Mio figlio ha disegnato la nonna morta

Giuseppina

Ciao scrivo per mio figlio di quasi 6 anni premetto che piace tanto disegnare sopratutto noi genitori ma oggi mi ha portato un disegno fatto a scuola io E lui ed al centro una bara con la nonna dentro Una croce e tanti cuori spezzati. Quando Le ho chiesto perché lui ha detto Che gli manca anche se quando è venuta a mancare aveva solo 3 anni mi devo preoccupare??? Grazie mille

4 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Giuseppina, i bambini anche se piccoli percepiscono e capiscono, soprattutto sentono il dolore dei familiari. Il disegno è comunque una elaborazione del lutto, meglio parlare e spiegare al tuo bambino, l'importante è nel modo giusto, seguendo la sua sensibilità.

Buonasera signora non si deve preoccupare perché attraverso il disegno suo figlio esprime e metabolizza il dolore per la mancanza della nonna. Le ha detto che gli manca e anche se aveva 3 anni in lui è rimasto il ricordo per ciò che ha vissuto con lei, i luoghi, gli episodi ecc...e l'affetto per la nonna.

Può stare tranquilla e farlo parlare della nonna, di ciò che ricorda, mantenendo un legame che va al di là della mancanza fisica.

Saluti cordiali 

Dott.ssa Gemma Facchinetti 

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Bergamo

La Dott.ssa Gemma Facchinetti offre supporto psicologico anche online

Ciao! Capisco che questo disegno ti abbia preoccupato, ma è importante ricordare che i bambini, anche se piccoli, possono esprimere emozioni e pensieri complessi attraverso il gioco e il disegno. Il fatto che tuo figlio abbia disegnato la nonna e abbia associato questa immagine ai cuori spezzati potrebbe essere il modo in cui sta cercando di elaborare la sua mancanza, anche se era molto piccolo quando è venuta a mancare.

I bambini spesso non hanno le parole per descrivere il dolore o la tristezza che provano, ma il disegno è un canale sicuro attraverso cui riescono a comunicare. Non è detto che ci sia motivo di allarmarsi, ma potrebbe essere utile parlare con lui in modo delicato, magari cercando di capire cosa gli manca della nonna e come si sente. Puoi anche rassicurarlo, facendogli sapere che è normale sentirsi tristi quando si pensa a una persona cara che non c'è più.

Se noti che questo tipo di disegno o altri segni di tristezza si ripetono o se il suo comportamento cambia, potrebbe essere utile parlarne con un professionista per capire meglio come supportarlo. Ma per ora, sembra che sia semplicemente una manifestazione del suo affetto e del suo desiderio di ricordare la nonna.

Dott.ssa Ambra Bottari

Dott.ssa Ambra Bottari

Milano

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Cara Giuseppina,

le immagini dei bambini sanno essere potentissime. Parlano per loro quando le parole non bastano, o quando sono ancora troppo piccole per contenere tutto quello che sentono.

Il disegno che tuo figlio ha fatto ti avrà sicuramente colpita nel profondo: una bara, la nonna, la croce… e quei cuori spezzati che sembrano raccontare un’assenza che continua a farsi sentire, anche a distanza di anni. È naturale che tu ti chieda se sia il segnale di qualcosa di preoccupante.

Ma vorrei farti soffermare su un’altra cosa: tuo figlio non ha disegnato solo la nonna. Ha disegnato voi, insieme. Questo dice molto: parla di un legame, di un senso di protezione, di una cornice affettiva dentro cui anche la tristezza ha trovato uno spazio per essere accolta.

A sei anni, i bambini iniziano a elaborare concetti complessi come la morte in modo più simbolico. Anche se la nonna è venuta a mancare quando lui era molto piccolo, può averne raccolto ricordi raccontati, emozioni vissute negli altri, foto, sensazioni. E quel disegno potrebbe essere il modo in cui lui sta provando a tenere viva una presenza che in qualche modo sente ancora.

Non c’è nulla di patologico nel rappresentare la morte attraverso il gioco o il disegno. Anzi, può essere un segno prezioso di elaborazione interiore. La tua attenzione, il modo in cui lo hai accolto e ascoltato, è già di per sé una forma importante di accompagnamento emotivo.

Tieni vivo questo ascolto. Se dovessi notare segnali prolungati di disagio — come isolamento, regressioni, paure intense o ricorrenti — allora potrebbe essere utile un confronto con uno psicologo dell’infanzia. Ma, per ora, ciò che emerge è la profondità di un legame e la capacità di tuo figlio di darvi forma.

Sei una mamma attenta, e questo fa la differenza.

Con stima, Ottavio