Rifiuto di entrare a scuola

Alessandra

Buongiorno, mio figlio di 12 anni è da circa un anno che non riesce ad entrare a scuola. Al mattino, al momento di scendere dall'auto ed entrare in classe, si blocca. Talvolta ha attacchi di panico, in ogni caso non riesce a superare questo momento di distacco. Siamo seguiti da uno psicologo, la scuola per cercare di favorirlo ha attivato per lui la Dad, ma non si arriva a risolvere il problema. Per il resto fa una vita normale, pratica sport, vede gli amici. All'età di 2 anni è rimasto orfano del papà, e secondo la Dottoressa che lo segue questo potrebbe essere il motivo dei suoi problemi. Io sono in profonda difficoltà. Mi si dice di avere pazienza, che si tratta di cose lunghe da risolvere, ma intanto il tempo passa e lui si perde una parte importante della vita e anche della preparazione scolastica ( la dad ha i suoi limiti ). È un ragazzino molto intelligente e sensibile, che a scuola si è sempre annoiato. Sono alla ricerca di consigli, suggerimenti, possibilità.....vie d'uscita! Grazie a tutti per la gerntile attenzione

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Alessandra, mi dispiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere in primis il disagio che sta sperimentando il ragazzo in secondo luogo le preoccupazioni di una mamma. Sicuramente la morte del padre ha costituito per il bambino un evento traumatico molto importante per il quale è possibile che tutto ciò che non è emerso prima stia emergendo adesso sottoforma di fobia scolare; non mi permetto chiaramente di aggiungere altro visto che siete seguiti da una professionista, utilizzo il poi e non mi riferisco solo al bambino perché è molto importante che anche lei come mamma possa capire ed avere un ruolo importante nel cercare di risolvere questa situazione. Sarebbe importante capire da quando esattamente questa situazione è sorta, quali pensieri del ragazzo mantengono la sofferenza attuale e cercare di coglierne gli stati emotivi connessi. Relativamente agli aspetti scolastici e alla preparazione scolastica onestamente questo, al momento, è l'ultimo dei problemi.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno Alessandra

In veste di insegnante oltre che di psicologa che ha visto diversi casi simili al suo, ho sperimentato che è necessaria una precisa diagnosi.

Dalla mia esperienza professionale posso dirle che i casi che si sono risolti in tempi relativamente brevi sono quelli che hanno visto coinvolti tutti i membri della famiglia e non solo il bambino.

È difficile poterle dare aiuto in assenza di altri importanti elementi che però la sua dottoressa senz'altro possiede e che può essere di sostegno per lei e il suo bambino.

Eventualmente a disposizione per chiarimenti

Giordana Milani 

 

Dott.ssa Giordana Milani

Dott.ssa Giordana Milani

Biella

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Buongiorno,

Questo che lei rappresenta, purtroppo è un problema che affligge sempre più bambini e ragazzi. Molto probabilmente quello del bambino è un problema di ordine emotivo che si esprime con una fobia specifica che va affrontato in maniera celere e decisa. Non sono del tutto d’accordo con la collega che attribuisce la causa totale alla morte del papà seppur, riconosco esser un evento estremamente significativo. A mio parere ci sono due situazioni diverse da gestire: 1 riguarda l’obbligo scolastico che può essere affrontato in due moduli: a)  la DAD, ma come Lei sta notando non sortisce risultati positivi; b) istruzione parentale, o meglio il ragazzo, sotto la vigilanza del genitore, aiutato da educatori studia a casa e sostiene solamente gli esami a scuola. Ciò per quanto riguarda l’aspetto pratico. Per ciò che concerne l’aspetto psico - emotivo, il supporto psicologico resta fondamentale per trovare le cause del blocco,  comprenderle, elaborarle e superarle. In passato con esta modalità ho gestito un caso analogo che si è risolto completamente. Come mamma però, deve avere pazienza ed affidarsi agli specialisti.

Dr. Nicola Fuso

Dott. Nicola Fuso

Dott. Nicola Fuso

Perugia

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Buonasera signora,

mi spiace per la sua sofferenza non deve essere facile. Non sono daccordo con la dottoressa che lo segue ad attribuire unicamente le cause alla perdita della figura paterna, perchè il bimbo era piccolo età in cui il distacco crea meno dolore rispetto all'età adolescenziale ( a mio avviso). Sono certa che le cause vadano ritrovate altrove nella storia familiare, sociale, individuale, relazionale del ragazzo. 

Aggiungo che la DAD incrementa il suo stile di vita "isolato" e tende col trascorrere del tempo alla passività, nel senso che in questo modo si sta assecondando il suo pensiero pur essendo un pensiero poco fruttuoso e produttivo per la sua crescita psico-socio-relazionale.

Il caso andrebbe approfondito con i giusti supporti, strumenti e facendo una diagnosi attenta e accurata anche tramite dei test psicodiagnostici. Mi permetto di dire questo, perchè sono soprattutto psicologa scolastica, lavoro negli istituti scolastici fi ogni ordine e grado da oltre 15 anni e ho molta esperienza in merito, oltre a ricevere nel mio studio privato e a fare consulenza in modalità on-line. Se vuole e ha piacere mi contatti in tutta serenità. 

Un affettuoso saluto.

Dott.ssa Aurelia Gagliano.

Dott.ssa Aurelia Gagliano

Dott.ssa Aurelia Gagliano

Foggia

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