I miei genitori mi odiano

Camilla

Ciao, sono Camilla e ho 22 anni. Da un po’ di tempo io soffro di depressione, piango spesso e sto male. Solo che i miei genitori non lo capiscono e mi incolpano per questo, mia madre e mia sorella mi ridono in faccia quando mi vedono soffrire, ma non capiscono che mi fanno stare ancora più male. Anche mio padre mi deride e mi offende. Non lo fanno solo per questo ma mi offendono sempre per il mio fisico, facendo battute e ridendo. E io ci sto molto male. Per questo tendo a stare sempre chiusa nella mia stanza. Mi sento sola e sono stanca di tutto questo. Vorrei abbandonare tutto e andarmene ma sto finendo gli studi. Non mi merito tutto questo. Ho provato a spiegarlo tantissime volte che questi atteggiamenti mi fanno stare male ma a loro non interessa e continuano a farmi male. Mia mamma ha detto esplicitamente che non mi sopporta più e mi odia. E io pensavo invece che potesse essere l’unica persona che mi potesse capire. Se non mi sono ancora arresa a tutta questa situazione è perché ho delle amiche vere che mi vogliono bene. Ma vorrei un consiglio per capire come comportarmi. Vi ringrazio per l’interesse.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Camilla, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Ciao Camilla, mi spiace molto per quello che ad oggi caratterizza la tua vita familiare. Comprendo la tua stanchezza e la tua sofferenza. Apprezzo molto, però, il tuo saper riconoscere, nonostante il tuo stare male, una risorsa importante come l'affetto delle tue amiche. I pensieri e le emozioni che descrivi possono essere molto complesse da accogliere e da gestire. Riterrei molto utile poter valutare in maniera accurata la tua situazione. A tal proposito ti proporrei di valutare la possibilità di richiedere un primo consulto psicologico, necessario per poterti sostenere ed aiutare anche nella ricerca di strategie comportamentali che possano permetterti di stare bene non solo con gli altri, ma anche con te stessa.

Resto a tua disposizione, anche online.

Ti faccio anche presente che fino al 27 ottobre potrai usufruire di un primo colloquio gratuito.

I miei migliori auguri per il tuo futuro.

Ti saluto caramente.

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Roma

La Dott.ssa Martina Lombardozzi offre supporto psicologico anche online

Gentile Camilla, comprendo la difficoltà di non sentirsi capita, soprattutto da persone affettivamente tanto vicine. Succede che proprio chi vive con qualcuno che soffre non sappia gestire la sua sofferenza, e per questo si comporti in un modo molto distante da ciò che offrirebbe sostegno e sollievo. Credo che la sua famiglia senta così tanto dolore e preoccupazione per lei da non riuscire a stare con lei e con la sua sofferenza; ci vanno contro come se questo potesse aiutare a smantellarla. Ovviamente non funziona. Partire dal considerare i loro comportamenti come incapacità (senza con questo giustificarli) anziché come “cattiverie”, forse può aiutare a mettere quella giusta distanza che le permetterà di sentire meno male.
Certamente, un percorso di consapevolezza anche per comprendere l’origine della sua tristezza potrà esserle utile.

Saluti

Dott.ssa Irina Boscagli

Dott.ssa Irina Boscagli

Firenze

La Dott.ssa Irina Boscagli offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Camilla, piacere di conoscerla. Mi dispiace moltissimo per ciò che sta affrontando e comprendo bene come si possa sentire. Le dinamiche familiari sono spesso molto complesse e talvolta impegnarsi nel comunicare i propri sentimenti non basta. Speriamo sempre che le nostre parole abbiano un effetto sull’altro ma non è detto che ciò accada.

E’ molto importante che lei intraprenda un percorso psicologico quanto prima per poter mettere dei confini sani con la sua famiglia.

Nella vita non siamo quasi mai liberi dalle situazioni complesse ma possiamo scegliere con quale atteggiamento affrontarle, siamo chiamati tutti a questa responsabilità, ma dobbiamo acquisire i giusti strumenti.

In questo un collega può esserle davvero d’aiuto, si rivolga ad uno psicologo privatamente, oppure può andare dal suo medico di base e farsi fare una richiesta per “visita psicologica” e accedere ad un pacchetto di colloqui al solo costo del ticket presso i centri di salute mentale.  

Un caro saluto e in bocca al lupo per i suoi studi

Dott.ssa Eleonora Lombardi

Dott.ssa Eleonora Lombardi

Firenze

La Dott.ssa Eleonora Lombardi offre supporto psicologico anche online

Cara Camilla,

mi ha toccato molto la sua lettera, sento la sua sofferenza e mi sento molto vicina a lei. Leggendo le sue righe mi è venuta in mente una frase che mi colpì molto quando Guardai il film Mine vaganti di Ozpetek: la terra non può odiare l'albero. Non è naturale odiare il frutto che si è custodito dentro di sé, una estensione di se stessi che ci contiene e in parte riproduce. Ciò significa odiare se stessi e ho la sensazione che lei sia il capro espiatorio della parte in ombra e inconscia, rifiutata e non riconosciuta dai membri della sua famiglia che  la proiettano su di lei.  Non odiano lei, odiano se stessi ma hanno spostato sulla sua persona tutto ciò che di loro non sopportano. È una dinamica molto inconscia e pericolosa. Il fatto che lei abbia delle amiche che le vogliono molto bene dimostra che non è assolutamente quanto le fanno credere i suoi genitori, anche se capisco e comprendo quanto sia difficile e complesso e apparentemente impossibile accettare e digerire questa forma di rifiuto, di disprezzo di cui lei è oggetto.

Le consiglio un percorso con uno psicoterapeuta, che possa farle da specchio affinché le possa riflettere se stessa e vedere ciò che realmente è, le sue qualità le potenzialità, le  risorse ma anche i  punti di fragilità, debolezza e mancanza, per creare un insieme armonioso di ciò che lei è. Comprendo che non sia facile anzi apparentemente quasi impossibile poter accettare queste proiezioni familiari, ma nel momento in cui conoscerà se stessa si fortificherà e avrà più consapevolezza di ciò che è e della dua identità, e del suo sé, anche i sua famiglia smetterà di proiettare le sue pesanti ombre.

Augurandomi che le mie parole le siano servite rimango a disposizione.

Un  caro saluto

Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso

Torino

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