Attacchi di panico

Lorenzo

Salve a tutti. È la prima volta che mi trovo a scrivere in siti di qualsiasi genere. Mi presento, come vedrete mi chiamo Lorenzo, ho 21 anni e vengo da Roma. Sono un ragazzo vivace, sempre con il sorriso sulle labbra, socievole, mi piace scherzare e far ridere gli altri. Vi racconto la mia vita velocemente degli ultimi 4 mesi. Un mio caro amico ha aperto una gelateria e mi ha messo a lavorare, facevo il turno di sera, chiudevo a 1:00 a.m. e poi uscivo quasi tutte le sere (soprattutto nell'ultimo periodo). Essendo un tifoso della Lazio cercavo di seguirla in qualsiasi modo ma il Lavoro non me lo permetteva. Arriviamo a Gennaio 2016 e la gelateria chiude per il periodo invernale. Quindi adesso io mi ritrovo a casa fino ad Aprile quando poi la Gelateria riaprirà. Questo periodo ho deciso di sfruttarlo per seguire la Lazio, questa è stata una settimana di fuoco perche c'è stata la festa di compleanno della Lazio il giorno dopo trasferta a Firenze e dopo 6 giorni ci doveva stare la trasferta a Bologna che però è stata vietata. Tornato da Firenze mi prendo la febbre e salto la mia partitella a calcetto con gli amici di una vita. Il giorno dopo ancora ammalato, era notte stavo sul letto sdraiato con i miei due fratelli che dormivano come anche mia madre e mio padre. Non riuscendo per non so quale motivo a chiudere occhio, sono iniziato a far pensieri brutti, sulla morte dei miei genitori, sul mio futuro, su chi mi starà accanto nel momento del bisogno quando i miei non ci saranno. In pochi minuti mi sento oppresso con un magone alla gola ed ho un bisogno di stare vicino a mia madre. (Io sono stato sempre un ragazzo forte, quando mia madre piangeva per qualsiasi cosa io non la consolavo ci pensava mio fratello, a uno dei miei fratelli l'ho sempre trattato male da quando siamo piccoli ma lui mi ha sempre voluto bene come io d'altronde, con mio papà invece è diverso ci rispondiamo male in questi ultimi 6 mesi e alcune volte non ci sopportiamo. Io sono sempre stato il fratello tra i 3 che ha fatto danni, sono stato bocciato 3 volte, ho lasciato la scuola,occupazioni, polizia... Insomma ai miei non gli ho fatto di certo passare una bella vita serena. Per come la penso io gli ho dato più insoddisfazioni che altro.) Così sono andato a letto di mia madre (i miei sono separati da anni ma per amor nostro vivono sotto lo stesso tetto) l'ho abbracciata e gli ho raccontato cosa mi era accaduto, che non riuscivo a chiudere occhio per questi pensieri che si facevano sempre più forti. Pochi minuti in sua compagnia la stringo forte ed inizio a piangere. Io non ho mai pianto davanti a mia madre ed in generale non piango mai. Con lei vicino che mi rassicurava sono riuscito a dormire. Giorno seguente questi attacchi di panico si ripresentano durante la giornata oltre ai pensieri di morte e sul mio futuro in generale senza di loro cioè la mia famiglia, mi vengono in mente i momenti dove mia madre si è fatta in 1000 per me ed io come sempre non ho saputo mai ripagare se non con insoddisfazioni. Sono diventato più buono verso tutta la mia famiglia, li bacio li abbraccio come non ho fatto mai, soprattutto con mio fratello che trattavo male e con mia madre. La febbre aumenta e mi diagnosticano una bronchite, Tutto questo mi porta a deprimermi, non ho più pensieri felici non sogno più ad occhi aperti non trovo cose che mi facciano star bene, penso sempre a che età possano morire i miei tipo (se io ho 21 anni e mia mamma 59, tra 30 anni mia madre ne avrà 89 ed io 51 ed è un età ancora prematura per perdere una madre) ho paura anche del mio futuro lavorativo non posso fare il gelataio per tutta la vita. Adesso mi ritrovo senza pensieri fissi in testa ma con una depressione addosso che non riesco a levarmi che mi prende a tratti e la bronchite con la febbre di certo non aiutano. Ripenso solo a 4 giorni fa quando ero felice e spensierato ed ora sto cosi a 21 anni... Penso anche che possa ricapitarmi più in la con l età e li non so se ce la farei. Penso di aver scritto tutto al massimo faccio un commento. Buona giornata e grazie in anticipo.

