Gli attacchi di panico: malessere dei nostri tempi o risorsa?

Sempre di più, molti pazienti si rivolgono a noi psicologi in seguito ad un attacco di panico che spesso rientra in una vera e propria sindrome. Gli attacchi di panico  si manifestano attraverso alcuni dei seguenti sintomi tra cui respiro affannoso, senso di sbandamento e vertigini, paura di morire, paura di impazzire, nausea e dolori addominali, depersonalizzazione e derealizzazione, palpitazioni, sudorazione.   Gli attacchi di panico se ripetuti possono condurre alla sindrome da attacchi panico per cui si instaura la paura della paura che determina nel soggetto colpito in modo grave, ad una vera e propria impossibilità di vivere una vita autonoma e indipendente dalle persone intorno a lui. Sinora ho descritto in modo prettamente psicologico quello che accade ma normalmente, preferisco non parlare di malattia quando mi riferisco al panico, perché questo significa etichettare e dare una accezione ineluttabilmente negativa, mentre in realtà, non è così.  Gli attacchi di panico, costituiscono un campanello d'allarme, e piuttosto che viverli con la paura dobbiamo accettarli come una opportunità. Dico bene, una opportunità. Per usare una metafora, penso a quando entriamo in macchina e non ci allacciamo le cinture di sicurezza e dopo un po' comincia a suonare un fastidioso allarme che cessa nel momento in cui la cintura viene allacciata. L'allarme ci ha indicato che non stavamo prestando attenzione a qualcosa di importante che serve a salvarci la vita. Bene, l'attacco di panico, per quanto rappresenti una condizione dolorosa quando la si sperimenta, è un po' come l'allarme che si attiva in macchina. Ci sta dicendo che c'è un pericolo, che c'è qualcosa nella nostra vita che non ci permette di viverla appieno, che c'è un flusso di energia che vorrebbe scorrere ma che con i nostri comportamenti errati, continuiamo a bloccare inesorabilmente.  Quando l'attacco di panico ci sorprende, possiamo usare dei piccoli accorgimenti per farvi fronte, nello specifico:

- respirare profondamente

- portare il proprio pensiero a cose concrete (le cose che si hanno da fare nella giornata, impegni, spesa, etc)

- provare a fare di conto, fare dei cruciverba, cimentarsi con il sudoku.

Passata l'emergenza, per fare fronte e guarire dagli attacchi di panico, è fondamentale guardare a cosa sta accadendo nella nostra vita, se ci sono stati dei cambiamenti, degli avvenimenti, qualcosa che ha determinato un blocco nel fluire della nostra esistenza e quando, in seguito ad un percorso psicologico si comprende cosa è accaduto, quasi per magia, gli attacchi di panico scompaiono così come sono apparsi. Quella che può sembrare una malattia che ci preclude la possibilità di vivere, è in realtà una grande opportunità per modificare quello che non ci consente di volare liberi nella nostra esistenza. 

 

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