Circa tre anni fa sono diventato padre con la mia compagna in Inghilterra

Adam

Salve a tutti, Circa tre anni fa sono diventato padre con la mia compagna in Inghilterra. Vi racconto un po’ prima di avere la nostra splendida bambina: la nostra conoscenza è stata per caso a lavoro. Io allora avevo circa 35 anni e lavoravo come operaio’ così come anche lei, quella esperienza per me era soltanto di passaggio, in quanto sapevo che una volta imparato l’inglese avrei potuto fare grandi cose. Abbiamo trascorso sette anni di convivenza tra lavoro e casa. I primi anni sono stati pieni di passione, di grandi cene che le preparavo e le grandi argomentazioni con tutte le mie esperienze, tutti i miei progetti e sempre me e soltanto me, in lei rivedevo accondiscendenza comprensione insomma tutte quegli aspetti che riscontriamo in una persona che è attratta da noi. Soltanto ultimamente ho riscontrato nella mia compagna una carenza comunicativa ed il bisogno di ricorrere all’alcol per stare bene. Non mi sono mai creato il problema in quanto se riesco a riscontrare nella persona che amo serenità e loquacità con un bicchierino in più penso che non ci sia nulla di male. Il problema però inizio a sussistere quando tornando dal lavoro la trovai più volte abbastanza brilla con la bambina in casa e trasformata negli atteggiamenti nel tono della voce, una voce spaventosa simile aI tuoni. Abbiamo avuto molte conversazioni al riguardo ed ho cercato di farle notare che ha un problema legato all’alcol, ma ogni qualvolta apriamo il discorso con le mie dovutissime cautele lei salta in aria. Quindi onde evitare di far assistere alla bambina a situazioni spiacevoli siamo andati avanti così per un paio di anni. Sono riuscito a convincerla a fare psicoterapia con uno psicologo che parli la sua stessa lingua di modo che possa esprimere tutte le sue più recondite reminiscenze. Durante i nostri impossibili dialoghi sono riuscito a capire che ha avuto un passato abbastanza tumultuoso, nata in un periodo anche politicamente difficile nei paesi dell’est con un regime molto restrittivo. A quanto pare nella sua famiglia ci sono anche parecchi casi di alcolismo. Adesso mi ritrovo a dover fare i conti con il passato e dover riconoscere che non tutto è come sembrava e riconoscere che forse il mio cuore ed il mio corpo si sono accesi di passione forse in un periodo in cui avevo troppa solitudine addosso e bisogno di due occhi dolci attaccati addosso. La mia una solitudine che già intravedeva la luce e la speranza per una lavoro diverso e meno logorante e la sua purtroppo definitiva ma soltanto senza di me. Adesso che la passione non c’è più, avverto attaccamento a lei ed alla bambina, un attaccamento che a volte non riconosco sano ma misto a paura. Voglio assisterla ed incoraggiarla ma purtroppo a volte credo proprio di non riuscire fisicamente a sostenere la situazione. Ho pensato di separarmi ma ho il terrore che possa ricorrere all’alcol con la bambina e senza di me ed il dovuto ahimè “controllo” credo che le probabilità siano molto alte. Grazie per la pazienza.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Adam, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Buonasera Adam,

le sue mi sembrano parole di sfogo di un uomo che sta attraversando una situazione difficile e molto dolorosa perchè oltre al " Noi " ci sono di mezzo dei figli. 

La sensazione di sentirsi "devastato" sia a livello fisico che emotivo non è solo per chi ha una dipendenza, ma spesso anche per coloro che le sono accanto. Subentrano tante emozioni conflittuali e stati d’animo che vanno dal dolore, al bisogno di prendersi cura dell’altro, alla rabbia, colpa e impotenza.

Leggo che sua moglie si sta facendo aiutare e questo è già un primo passo se vi è la continuità, adesso credo che sia arrivato il momento anche  per lei, di tirare fuori quelle che sono le sue emozioni riattraversando probabilmente quel senso di profonda solitudine e di speranze negate di cui mi ha parlato, cercando di creare quella continuità interrotta tra passato, presente e futuro, in modo tale da avere un supporto per prendere una decisione nel rispetto di tutti.

Rimango a sua disposizione anche online.

Cordiali saluti

Dott.ssa Giulia Marzolo

Dott.ssa Giulia Marzolo

Dott.ssa Giulia Marzolo

Roma

La Dott.ssa Giulia Marzolo offre supporto psicologico anche online