Come riprendere in mano la propria vita

Verdiana

Salve
Sono una ragazza di 24 anni, scrivo perché sono in un periodo che sembra non finire. Vengo da un passato spiacevole mio padre mi ha abbandonato e non l'ho mai conosciuto, mia madre per quanto dicesse di volermi bene non si è mai presa cura seriamente di me poiché ha sofferto di alcolismo. Questo mi ha portato ad essere arrabbiata con lei a vivere un adolescenza di continui litigi, poiché volevo cambiasse e fosse diversa che si prendesse cura di me dato già l assenza di mio padre. A 21 decisi di partire andando a Londra. Ho passato momenti brutti legati al lockdown, stando chiusa iniziando a pensare. Sono stati due anni dove ho lavorato poco visto le continue chiusure. Inizialmente mi trovavo bene dopo ho iniziato ad odiare Londra. Ero partita con una ragazza del mio stesso paese ma lei dopo 3 mesi andò via, avevo però mio cugino che abitava li. Sono ritornata in Italia a giugno poiché mia madre si ammalò facendo uso di alcool e medicinali che le hanno scombussolato tutto. Non reagiva a livello neurologico e fu chiusa in una clinica, questo calvario durò fino a gennaio poiché il 15 gennaio morì. Ad oggi mi ritrovo in uno stato di confusione, non ho voglia di fare nulla, penso negativo vedo tutto nero sono rimasta sola anche se ho la mia famiglia mi sento sola. Sono ritornata a vivere con i miei nonni e questo mi fa sentire una sfigata perché vivo in questo ambiente pieno di lamentele un ambiente dove non ho stimoli, sono invidiosa dei miei cugini che hanno dei genitori e un supporto. Ho pochi amici e amiche mi sto allontanando da tutti con i miei comportamenti. Non ho un lavoro e mi sono pentita tantissimo di aver ascoltato la ragazza con cui sono partita e mio cugino nell' andare a Londra. Sono piena di rimpianti ad oggi era meglio che andavo all'università, e ad oggi mi vedo come impossibilitata nel farlo. Mi sento in un loop so che devo uscirne ma non so come. Sono seguita da un psicologo/psicoterapeuta da luglio, ad oggi sembra inutile perché so che il problema sono io che non sto facendo nulla per migliorare. Vorrei cambiare atteggiamento vita vorrei fare chissà cosa ma niente. Vorrei che qualcuno mi salvasse ma so che devo farlo da sola. Mi sento non capita da nessuno.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Verdiana, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Mi spiace molto anche per il triste passato che ha vissuto e che ancora oggi purtroppo la accompagna. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì molto utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Verdiana. Il fatto che abbia intrapreso già un percorso con un esperto della salute mentale fa emergere quel lato di sé che vuole, in ogni modo, trovare una via alternativa e più soddisfacente rispetto a quella che ha intrapreso adesso. Esponga tutti i suoi dubbi e le sue paure al collega, in modo da fornirgli un quadro più dettagliato della situazione, rendendolo in grado di aiutarla in modo più approfondito a far emergere quelle risorse che possano farla uscire da questa spiacevole situazione che descrive. Con pazienza e fiducia nelle sue capacità, riuscirà a elaborare gli eventi spiacevoli della sua vita e a prendere anche consapevolezza di ciò che può fare e del livello di indipendenza che ha raggiunto.
Se in futuro volesse un secondo parere, mi rendo disponibile anche online. Per il momento, le auguro il meglio con il collega.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.