Sono una mamma di una ragazzina abusata e di un piccolino di 2 anni molestato dalla stessa persona

Giorgia

Salve, sono una mamma di una ragazzina abusata e di un piccolino di 2 anni molestato dalla stessa persona. Sono in crisi nonostante il sostegno psicologico per me il lavoro delle neuropsichiatra e psicologa di mia figlia, non riusciamo ad uscire dal tunnel! Lei mi odia e non mi vuole più parlare ogni cosa che faccio ed in ogni modo in cui mi pongo io sono sbagliata! Non c'è più dialogo e forse nn c'è mai stato dato che per due anni la mia bimba ha subito e non mi ha mai parlato C'è qualcuno che può aiutarmi?

10 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera Giorgia, state sicuramente vivendo un momento difficilissimo e molto doloroso, sia per quanto accaduto che per le ripercussioni che le violenze hanno avuto sulla relazione tra lei e sua figlia. Da ciò che leggo siete già supportate da una rete di professionisti che immagino vi stiano accompagnando ad elaborare i traumi che avete subito e credo che loro siano le prime persone con cui confrontarsi, anche rispetto ad eventuali riflessioni sulla terapia in atto, considerando che la complessità del caso può richiedere tempi più lunghi per ritrovare un nuovo equilibrio personale e familiare. Resto comunque a sua disposizione. Cordiali saluti

Cara mamma, comprendo la difficoltà e il grande dolore della situazione e la rabbia di sua figlia. In questo c'è un dialogo e mi sembra un passo avanti. Stavo pensando all'utilità dell'emdr per sua figlia e per lei, e' uno strumento molto efficace ed utile per elaborare le esperienze traumatiche. Le consiglio molta pazienza ed amorevolezza per poter recuperare piano piano il rapporto con sua figlia. Un caro saluto 

Buongiorno, le consiglio un percorso con EMDR che è una tecnica molto efficace per l'elaborazione dei traumi, sia per lei che per sua figlia. Provi a contattare l'Associazione per L'EMDR in Italia, sapranno sicuramente indicarle un terapeuta con questa formazione più vicino a lei. Non so se è il suo caso, ma in situazioni di difficoltà economiche so che ci sono delle agevolazioni. A Milano si può rivolgere al Centro ricerche e studi in psicotraumtologia CRSP. Spero di esserle stata di aiuto. 

Gentile mamma,

ci scrive.

"Lei mi odia e non mi vuole più parlare".

E' naturale.

Il compito della mamma (umana o animale che sia) è di proteggere i propri cuccioli, anche dall'abuso. Se una mamma non lo fa, per svariati motivi, sappia che proverà per sempre una colpa. E tale le verrà attribuita.

Ma perchè una mamma non riconosce l'abuso?

Perchè non accetta l'inaccettabile.

Ma soprattutto perchè ricopre con un manto protettivo l'abusante; e non invece la propria figlia o figlio, come dovrebbe.

Il manto protettivo è dato dall'amore verso l'abusante: il marito, il compagno NON padre dei bimbi, l'amico di famiglia tanto condiscendente nell'aiutarla con i figli.

I figli, prima la femmina, poi il Suo maschietto, mandano messaggi; verbali, corporei, di disagio, di sofferenza o di stranezza. La mamma non raccoglie.

I figli abusati talvolta perdonano, altre no.

La mamma deve perdonar-si, se non vuole disperarsi.

Però non deve pretendere - o attendersi - il perdono dei figli abusati.

Perchè dovrebbero? Lei non ha fatto il proprio dovere, non ha avuto occhi per loro ma ha protetto altri.

Sembra una risposta dura, ma in essa c'è tutta l'eperienza della Psicoterapeuta che all'abuso e alla riabilitazione dell'abusato ha dedicato e dedica energie e deteminazione.

Non pietismo.

C'è anche un appello forte a tutti i genitori che leggono, affinchè l'attenzione contro l'abuso sia sempre vigile.

Dott.ssa Carla Maria Brunialti

Dott.ssa Carla Maria Brunialti

Trento

La Dott.ssa Carla Maria Brunialti offre supporto psicologico anche online

Buonasera Giorgia, 

voglio dirle che mi dispiace molto per ciò che sta provando. Lei sta facendo un percorso che viene già seguito per lei e per sua figlia e sarà importante che anche l'altro suo figlio possa poi usufruirne dato l'abuso subito.

In situazioni come queste si prova un forte senso di impotenza probabilmente per ciò che è stato e non si può cambiare. Quando ci sono abusi è perchè è mancata della protezione che è importante nel presente ricostruire. Non essendoci dettagli ulteriori preferirei non sbilanciarmi su false supposizioni o idee perciò la invito a continuare a prendersi cura della sua sofferenza e dare il tempo anche a sua figlia di elaborare determinate cose. Per questa tipologia di trattamenti a volte ci vogliono anni.  Volontà, pazienza e consapevolezza saranno buoni ingredienti per ricostruire eventuali rapporti.

