Attacchi di panico: due milioni di italiani ne soffrono. Alcune indicazioni.

Chi soffre di attacchi d'ansia e/o di panico improvvisamente avverte i seguenti sintomi:
- si sente stranito;
- il cuore gli batte a mille;
- la sua respirazione è affannosa;
- il sudore gli cola dalla fronte e dalle ascelle;
- ha vampate di caldo o di freddo;
- la sua vista si annebbia;
- ha un senso di costrizione toracica;
- ha tremolii alle mani o ai piedi;
- ha formicolii alle braccia o alle gambe;
- ha paura di perdere il controllo del corpo e dei pensieri;
- ha la sensazione di non riuscire a parlare;
- ha la bocca secca;
- ha la sensazione che ciò che gli sta intorno non sia reale;
- sente le gambe deboli;
- ha lo stomaco chiuso.

Il primo attacco di panico si manifesta quasi sempre durante un periodo in cui tensione e stress sono elevati: malattie fisiche, mancanza di sonno, problemi sentimentali, problemi finanziari o affettivi, morte o malattia in famiglia.

Il primo attacco di panico si ha quando una persona in breve tempo molto spaventata o molto ansiosa o molto a disagio in una situazione nella quale la maggiorparte delle persone non proverebbe paura o malessere. Il disturbo da attacchi di panico può esordire in qualunque momento della vita (ma più spesso tra i 20 e i 30 anni), all'improvviso e nelle circostanze più insospettabili, mentre si sta compiendo un'azione assolutamente banale che prima di allora non aveva mai creato problemi.

In genere, le situazioni critiche vengono così descritte: trovarsi in luoghi da cui è difficile fuggire (nell'abitacolo dell'automobile mentre si guida soli, in ascensore, su un traghetto, in metropolitana ecc.) o nei quali non si potrebbe essere soccorsi in caso di malore (per esempio, mentre ci si trova in mezzo alla folla o da soli in luoghi isolati).

Di seguito elencherò alcune informazioni utili inerenti gli attacchi di panico e la loro gestione:
- Gli attacchi di panico e il disturbo di panico non sono malattie fatali e non portano alle psicosi.
- Distinzione tra emozioni adattative e disadattative: panico e ansia sono spesso di aiuto nell’allertare le persone dinanzi al pericolo.
Ricorrenti attacchi di panico sono “falsi allarmi disadattativi”.(Fonte: Taylor, 2000)

Il trattamento del disturbo di panico ha nella terapia cognitivo comportamentale il trattamento d'elezione. Lo sviluppo di protocolli di intervento standardizzati e gli studi di efficacia fanno si che si possa considerare questo disturbo d'ansia come quello più comunemente trattato con successo.

L'intervento prevede una iniziale valutazione delle convinzioni catastrofiche, un'esame delle situazioni temute e la natura dei comportamenti protettivi o di evitamento. Utile in questa fase un diario degli attacchi di panico (data, situazione, emozione, pensiero, comportamento, numero degli attacchi).

La terapia prevede poi un intervento didattico informativo per far comprendere all'individuo l'esatta natura delle reazioni che sta sperimentando.

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