Mio padre sta rovinando la vita a me e a tutta la mia famiglia

Jessica

Cari Dottori, Scrivo con la consapevolezza che probabilmente ignorerete la mia richiesta d'aiuto, giacchè per l'appunto la mia non è una domanda di origine personale legata a qualche problema di nevrosi o altro. Magari si, qualche cenno di nevrosi e attacchi di panico misti a tachicardia, negli ultimi tempi sono abbastanza consueti, ma sono consapevolissima dell'origine di questi disturbi e ormai non me ne preoccupa. Il problema non sono io, ma è alla radice. Mio padre sta rovinando la vita a me e a tutta la mia famiglia, da tre anni a questa parte non c'è più pace o serenità e tutto ciò a causa di una sorta di “depressione“ se così vogliamo giustificarla a seguito della perdita totale della sua ditta. Tutto ciò che gli è capitato, la povertà, la perdita di lavoro e dignità sono tutte conseguenze dei suoi atteggiamenti malsani. E nonostante ciò sfoga tutta la sua ira su di noi, su mia madre in particolare, quando lei non fa altro che subire. Come si dice qua a Napoli, mia madre “cornuta e mazziata“, più che a livello fisico, a livello psicologico. Ci sta facendo impazzire con le parole a vanvera e le scuse che inventa ogni qualvolta nasce una discussione a causa, sempre, dei soldi. Lui ormai non contribuisce più in casa, anche se qualche soldo lo guadagna, cosa fa? Li nasconde. Per pagare i cavoli suoi, mentre mia madre si spacca la schiena a lavoro e non compra neanche una caramella per se stessa. Anche le mie parole sembrano sconnesse, semplicemente perché non saprei da dove iniziare questa tragedia che è ormai la mia vita familiare. L'idillio della mia infanzia è ormai scomparso e non tornerà mai più se mi padre non si fa da parte e ci lascia vivere in pace. La mia richiesta e so che non verrà considerata.. ma figuratevi sono talmente disperata che le provo tutte ormai, mi chiedo se fosse possibile avere una consulenza pro bono a casa mia, per provvedere a capire cosa gira nella testa malata di mio padre. Provare a fargli recuperare i sensi. Non abbiamo un euro e non possiamo permetterci una seduta privata. So che non pubblicherete neanche la mia richiesta... io ci ho provato e almeno ho sfogato Cordiali saluti

6 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao Jessica, 

la tua richiesta posta non è così assurda, ma deve essere indirizzata ad un contesto più adeguato.... 

Tutti noi viviamo in famiglia e in altri sistemi (come il lavoro, la scuola, etc.) che inevitabilmente influenzano il nostro benessere/malessere. Per cui è normale che il malessere vissuto da tuo padre abbia delle conseguenze su tutti i membri della famiglia... come intuitivamente hai ben compreso. 

Esistono dei Servizi Pubblici che possono aiutarti nel gestire questa situazione, pagando solo il ticket o nulla in caso di esenzione per reddito.

Essendo tuo padre una persona adulta, dovreste rivolgervi ad Centro di Igiene Mentale, dove troverete dei professionisti (psicoterapeuti e psichiatri) a cui esporre il problema e, insieme, trovare la soluzione più consona alla difficoltà familiare che state vivendo. Magari potresti andarci con mamma. 

In ogni caso, puoi chiedere consiglio anche al Medico di famiglia o, essendo ancora in una fase di tarda adolescenza, puoi rivolgerti al "Consultorio Familiare" del tuo territorio dove sicuramente troverai degli psicologi/psicoterapeuti pronti ad accogliere il malessere che vivi ed ad offrirti sostegno. Generalmente, poichè si rivolge ai giovani, lo spazio di ascolto per gli adolescenti è gratuito. 

