Pianto e rifiuto scuola elementare

Francesca

Buon pomeriggio, Mio figlio, 5 anni e mezzo ha iniziato la prima elementare. Ci è stato consigliato dalle maestre dell'asilo di anticiparlo poiché lo ritenevano pronto (ascolta le maestre, riesce a stare seduto, riesce a svolgere i compiti assegnati), ci avevano detto che fargli fare un altro anno di asilo per lui sarebbe stato controproducente; per questo poi ci siamo convinti. Questa settimana ha iniziato ma il distacco risulta davvero difficile la mattina, non vuole proprio uscire di casa. Le maestre devo dire mi sembrano molto dolci e premurose, anche gli altri bimbi sembrano molto tranquilli. Inoltre è in classe con due amichetti dell'asilo. Mio figlio fa logopedia perché ha un disturbo del linguaggio, e anche il logopedista ha consigliato di fargli iniziare la prima consigliando anche sedute di psicomotricità per aiutarlo a gestire le emozioni. La mia domanda è abbiamo forse sbagliato a mandarlo già in prima? Le maestre dicono che si calma subito e svolge le attività, quando vado a prenderlo lo trovo tranquillo dice che è andato tutto bene ma il giorno dopo si ricomincia con pianti e rifiuto di vestirsi e uscire. Non so proprio cosa fare

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Francesca,

se i feedback da parte delle insegnanti sono buoni, mi sento di tranquillizzarla riguardo la possibile scelta sbagliata. Il "salto" alla scuola primaria è un passo importante e ogni bambino lo vive in maniera diversa.
Mi sentirei di accogliere il suggerimento del logopedista che lo segue, qualche seduta di psicomotricità può essere particolarmente utile per aiutarlo a gestire le emozioni in maniera assolutamente ludica e leggera.
Per poterle dare una risposta più completa riguardo possibili interpretazioni del comportamento di suo figlio mi servirebbero alcune altre informazioni, le lascio questi quesiti come spunti di riflessione: ci sono stati dei cambiamenti all'interno della vostra famiglia nell'ultimo periodo? Ci sono state altre occasioni in cui vostro figlio si è comportato in maniera similare? Voi genitori eravate d'accordo nella decisione di iscriverlo alla scuola primaria? Siete stati sereni o avevate alcune preoccupazioni?
Qualora dovesse sentire il bisogno di approfondire, resto a disposizione per una consulenza privata.
Nel frattempo le auguro una buona giornata e le faccio un grande in bocca al lupo!
Cordiali saluti
Dott.ssa Carolina Segat

Buongiorno Francesca, capisco bene le sue preoccupazioni, è una situazione che mette in difficoltà tanti genitori, specialmente quando si tratta di una scelta importante come l’anticipo scolastico. La rassicuro però sul fatto che si possa trattare di normale processo di adattamento, molto comune in un momento di transizione delicato come appunto l'ingresso alla scuola primaria.

Mantenete una comunicazione aperta con le maestre, creare un buon rapporto di fiducia con loro è fondamentale. Il fatto che una volta in classe si tranquillizzi e all'uscita appaia sereno sono segnali positivi. Ciò che potete fare è accogliere le sue emozioni, validare il fatto che possa sentirsi triste o preoccupato. Cercate di mantenere routine stabili e magari creare un vostro rituale di saluto (una frase, un abbraccio speciale, un disegnino sulle vostre mani che possa guardare quando è a scuola), mostrate fiducia rispetto al fatto che ce la possa fare e valorizzate i successi, mettendo in luce i momenti positivi della giornata.

Prendetevi del tempo per monitorare gli aspetti emotivi e se doveste accorgervi che la situazione non si sblocca valutate di contattare un professionista per avere un supporto più mirato. 

Salve sig.ra è' molto probabile tra l altro anche normale che il bambino percepisce il distacco da lei, da casa e quindi cerca a suo modo di persuaderla a non portarlo. Deve sapere che lei non va via inizialmente e che sarà lì fuori scuola ad aspettarlo, e che dopo scuola ci sarà ad aspettarlo. Promettendogli anche un premio di tanto in tanto al rientro. Sii forte e gli dia il tempo di abituarsi. I figli mettono alla prova la nostra resistenza. Ad ogni modo se dovesse continuare può contattarmi telefonicamente, buona giornata

Dott.ssa Serena Ronzullo

Dott.ssa Serena Ronzullo

Napoli

La Dott.ssa Serena Ronzullo offre supporto psicologico anche online

Gentile signora,
prima di rispondere alla sua domanda è obbligatorio una premessa: il mio parere si basa esclusivamente su quello che lei mi ha riferito e non su un'osservazione del bambino, o di un colloquio con lei, e, pertanto, deve essere considerato in modo parziale.

da ciò che lei afferma, sembra che il bambino dopo una prima fase di ansia mattutina, riesca a recuperare una condizione adatta al contesto di inserimento, così come lei ha notato quando va a riprenderlo a scuola.

in base ai dati forniti, questa potrebbe essere una fase transitoria del bambino o esprimere, in modo più o meno sintomatico, il tipo di attaccamento del bambino stesso. In ogni caso, per rispondere in modo corretto alla sua domanda, sarebbe non necessaria più informazioni di cui al momento non dispongo.

le auguro un'ottima giornata

Dottoressa Rossella Cecere

Dott.ssa Rossella Cecere

Dott.ssa Rossella Cecere

Napoli

La Dott.ssa Rossella Cecere offre supporto psicologico anche online

Ciao Francesca,

è comprensibile che tu sia in dubbio: quando un bambino mostra difficoltà nel distacco, soprattutto nei primi giorni di scuola, è naturale chiedersi se la scelta fatta sia stata quella giusta. Ma da ciò che racconti, sembra che tuo figlio stia attraversando un normale periodo di adattamento, più che un vero disagio legato all’anticipo scolastico.

Il fatto che a scuola si tranquillizzi, partecipi alle attività e che le insegnanti lo descrivano sereno è un segnale molto positivo: significa che l’ambiente è adeguato e che, pur con fatica iniziale, riesce a trovare sicurezza una volta dentro la routine. Il pianto del mattino non è tanto un segno di rifiuto, quanto una modalità con cui manifesta l’ansia da separazione e il bisogno di conferme in un contesto nuovo e più impegnativo.

A cinque anni e mezzo, la mente del bambino può essere pronta agli apprendimenti, ma le emozioni a volte hanno un passo più lento. Anche la logopedia e la psicomotricità, già consigliate, sono strumenti preziosi per aiutarlo a esprimere e regolare ciò che sente.

Puoi sostenerlo così:

  • Rendi i saluti del mattino brevi ma affettuosi: allungare il distacco aumenta l’ansia;

  • Rassicuralo sulla tua presenza (“Io vado a lavorare e poi torno, come sempre”);

  • Evita di promettere premi o punizioni, ma riconosci la fatica (“Capisco che ti dispiace separarti, è normale, ma so che poi ti sentirai meglio”);

  • Mantieni una routine stabile, così da offrirgli prevedibilità e sicurezza.

Con il tempo, la fiducia crescerà e i pianti tenderanno a diminuire. Più che un errore, sembra un momento di passaggio che richiede pazienza, fermezza e contenimento emotivo.

Se nei prossimi mesi noti che la fatica del mattino non si riduce o aumenta, può essere utile un breve confronto psicologico per te o per lui, per comprendere meglio le emozioni che si muovono nel distacco. A volte basta uno spazio di ascolto per aiutare un bambino — e un genitore — a ritrovare serenità nei nuovi inizi.