Credo di avere un problema di philophobia che è paura di amare

sara

Buongiorno, vi scrivo per capire se è possibile intervenire sul mio caso. Non sono mai stata da uno psicologoco perchè non mi va molto. Cmq credo di avere un problema di philophobia che è paura di amare. In pratica non ho mai avuto un fidanzato ma solo relazioni o con uomin sposati o impegnati. tutte le volte che mi innamoro di un uomo libero mi blocco, mi prende l'ansia, ho paura a lasciarmi andare, penso che mi possa fregare che mi voglia solo portare a letto e lo allontano. Adesso ho incontrato un uomo molto dolce e intelligente ma sto attuando sempre gli stessi meccanismi anzi peggio. Lui mi parla di famiglia di bambini e io reagisco male li ho anche detto che frequento altri per allontanarlo ma lui sembra restare. non riesoc piu' a dormire la notte mi sento sempre nervosa e irritabile ho un ansia terribile. sto tenendo nascosto a tutti la relazioni ma prima poi se continua questa cosa dovrò dirlo e mi crea l'ansia. Da una parte vorrei moltissimo avere una persona vicino ma capisco che è maggiore la paura poi di soffrire magari di attaccarmi e di perderlo o che mi abbandoni. capisco che l'uomo è attaccato alla donna fino a che questa sfugge ma dal momento che mi arrendo lo vedrò sicuramente scappare. E quindi come faccio? non so gestire questa situazione non so nemmeno cosa fare. se provo ad allontanarlo mi chiede spiegazioni, gli ho detto che non riesco ad avere legami e rapporti stabili e lui nn dice niente. so anche perchè sono cosi tutto deriva dal rapporto con mio padre. ma io non riesco a cambiare ci provo ma il mio corpo e la mia mente è come se andassero per conto loro. dico cose di cui mi pento subito ma oramai le ho detto, vorrei lasciarmi andare ma mi irrigidisco. adesso che ho trovato a 36 anni un uomo davvero ok non posso perdere questa occasione ma anche se vado in cura non risolverei è troppo tardi oramai. che mi consigliate di fare?

21 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Sara, capisco che non sia facile a 36 anni lasciarsi andare all'amore di un uomo, quando non si è mai state abituate a farlo in precedenza, ma l'amore ha una forza talmente grande che si può. Può vincere addirittura l'ansia che si prova ad avvicinarsi ad un uomo, o la paura di soffrire. Ma quando non ci viene spontaneo e naturale farlo, serve sicuramente un aiuto, qualcuno che ci indirizzi e con il quale affrontare questo problema. Vede, il fatto che lei se lo ponga proprio adesso questo problema,indica che sicuramente ora prova qualcosa di forte per quest'uomo ed ha tutta la voglia ed il coraggio di affrontare il problema. Lei ha già deciso, Sara. Un caro saluto,
Ciao Sara, penso che se tu ne parlassi con il tuo psicologo di fiducia, pottrai trovare la soluzione alle tue ansie. Relazionare cogli altri e' un dono che ci e' concesso sin dalla nascita e penso che tu non debba mandare all'aria occasioni di incontrare persone meravigliose che ti possono stare vicino ed amarti.
Gentile Sara, dalla sua lettera si avverte in modo molto forte una situazione di sofferenza, ma anche ambivalente. Mi spiego meglio: da un lato possiamo mettere il suo desiderio di costruire una relazione stabile e continuativa basata sull'amore e sul rispetto reciproco, ma sull'altro piatto della bilancia si colloca la sua paura di rimanere delusa, di perdere la persona che ama o di essere semplicemente "usata". Trovandosi tra due fuochi, ora vive in modo confuso i suoi sentimenti, non ha certezze, ma devo dire che si sta analizzando in modo corretto, senza paura di toccare nel profondo ciò che la rende così fragile e cercando le risposte al suo disagio. La domanda che mi sento però di farle io e sulla quale la invito a riflettere è questa: quanto è disposta, Sara, a mettersi in gioco e provare a vivere la sua storia d'amore? Potrebbe sentirsela di tentare? Non le dico che sarà tutto semplice, ma questo dubbio ora la sta paralizzando e le sta impedendo un eventuale intervento per sbloccare la situazione. Provi a riflettere sul fatto che spesso per trovare la serenità si deve "rischiare" un pò e, se lo desidera, rimango a sua disposizione. Cordiali saluti.
Buongiorno Sara, penso sia arrivato il momento di affrontare il nodo con il papà, proprio perché vicino a te potrebbe esserci una persona positiva e capace di rendersi finalmente felice, allora perché lasciarsi perdere questa possibilità? Cerca un terapeuta vicino a te e datti questa possibilità. Buon percorso!
Carissima Sara, sei una donna fortunata, hai accanto un uomo che ti ama molto, e soprattutto che ti resta accanto nonostante tutto. Non perdere questa importante occasione per cambiare, potrebbe essere l'ultima che la vita ti offre. Il tuo problema ha sicuramente radici profonde e lontane, come accenni tu stessa, e per risolverlo l'unica possibilità che hai è quella di iniziare un percorso di sostegno psicologico. Perchè non ti va? Potresti scoprire che invece è molto bello trovare qualcuno disposto ad ascoltarti e aiutarti ad affrontare in maniera definitiva il tuo dolore, per superarlo, per ritrovare un benessere che così continui ad allontanare. Il tuo compagno attuale ti ama, è forte, ma forse se da parte tua non ci sarà la volontà di stare con lui prima o poi si stancherà. Non è vero che in amore vince chi fugge, in amore vince chi ama. E tu hai ancora la possibilità di provare a farlo. Cerca uno psicologo/a della tua zona e fai questo tentativo, per te stessa e per l'uomo meraviglioso che hai al tuo fianco. In bocca al lupo!
Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