9 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera Lorenzo, grazie per aver scelto questo spazio per descrivere il suo stato d'animo attuale. Dal racconto si deduce un  sovraccarico di attività che sta svolgendo nell'ultimo periodo e quindi un elevato stress. L'identificazione con gli attacchi di panico meriterebbe un maggior approfondimento da parte di uno specialista che potrebbe aiutarla a far fronte a momenti difficili della vita. Se desidera informazioni rispetto alla psicoterapia, sarò lieta di rispondere ai suoi quesiti. Cordiali saluti 

Dott.ssa Federica Buffoni

Dott.ssa Federica Buffoni

Roma

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Salve Lorenzo,

comprendo perfettamente il suo timore per ciò che le sta accadendo.  A volte la mente riserva brutti scherzi e ci sorprende con pensieri spaventosi che non vorremmo avere e che, se mal gestiti, ci portano a crisi di panico ansia e depressione. Inoltre, nel suo caso il suo attuale stato di salute e l’essere fisicamente debilitato potrebbe averla resa più vulnerabile.  

Ciò che mi sento di consigliarle è di non sottovalutare il problema, nel caso in cui persista. E’ qualcosa di facilmente risolvibile (con la terapia breve basterebbero pochi incontri) ma è necessario intervenire  per evitare che possa strutturarsi in un problema più serio e invalidante.

Un caro saluto

Salve, il fatto che lei lavora è importante oggi con la crisi avere un lavoro è una conquista perciò dato che nobilita l'uomo non importa che lavoro svolga, l'importante è farlo! Per quanto riguarda i suoi pensieri negativi lei è giovane cerchi una fidanzata, coltivi amicizie esterne alla famiglia di origine, gli amici del calcetto o i tifosi con i quali organizzate le trasferte allo stadio. Cerchi un amico fidato coltivi un'amicizia, coltivi una relazione con una ragazza, ha da ampliare la cerchia di persone con le quali esce e che conosce, effettivamente solo mamma, papà ed i fratelli è riduttivo. Rispetto al passato, a ciò che ha fatto passare ai suoi genitori, non è  mai troppo tardi per mettere la testa apposto, lavorare ed essere più organizzato e responsabile nella propria vita. Se lei si fissa su pensieri negativi, trascura i positivi e perde una grande possibilità di cambiare e dimostrare che è maturato e cambiato rispetto a quando era un adolescente. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.

Caro Lorenzo, intanto vorrei rassicurarti che tutto quanto ti sta accadendo rientra nella normalità delle emozioni di un giovane che cresce. Il cambiamento spesso non è indolore: anche questo fa parte della vita e ha un senso. Il dolore è sempre esistito. Non è immaginabile una vita che non conosca il dolore. Sai che cosa sta succedendo? In particolare a te che hai sempre privilegiato gli aspetti divertenti della vita, forse evitando deliberatamente di occuparti di altri aspetti? Possiamo pensare che in questo momento importante per la tua evoluzione i pensieri, le immagini, le angosce che ti stanno tormentando hanno un loro significato prospettico. Vogliono indurti a vedere cose che disdegnavi un po' superficialmente, ad apprezzare negli altri dei sentimenti che non conoscevi. Vogliono anche farti prendere contatto con la paura che è un sentimento importante che ci guida ad essere prudenti, per esempio, proprio perchè i genitori non ci saranno sempre. Vogliono farti conoscere il pianto che è sempre stata una buona medicina naturale. Tutto ciò affinché sarai capace e forte non solo a 51 anni ma anche prima, molto prima. Sono sicuro che le emozioni che stai provando denotano la tua sensibilità, quindi le tue ottime risorse, che richiedono - per essere espresse - qualche prova iniziatica: quella che stai vivendo. Se vuoi chiamami e ne parliamo vis a vis. Un caro saluto

