Passerà?

emanuele

Buongiorno mi chiamo Emanuele e, per farla breve, mia moglie dopo 5 anni tra convivenza e matrimonio mi ha tradito (nel mio letto) e ha fatto un figlio con l'amante.
Abbiamo due bambini piccoli che all'epoca del fatto avevano 3 e 1 anno e mezzo.
Non riesco praticamente a pensare ad altro.
Ho tanta tanta tanta rabbia dentro

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Emanuele, quello che le è successo senz'altro passerà col tempo, ma è importante riuscire a reagire nel modo migliore. Il primo obiettivo è quello di non bloccare le emozioni. Provare rabbia e normalissimo, ma la rabbia va espressa in qualche modo. Il secondo passo è quello di dare spazio al 'dolore" emotivo causato dal tradimento. Non abbia paura di esternare il suo dolore. Questi passi permettono un po' alla volta il superamento del "trauma affettivo". Prenda in considerazione l'idea di farsi aiutare da un professionista, per uscirne in tempi accettabili da questa esperienza di delusione. Le faccio tanti auguri!l

Passerà? Che strana domanda. Passa.....solo se si ha la forza e il coraggio di immergere le mani e ricomporre la matassa....fare un percorso insieme, vedere come mai la sua compagna si è rivolta all'esterno della coppia, nonostante un uomo e una famiglia in crescita in casa. Va bene la rabbia, ma adesso, dopo averla percepita, va usata per capire, ricomporre, parlare, andare a fondo. Non passa e basta, deve trasformarsi in un passo verso una nuova unità di coppia e un nuovo dialogo. LA domanda quindi è: avete voglia di impegnarvi in questo? O no?

La sua rabbia mi sembra "fisiologica", naturale. Non so se le passerà e quando, con il tempo presumibilmente sì.  Quando la rabbia sarà smaltita, almeno nella componente incandescente, deve porsi la domanda fondamentale: "Che cosa voglio fare del rapporto con mia moglie? Cosa provo per lei?". Dalle risposte dipende la sua vita di coppia. Un tradimento, per la mia esperienza di psicoterapeuta di coppia, non distrugge necessariamente un matrimonio purché vi sian o due condizioni e risorse: l'amore (con tutto quello che questa parola significa all'interno di una coppia: affettività, attrazione sessuale, ecc..) e la capacità di smaltire la rabbia. Senza queste due condizioni non si va da nessuna parte. Una rabbia "rancida" che riemerge all'interno della vita di coppia la distrugge. Dovreste, a mio avviso, farvi aiutare da uno psicoterapeuta di coppi: all'intern o della pskicoterapia di coppia è possibile valutare le risorse della coppia e anche la reale volontà a continuare o meno.

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

Frosinone

La Dott.ssa Maria Felice Pacitto offre supporto psicologico anche online

Salve Emanuele,

ho letto solo ora la sua lettera che vorrei esaminare con lei.

"Passerà... passerà!" è una affermazione che spesso utilizzano le persone che intendono, in modo semplicistico, rincuorare l'interlocutore che sta attraversando una sofferenza, in genere senza sortire nessun effetto se non frustrazione nella persona che soffre e che avrebbe bisogno di sentirsi dire altro .

La sua lettera è sintetica e mancano dati importanti come i tempi esatti degli avvenimenti; riferisce che la sua compagna/moglie l'ha tradito (e avrebbe anche avuto un figlio con l'amante) quando ai suoi figli avevano tre e un anno, ma non specifica di che epoca stiamo parlando. Sapere quanto tempo è trascorso dall'evento è importante soprattutto quando si tratta di una vicenda luttuosa, intendendo con questo termine una condizione di perdita di qualcosa o di qualcuno per noi molto importante. Consideriamo quindi "lutto" la morte di una persona cara, ma anche la perdita di un lavoro oppure un divorzio coniugale. Quando si subisce un lutto la mente ha bisogno di un periodo di tempo adeguato per elaborare la perdita e riprendere in mano la propria vita.

Pur essendo sempre un vantaggio farsi aiutare da uno psicologo per superare una condizione di sofferenza emotiva, bisogna tenere in conto che ci sono tempi tecnici per digerire il dolore.

Di contro, se lei stesse facendo riferimento a qualcosa avvenuta più di un anno fa e che si mantiene immutata nella sua mente generando malessere, dolore e disturbo… allora potremmo avanzare l'ipotesi di un processo traumatico.

Quando un evento destabilizzante interviene nella nostra vita può creare una ferita al Sé, alla nostra identità e continuare ad interferire nella nostra vita, nella nostra quotidianità, attraverso pensieri angoscianti, rimuginazioni e sintomi.

È necessario procedere alla elaborazione del ricordo traumatico per riprendere le redini della nostra vita e lasciare l'evento nel passato.

Io lo faccio con le persone che seguo utilizzando l'EMDR.

Saluti

Dott.ssa Tiziana Vecchiarini

Dott.ssa Tiziana Vecchiarini

Napoli

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