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Buongiorno Sara,chiedo scusa ma non vedo particolari difficoltà ad intervenire sul tuo caso soprattutto per due motivi: in primis perchè flessibilità e disposizione ad apprendere nuovi schemi comportamentali sono migliori in una persona ancora giovane come te, inoltre perchè il problema che descrivi potrebbe essere trattato come una normale fobia. Sai, lo spettro delle fobie è talmente ampio che ne esistono quante se ne potrebbero inventare e, dal mio punto di vista, sono trattabili psicologicamente con ottime possibilità di successo mediante terapie studiate ad hoc. Ti suggerirei di non lasciare andare l'occasione di farti aiutare a risolvere definitivamente questo tuo problema in tempi brevi tramite un trattamento efficace ed adeguato. Se sei interessata ad ulteriori informazioni, non esitare a contattarmi.
Dott.ssa Angela Fortini

Dott.ssa Angela Fortini

Perugia

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Cara Sara, emerge dal suo racconto un alto grado di consapevolezza della sua problematica e della relazione di quest'ultima con la sua storia. 36 anni troppo tardi!?! Ma va là! E' giovane ed è un buon momento per affrontarla. Possiamo occuparci delle nostre parti sofferenti nel momento in cui siamo pronti per guardarle e vederle. Mi sembra che per lei questo momento sia giunto proprio ora. Coraggio! Come ha ben intuito sulle figure maschili che frequenta lei "proietta" il fantasma di suo padre. Inoltre c'è dentro di lei una parte piccola, spaventata e abbandonata che ha bisogno di essere vista, ascoltata e rassicurata. Ha bisogno di sapere che non tutti gli uomini sono come suo padre. E' pertanto importante che lei, attraverso un percorso, si prenda cura di questa parte, tagli l'elastico che la tiene agganciata al passato e si riappropri del suo presente e della sua capacità di amare. Le consiglio di cercare uno/a psicologa a orientamento Analitico Transazionale in zona. Le auguro tanto amore e tanta felicità!
"Anche se vado in cura non risolverei, e' troppo tardi/ che mi consigliate di fare?" Pare tu non lo voglia il consiglio... Sai già tutto.. Sei già sicura di come andranno le cose... Ma sei così sicura di sapere come andranno?!?!?! Hai poteri di preveggenza? Su una cosa puoi essere sicura: se tu non farai nulla di diverso da quanto fatto finora, nulla di diverso otterrai. Non hai solo paura di amare, hai paura di entrare in una relazione ( anche quella con uno psicologo lo è): la terapia sarebbe un primo importante passo per cambiare le cose. Cerca uno psicologo/a di cui hai sentito parlare bene da conoscenti e.....prova..... Auguri
Gentilissima Sara, forse è arrivato per lei il momento di affrontare problemi che sicuramente sono di vecchia data ed hanno a che fare con le esperienze vissute nella sua famiglia di origine e la cultura relazionale in essa respirata. L'uomo che ha incontrato a quanto lei dice non si fa impressionare dalle sue messe in scena e dunque: di nuovo è forse il momento per lei di aprirsi a nuove opportunità di gioia condivisibile. Presso il nostro Centro siamo una equipe di psicologi e psicoterapeuti che potrebbero offrirle adeguato trattamento, ma vedo che lei è lontana da Bergamo e quindi dovrà cercare qualche buon riferimento nella sua città. Le faccio moltissimi auguri.
Buongiorno gentile utente, mi colpisce la sua affermazione finale: perché pensa che andare in cura ora “sia troppo tardi ormai?”. Dal suo racconto mi sembra di capire che forse proprio questo è il momento giusto. Finalmente sta sperimentando una situazione diversa da tutte le precedenti, nelle quali lei aveva l’illusione di controllare la relazione e l’altro, proprio perché impegnato e quindi non realmente disposto a legarsi affettivamente con lei. Ora, si trova ad affrontare una situazione completamente nuova, nella quale neppure le sue abituali strategie di difesa, come la fuga, le offese, sortiscono l’effetto che desidera …. C’è da chiedersi se è davvero quello che desidera? Una parte di lei esprime la voglia di fermarsi e vivere questa storia che sembra avere delle premesse importanti, perché a questa partedi sè sente di non dover dare voce? Comprendo che il disagio legato anche ai sintomi di ansia, irritabilità, insonnia la spingano a desiderare che tutto finisca presto, ma in questo modo l’unica parte di lei che continuerà a prevalere e a fare la voce grossa sarà la paura. Credo che in questo momento si trovi di fronte ad un bivio: da un lato c’è la vecchia strada quella che ha percorso finora e di cui conosce sia i vantaggi (non legarsi mai, difendersi dalla paura di soffrire..), sia gli svantaggi (accontentarsi di uomini impegnati e rinunciare ad avere una famiglia tutta sua). Dall’altra c’è una strada nuova, che fa paura proprio per questo, e che potrebbe, forse, consentirle di affrontare quei fantasmi che condizionano ancora così tanto la sua vita, dandole finalmente il controllo su di sé più che sugli uomini. A lei la scelta. Spero che sia coraggiosa!
Salve Sara, per la sua ” paura di amare “ le consiglio vivamente di affrontare e superare questa paura per poter stabilire una relazione serena con un uomo nella mente e nel corpo. Ora che lei lo desidera fortemente, inizi un percorso di crescita verso questa serenità con uno psicoterapeuta. Almeno ci provi! Cordialmente
Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