Caro Lorenzo, i tuoi sentimenti nascosti per anni hanno trovato la strada di uscire. Può essere un nuovo inizio felice. Inizia a dimostrare alle persone che ami, con gesti e con la tua gioia di vivere. Non ci è dato di sapere quanto vivremo ma di sicuro la morte prima o poi arriva per tutti. Qualcuno va via prima e qualcuno va via dopo, ma una cosa che accomuna tutti è che non possiamo farci niente se non cercare di vivere con qualità soprattutto esprimendo i nostri sentimenti, coltivando passioni e buoni rapporti con parenti e amici. Pensa un giorno alla volta e fai sì che quel giorno non sia sprecato. Quando vai a dormire la sera chiediti se hai fatto il meglio che potevi.La vita si costruisce un giorno alla volta facendo del proprio meglio e non importa quando finisce ma che sia stata vissuta pienamente e con passione. Il malessere che provi si chiama attacco di panico, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Il tuo malessere ti sta insegnando che le emozioni sono importanti e che bisogna esprimerle. Le emozioni non ci rendono deboli è il contrario. Esprimile liberamente perchè solo se ti senti libero sei veramente forte. Se passa il tempo e continui a stare male chiedi aiuto ad un collega psicoterapeuta della tua zona. Chiedere aiuto, anche quella è una cosa che sanno fare solo le persone forti.

Un sorriso

Buonasera Lorenzo,

da come si racconta mi sembra un ragazzo appassionato, con interessi e che si butta nelle situazioni che la vita gli presenta in maniera spontanea.

La vita ci presenta  dei momenti per viverla,  e anche dei momenti per riflettere.

Quando iniziamo a farlo e se è una cosa nuova per noi può capitare di fare dei pensieri  che non riusciamo a gestire in maniera consapevole e che ci "straniscano" nel corpo con diversi modi, come è capitato a lei con la paura del futuro della morte, crisi di pianto ecc.

Ora che si stanno verificando, sarebbe opportuno comprenderne il significato, per arricchirsi anche come persona data la sua giovane età.

Salve Lorenzo

mi dispiace per il suo momento di malessere ma non riesco a capire se si fa le diagnosi da solo (per es. attacchi di panico e depressione) oppure ha consultato uno specialista e le hanno fatto questa diagnosi.

Nel primo caso io direi che non mi sembra che lei abbia avuto attacchi di panico e neppure che possiamo parlare di depressione, mi sembra chiaramente che lei sta vivendo un momento di "crisi". la crisi è intesa come cambiamento cioè un momento in cui sta mettendo in discussione la vita che ha condotto fino a 4 giorni fa. Questo momento di crisi e consapevolezza, che la rende triste e la fa stare male, è proprio conseguenza della vita che ha vissuto fino ad adesso che non è stata autentica. Adesso si ritrova a fare i conti con cosa vorrebbe fare e come lei realmente è, aldilà di tutte le definizione preconfezionate. Chiedete un aiuto psicologico, magari anche insieme alla sua famiglia. Se volesse posso darle dei suggerimenti in merito. Saluti

Gentile Lorenzo,

i suoi racconti minuziosi e complessi mi fanno pensare che lei abbia una grande capacità e bisogno di raccontarsi e questo mi conforta rispetto la sua sofferenza; malgrado il suo passato adolescenziale sia costellato di eventi sui quali sta facendo un bilancio negativo ma un po' ambivalente, lei mi appare come un ragazzo pieno di risorse e con un gran desiderio di guadagnarsi una vita più equilibrata e serena. In questo momento se ho compreso bene è afflitto da una complicazione medica cioè la polmonite, certamente per questo starà assumendo farmaci che la debilitano ed ha assoluto bisogno di riposare. Appena starà meglio le sue energie fiche e mentali aumenteranno nonché la sua patologia regredirà, se vorrà ancora, a quel punto potrà giovare di un percorso terapeutico che l'aiuti a comprendere sia il suo stato psichico attuale sia comprendere e dare significati agli eventi personali e familiari che sono determinanti nelle sue scelte e nei suoi comportamenti. Intanto le auguro una pronta guarigione e la raccomandazione di lasciare agli specialisti le etichette diagnostiche poiché queste sono d'ausilio ai colleghi ma sono fonte di tanta confusione ed inutilità per le persone che come lei soffrono.

Caro Lorenzo, può succedere che dopo un periodo di grande spensieratezza e libertà l'improvvisa presa di coscienza, proprio lavorando, della propria vita da adulto, ci faccia scattare tutta una serie di paure e stati d'animo che, in qualche modo, sembravano non averci colpito precedentemente (per esempio la separazione affettiva dei suoi genitori). La malattia poi, può essere sicuramente l'innesco ideale per una serie di ansie e relativi attacchi di paure proprio su temi come la morte e l'abbandono. Sicuramente, potrebbe esserle di grande aiuto l'ipnosi che le permetterebbe di ritrovare, in breve tempo, il suo equilibrio fugando quelle paure di solitudine e rispolverando invece la sua autostima e forza di affrontare la vita.

Un caro saluto.