l’amore, quello vero, non ha bisogno di giustificazioni: ha solo bisogno di essere vissuto con dignità e verità. Se i suoi genitori, un giorno, riusciranno a vedere la sua serenità e la sua coerenza, forse troveranno il coraggio di abbassare le difese. E quando lo faranno, lei saprà accoglierli con il cuore aperto perché chi ama davvero non chiude mai la porta, ma semplicemente impara a vivere anche senza l’approvazione degli altri.
Un caro saluto