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ciao ho letto la tua mail con attenzione, penso che il tuo problema riguardi soprattutto la paura dell'intimità più che quella di amare. In fondo c'è anche una convinzione dove associ la vicinanza all'abbandono. Rifletti
Gentile utente, lei dice che da una parte vorrebbe lasciarsi andare, dall'altra ha troppa paura. Dice anche che sa che questo suo stato psicologico dipende dal rapporto con suo padre. Chi le ha detto che è troppo tardi per migliorarlo e correggerlo? Forse bastano poche sedute di Terapia della Gestalt ben impostate per renderla più serena. Questo indirizzo terapeutico è particolarmente adatto per correggere atteggiamenti inveterati nel tempo che si radicano spesso nell'infanzia. Come ci possono essere anche altri approcci efficaci. Le consiglio in ogni caso di consultare uno psicoterapeuta chiedendo l'approccio utilizzato. cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Che sia tardi per cambiare lo dice lei..e così non si da nessuna speranza! Io non concordo...le persone cambiano per l'intero arco di vita. Buona fortuna,
Cara Sara, sono d’accordo con te che il tuo disturbo si chiama philophobia e, molto probabilmente, quando tu dici di sapere che tutto deriva dal rapporto con tuo padre, anche qui puoi avere ragione. Non mi trovo, invece, in sintonia con te quando pensi che sia troppo tardi per prendere dei provvedimenti ed uscire da questa grande gabbia in cui ti trovi!! Hai solo 36 aa. sei ancora molto giovane e - se veramente lo desideri - puoi ‘rivoluzionare la tua vita’. Ti prescrivo, quindi, di intraprendere una psicoterapia cognitivo-comportamentale (come si fa in tutte le patologie fobiche) che ti farà capire ed elaborare il trauma che devi aver vissuto illo tempore, che ti ha bloccato e non ti permette di decifrare adeguatamente emozioni e sentimenti. Alla psicoterapia - se vuoi - puoi affiancare delle tecniche di rilassamento (training autogeno - yoga) che ti aiutano ad abbassare l’ansia quotidiana derivante dall’eccessivo controllo che hai sui tuoi comportamenti ed emozioni. Ti saluto cordialmente.
Cara Sara, nel momento in cui cerchiamo un compagno è sicuramente vero che ricerchiamo in lui delle precise caratteristiche che spesso hanno a che vedere con le figure genitoriali. Nella scelta del compagno e soprattutto nella capacità di portare avanti una relazione subentrano anche altri aspetti relativi all'ansia, alle aspettative e alle esperienze passate. Sarebbe opportuno effettuare un incontro per scoprire insieme come superare queste difficoltà. Ti aspetto.
Gentile Sara, non le va di andare da uno psicologo ed ha ragione. Se ci va, magari da uno psicoterapeuta, c'è il rischio che si crei in terapia un legame stabile e duraturo, un affetto profondo e potrebbe ritrovare nella sua vita la bellezza di un rapporto sano,di stima e fiducia. Le sembra troppo? Teme di essere nuovamente tradita?
Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