Spero di esserti stata di aiuto

Gentile Jessica,

come vede la Sua richiesta è stata pubblicata e ora io sto provando a risponderLe. In merito alla Sua domanda di una consulenza domiciliare, suo padre è disposto ad andare in consulenza? Uno psicologo non può aiutare una persona senza il Suo consenso, abbiamo un codice deontologico che ci vieta di fare questo.

Inoltre, pongo una domanda a Lei: Considerando la sofferenza e il dolore che Lei e la Sua famiglia state passando a seguito della situazione con Suo padre, come ha fatto a sopravvivere fino ad ora, tenendo presente anche gli attacchi di panico, la tachicardia e i cenni di nevrosi? Quali risorse è riuscita a mettere in gioco, al punto da mantenere ancora la voglia di provarci e sfogare e scrivere questa Sua richiesta?

Rimango a disposizione, qualora volesse condividere con me le Sue riflessioni.

Cordiali saluti.

Cara Jessica, c'è davvero tanta sofferenza nella sua lettera e decisamente troppa rassegnazione.non scrive la sua età, ma immagino  sia molto giovane, troppo per arrendersii.probabilmente sia suo padre che sua madre, hanno le loro problematiche, ma lei dovrebbe pensare a risolvere il suo disagio, che capisco le nasce da questa situazione, ma  deve capire che non le  è dato di cambiare la loro vita, ma solo la sua. Personalmente non effettuo visite domiciliari ed esercito solo privatamente, ma la invito ad andare presso un consultorio familiare asl della zona in cui vive e  fare richiesta di colloqui psicologici. E' un servizio completamente gratuito, e forse potrebbe esserle di aiuto.la situazione che vive è davvero molto pesante e credo sinceramente le occorra un aiuto.

 

Ciao pro bono non so se nella tua città ci sono colleghi che lavorano, se ti informi potresti trovarli. Più che venire in casa tua, rivolgiti tu a centri per il sostegno ed il recupero delle persone che hanno perso il lavoro come tuo padre. Informati se nella tua città ci sono associazioni che lo fanno a gratis di volontariato che offrono il servizio di sostegno e consulenza, per persone "depresse" come definisci tuo padre. Se la situazione è insostenibile, il passo per il cambiamento spetta a tua madre, ossia lasciare o no tuo padre. Tu come figlia è normale che ti preoccupi, ma sei maggiorenne e puoi badare a te stessa, trovandoti un lavoro e rendendoti autonoma economicamente dai tuoi genitori per comprarti con i tuoi soldi ciò di cui hai bisogno. Spero di esserti stata di aiuto, cordiali saluti.

Gentile Signorina, la soluzione dovrebbe naturalmente essere ricercata, tipicamente, attraverso una terapia familiare, ovvero una serie di sedute che coinvolgano l’intera famiglia, a cominciare naturalmente da Suo padre. Dal Suo racconto è evidente che questo, almeno al momento, è impensabile. Dunque soltanto una consulenza approfondita ed articolata direttamente a Lei potrebbe portarLa ad assumere un atteggiamento e dei comportamenti indirettamente ‘terapeutici’ della situazione, nel contempo preservandoLa dalle conseguenze psicologiche sempre più dannose che la situazione comporta a Lei personalmente. Cordiali saluti.

Cara Jessica, gli psicologi vengono anche a domicilio, ma mi sembra difficile che vengano “pro bono“. E' più facile che tu ottenga un consulenza gratuita se ti rechi presso il professionista o anche per telefono o via internet. E difficile che la consulenza risolva il problema, ma almeno lo inquadrerebbe con maggiore certezza, valutando se è assolutamente necessario che si rechi dallo psicologo psicoterapeuta tuo padre, se si può fare qualcosa almeno per incentivarlo a compiere tale passo e se gli altri membri della famiglia possono adottare strategie efficaci per migliorare il clima familiare. Potreste recarvi forse anche alla ASL o almeno al Consultorio. Tieni presente che depressioni di tal genere sono state brillantemente curate dall'approccio psicoterapeutico Strategico Breve che in generale è molto efficace per la depressione. Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online