Ho una fidanzata aggressiva e violenta. Come comportarmi?

Stefano

Buonasera, sono fidanzata da 8 mesi con una ragazza della mia età (30 anni). Sin da subito mi sono aperto con lei e lei con me. La ragazza viene da delle relazioni finite mali per tradimenti dei precedenti ragazzi e di questo ne ha risentito molto. Come carattere è diretta con le persone e a volte aggressiva, giudica chiunque incontra. Per delle sciocchezze che potrebbero essere risolte in maniera serena, ad esempio confrontandoci, inizia ad accusarmi di cose non fatte, di presunti miei interessi per altre ragazze ed insultando i componenti della mia famiglia pesantemente. Queste liti sfociano a volte (ad ora 4 volte in 8 mesi), anche nella violenza fisica, iniziando ad aggredirmi mettendomi le mani al collo, in faccia, schiaffeggiandomi o colpendomi in generale, lasciandomi segni evidenti sul corpo. Dopo queste liti io spesso mi allontano da lei, la quale mi invia messaggi dicendomi che si inizia a tagliare i polsi se non torno o comunque si fa del male, io, per evitare che si faccia del male torno per tranquillizzarla e così ricominciamo con settimane magari serene intervallate da litigate ogni 4/5gg. A volte le ho visto dei tagli lievi senza sangue sulle gambe e sui polsi. Il problema che mi fa desistere dal lasciarmi con lei è che veramente ha un affetto ed un amore nei miei confronti durante tutti i restanti giorni. Ringrazio vivamente dell'attenzione

7 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Stefano, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Credo comunque che anche la sua ragazza abbia bisogno di essere aiutata nel gestire le emozioni negative, è importante che entrambi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale trovare soluzioni utili che possano soddisfare le esigenze di tutti.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera Stefano,

mi dispiace per la situazione che sta vivendo. In riferimento a quanto descrive, il malessere che prova è comprensibile. Il problema da Lei definito è meritevole di un approfondimento clinico. A tal proposito, credo sia opportuno che possa valutare la possibilità di richiedere un consulto psicologico, utile per permetterle di esplorare e valutare accuratamente la situazione. 

Resto a disposizione.

Cordialmente

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Roma

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Mi sembra probabile che questa donna abbia bisogno di qualche seduta psicoterapeutica che lei ovviamente può solo consigliarle. Lei però può darle in qualche modo l’esempio recandosi lei stesso da un/una psicologa. Non sarebbe solo a questo scopo, infatti la Terapia della Gestalt come da me modificata ed applicata, le consentirebbe di migliorare la comunicazione e di valutare di conseguenza se il suddetto miglioramento porta anche un cambiamento in positivo della relazione (cosa che avviene molto spesso) o se sia necessario che anche la ragazza venga in terapia. Sono sufficienti pochi colloqui individuali, anche a distanza. Su questo sito o su internet può trovare dei miei articoli sull’argomento "relazioni-Gestalt"

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Grazie per aver condiviso la sua situazione, che suona estremamente difficile e delicata. È importante sottolineare che la violenza fisica e le minacce di autolesionismo sono segnali di una relazione malsana e potenzialmente pericolosa. In una relazione sana, entrambe le parti dovrebbero sentirsi al sicuro e rispettate, sia fisicamente che emotivamente.

Se la sua fidanzata sta affrontando problemi emotivi o psicologici, è fondamentale che cerchi aiuto professionale. Tuttavia, questo non giustifica in alcun modo la violenza fisica o le minacce. È importante che anche lei consideri di parlare con un professionista per capire come gestire questa situazione complessa e potenzialmente pericolosa.

Se si sente in pericolo o teme per la sua sicurezza, è cruciale che cerchi aiuto immediato. Ci sono numerose risorse e organizzazioni che possono fornire supporto in situazioni di abuso domestico o relazioni pericolose.

Ricordi, la sua sicurezza e il suo benessere sono la priorità.

Dott. Matteo Piccioni

Dott. Matteo Piccioni

Torino

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Gent.le ragazza,

dovete conoscervi meglio e cercare di essere sincere l'una con l'altra. La fiducia si costruisce giorno per giorno, dialogate e ripartire dalla base l'amicizia e poi dall'amore. Se tieni a lei cerca sempre di essere chiara nelle cose e di non lasciare niente di ambiguo nella vostra relazione.

Cordiali saluti

Dr.ssa Iolanda Lo Bu

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

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Buonasera,

se vuole possiamo fissare un appuntamento online o in presenza.

Cordiali saluti.

Dottoressa Margherita Romeo 

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo

Roma

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Gent.mo Stefano. Quello che racconta sembra descrivere una personalità che ha qualche difficoltà nel definire i confini: confini delle modalità di discussione, confini personali, confini nel modo di esprimere ciò che pensa e sente ecc. In questi casi è molto alto il rischio che il partner (in questo caso Stefano) si senta in dovere di gestire questa difficoltà ed aiutare la compagna nel suo problema. La realtà è che non è questo il suo ruolo, se lei si fa carico di questo ruolo, il risultato sarà quasi sicuramente andare verso un rapporto sempre più problematico. Il mio suggerimento è di contattare un terapeuta che possa aiutarla a separare questi due canali: quello del partner sentimentale da quello del consulente psicologico. Resto a disposizione e le faccio i migliori auguri.      G M