Roma

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Mi permetto di comunicarle che tra qualche giorno sarà visibile sul sito il mio numero di telefono in caso volesse contattarmi grazie, dottor Matteo Fattore. Buon giorno; ho pensato molto a quello che lei sta cercando di dire attraverso la sua domanda e credo che lei sostanzialmente potrebbe avere ragione. Non so quale rapporto ha avuto con suo padre ma dal suo comportamento sembra anche a me che il problema va ricercato nel rapporto con lui (la ricerca di uomini sposati o già impegnati va nella direzione di una ricerca di un amore paterno con delle sfumature di rapporto di coppia ma solo sfumature.) Oggi lei non sa se veramente ha trovato l'uomo della sua vita o meno perchè pur avvertendo la bontà di tale persona ancora non la conosce appieno tant'è che dice che sicuramente l'uomo abbandona la donna nel momento in cui la donna cede. E' possibile, forse anche probabile ma non è sicuro. Se desidera avere accanto qualcuno che le voglia bene si deve mettere in gioco. E questo significa mettere in gioco anche le proprie paure. Potrebbe essere delusa da quest'uomo ma se non gli dà una possibilità non lo saprà mai. Del resto avere solo rapporti con uomini già impegnati che cosa le sta dando? L'amore è un cammino che si percorre lentamente e che richiede tanta pazienza. Dobbiamo saper aspettare e nello stesso tempo avere fiducia che l'Amore è più grande di tutti i nostri pensieri e di tutte le nostre paure e che non si fa vincere da esse. La spinta a essere amata è dentro di lei e per quanto la può cercare di domare lei si fa sentire e sempre più si farà sentire perchè siamo nati per questo: amare ed essere amati. E' vero nella vita non tutti amano ma tutti desiderano essere amati e anzi proprio in virtù del bisogno di essere amati che spesso nascono e si sviluppano rapporti non completamente equilibrati perchè si vuole essere amati senza amare in prima persona con l'inevitabile conseguenza di creare rapporti dove non c è reciprocità e dove quando va bene non si costruisce nulla ma quando sono coinvolte anche altre persone o altri affetti si contribuisce a creare sofferenza e dolore. Il mio consiglio va nella direzione di provare ad amare sempre! Soffrirà? Forse; ma avrà almeno tentato di affrontare le proprie ferite che altrimenti resteranno sempre lì a sanguinare e a darle dolore per quanto cercherà di nasconderle con falsi amori che per altro rischiano di dare sofferenza. “Aiutaci che Dio ti aiuta”. E allora forza e coraggio senza paura ami e si ricordi che l'Amore sempre trionferà anche quando tutto sembra dire il contrario. Un caloroso abbraccio
Buon giorno Sara, io come scrive anche lei, le consiglierei vivamente di farsi aiutare. Perché scrive che è già troppo tardi? certo che se lei, ancora prima di intraprendere un percorso, pensa che sarà fallimentare, sarà dura! Si rimbocchi le maniche, si metta in gioco e lavori su se stessa con l'aiuto di un professionista:deve però voler capire l'origine della sua paura e voler vivere pienamente una relazione affettiva. Io credo che ne valga sempre la pena, abbiamo questa vita da vivere
Gentile Sara, urge una psicoterapia per risolvere definitivamente questo problema affettivo che le impedisce di "vivere" (senza amore la vita perde di significato). Non è assolutamente tardi, ma occorre che faccia subito questo lavoro per non continuare a precludersi la possibilità di avere una vita affettiva soddisfacente. Non perda altro tempo! Auguri e saluti cordiali
Dott.ssa Gloria Monti

Dott.ssa Gloria Monti

Forlì-Cesena

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Buongiorno Sara. La possibilità di “intervenire sul suo caso” è senz’altro possibile. Premette che non è molto interessata ad una psicoterapia “anche perché se vado in cura non risolverei è troppo tardi oramai”. Beh, a mio parere, non è mai troppo tardi per fare chiarezza dentro se stessi, però è necessario che lei trovi la spinta necessaria per voler affrontare ciò che la blocca, con le ansie e paure annesse. Non è di certo una passeggiata, perché un percorso psicoterapeutico è fatto anche di fatica e sudore, ma fortunatamente non solo di quello. Rispetto al problema da lei esposto non è facile individuare una strategia che le possa essere utile nell’immediato, del resto ci sono diversi fattori da prendere in considerazione: possibilità di costruire legami a lungo termine, attaccamento, ansia da separazione, intimità. Lei riconduce tutto al rapporto con suo padre, e la domanda successiva che potrebbe porsi è “che cosa mi impedisce di cambiare conoscendo l’origine del mio problema?”. Domanda non di facile risposta ovviamente e che potrebbe richiedere l’aiuto di una guida.