In bocca al lupo

Cara Giorgia,

posso solo immaginare la sofferenza e la fatica che prova ogni giorno per la delicata situazione che i descrive. 

A quanto dice lei sta già seguendo dei percorsi ed anche sua figlia, pertanto ciò che possiamo fare noi è darle un ulteriore parere. 

Ciò che mi sento di dirle è che se vuole possiamo vederci vis a vis per un primo colloquio gratuito e parlarne più approfonditamente, dato che per esprimere un pensiero ho la necessità di andare più a fondo alla questione. 

Gentile signora, per valutare il suo problema, mi permetto di chiedere ulteriori informazioni su situazioni relazionali intercorse  o in atto presso la sua famiglia. Ad iniziare della sua situazione di coppia pregressa e attuale, e relative notizie sulla presenza paterna e sull'abusatore.  Non voglio fare ipotesi non suffragate da conferme, ma la assenza del padre, fisica o emozionale, o improntata a conflittualità  può esporre i bambini ad attenzione ed abusi. La causa eventualmente, glie la spiegherò in seguito. La ostilità  di sua figlia è anche essa da valutare attentamente attraverso una analisi del ménage familiare. Ecco, se lei crede, mi può dare ulteriori ragguagli  sulla situazione relazionale globale onde individuate ipotesi su cui lei potrebbe lavorare per il recupero e per dare una prospettiva esistenziale più positiva ai suoi figli , che ne hanno, a mio parere, assoluta necessità . E dare anche più serenità a lei stessa. Può scrivermi qui 

Cordialità 

Gentile signora, 

non so che tipo di percorso o percorsi psicologici stiate facendo, ma mi domando se gli psicologi abbiano mai cercato di migliorare la comunicazione tra madre e figlia e che strumenti abbiano utilizzato. 

Mi riferisco al cercare di ottenere dei cambiamenti nei contenuti o nei modi della comunicazione, in grado di innescare evoluzioni nel rapporto. Penso infatti che questo potrebbe essere un buon  metodo per ritrovare una solidarietà familiare. Ovviamente anche il superamento di un trauma richiede dei tempi, ma probabilmente non potremo dirlo superato se non vengono affrontati e superati anche gli aspetti correlati relativi alle relazioni familiari.

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Gentile signora

nella sua mail mancano diverse informazioni che considero importanti: scrive che la bambina è seguita da una neuropsichiatra e psicologa, ma lei è seguita da una psicoterapeuta? Penso che se non c'è mai stato un dialogo con sua figlia, tanto che lei non si è mai nemmeno accorta dei cambiamenti di umore che una bambina/ragazzina ha per forza quando e se subisce abusi e violenze, lei mamma avrebbe necessità di una psicoterapia per comprendere i motivi alla base del suo atteggiamento di chiusura affettiva verso la figlia. Potrebbe intanto chiedere un colloquio alla psicologa della ragazzina e spiegare a lei il problema che tuttora sussiste e farsi consigliare da chi andare.

Inoltre un'altra informazione che lei tralascia è sapere chi sia questa persona molestatrice , e se abiti ancora in casa con voi? E se i figli siano costretti, loro malgrado, anche solo a vederla. E' importante che lei, in quanto mamma, impari ad assumere atteggiamenti chiari e decisi in difesa dei suoi figli, perchè l'ambivalenza, il timore di perdere la persona (sia il marito o sia un altro parente) non le abbia consentito fin ora di escludere questa persona dal suo entourage familiare? E' possibile che non sia stato nemmeno denunciato? 

L'atteggiamento di sua figlia puo' essere dovuto a una situazione non chiara nella quale sia obbligata a vivere tuttora e che di questa poca chiarezza la ragazzina incolpi lei, sua madre, dalla quale, forse, non si è sentita e non si sente abbastanza tutelata.

Se vuole mi scriva privatamente al mio indirizzo di mail per essere piu precisa.

paolafedera@gmail.com

Io ricevo a Binasco, in zona sud Milanese.

I miei cordiali saluti.

È una situazione molto delicata e complessa e servirebbero più informazioni ma la cosa più importante è continuare a farsi aiutare dalle specialiste e soprattutto non mollare,resistere. Ci vorrà molto tempo per recuperare fiducia e imparare a dialogare. Se si pone in questo modo,conferma a sua figlia la scarsa capacità di contenimento materna e sotto sotto la farà sentire la causa della sua sofferenza anziché sostenere sua figlia finalmente. Accetti e continui a cercarla. Protegga di più se stessa e i suoi figli Auguri