Disturbo bipolare

Fabio

Buon giorno gentili dottori, mi chiamo Fabio e da alcuni mesi sto vivendo una relazione surreale con la mia compagna.
Conoscevo questa persona già da ragazzini e mi è sempre apparsa una persona a modo, la scorsa estate ci siamo reincontrati e abbiamo deciso di iniziare una relazione sentimentale. I primi mesi sono trascorsi in maniera stupenda, poi qualcosa in concomitanza con l'arrivo dell'inverno, si è inceppato in lei, il suo umore è cambiato radicalmente, le interazioni fisiche di coppia sono sparite, e ho iniziato a notare un notevole incremento nell'attività sul cellulare in chat di incontri.

Ovviamente ho cercato di portare alla luce questi suoi comportamenti, in quanto li ritenevo lesivi e dannosi per la coppia, ma ha sempre negato cercando di farmi passare per pazzo. Nel mese di dicembre in concomitanza con le festività natalizie ha manifestato un episodio depressivo molto intenso. Nel periodo successivo l'umore sembrava essersi stabilizzato, ma continuavano le attività sulle chat di incontri e incontri proprio fisici con altri uomini, a mia insaputa, e ad ogni tentativo di chiarire la situazione manifestava crisi isteriche di pianto e riversava su di me rabbia e agitazione.
L'epilogo arriva a fine febbraio, quando un sabato ricevo suoi messaggi sconclusionati e vado a casa sua per constatare la situazione, arrivo da lei e la trovo confusa, anche fisicamente trasandata, senza un motivo apparente.

La situazione peggiora nelle ore successive, assume 6 tavor da 2,5 in 12 ore, e la domenica sera versa in uno stato pietoso, simile a quello di chi assume sostanze stupefacenti pesanti: difficoltà nei movimenti, difficoltà di deambulazione, occhi vitrei persi nel vuoto, difficoltà a parlare. Mi allarmo e contatto la madre che continua a portarle il tavor e mi assicura che va tutto bene. Non avevo parole!

Passano i giorni e la situazione non migliora, ci alterniamo io e la madre a vegliarla per impedirle di farsi del male e combinare guai in casa, e dopo molta insistenza, vengo a sapere che insieme al tavor ha assunto del gardenale, non si sa bene in che dosaggio per contrastare un episodio epilettico.

Nei giorni a seguire manifesta confusione mentale, tendenze suicide, rabbia e depressione, allora decido di parlare con la sua dottoressa di famiglia, per chiederle una visita a domicilio, perché ero seriamente preoccupato per la sua salute e che potesse avere danni permanenti. La famiglia viene a sapere delle mie intenzioni e blocca tutto dicendo alla dottoressa che andava tutto bene e che si sarebbero presentate in studio la settimana successiva.

Le medicine che assume quotidianamente sono daparox, 20 gocce al mattino, e quietiapina e mirtzapina alla sera.
Io sospetto un disturbo bipolare, ma data l'omertà che vige nella sua famiglia, non posso avere un sostegno e nemmeno sapere la verità sulle sue reali condizioni di salute. Sono molto legato a lei e questa situazione mi sta tirando giù in un oblio, senza luce, è riuscita ad alterare le mie percezioni negando l'evidenza e sommergendomi di menzogne, sul suo cellulare gira di tutto da foto in lingerie, mandate a chissà chi, a promesse di appuntamenti vari.

Ho paura che possa accaderle qualcosa e vorrei aiutarla in qualche modo, ma non so come fare e non so come muovermi, vorrei riuscire a portarla da uno psichiatra, ma l'argomento salute è tabù.

Credo che inizierò a seguire io stesso un percorso da uno psicologo, perché troppe ombre si sono infiltrate nella mia testa e ovviamente sto sfogando le mie frustrazioni sulla mia famiglia e sulle persone che ho più vicine.
Chiedo il vostro aiuto per capire se i miei sospetti sono fondati, per sapere come affrontarla e come poter essere di aiuto, perché nonostante tutto, nutro ancora un affetto enorme e conosco la persona che può essere.
Vi ringrazio anticipatamente.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentilissimo Fabio, sono il Dott Della Cella Giacomo ricevo nel mio studio di Chiavari, credo che un supporto psicologico la possa aiutare a trovare una sua buona dimensione di funzionamento nelle relazioni sentimentali anche in momenti di difficoltà. Credo che al momento la cosa migliore sia ritagliarsi uno spazio di raccoglimento personale da questa relazione i cui problemi rischiano di far sprofondare anche lei. 

Gentile Fabio, 

se la ragazza è maggiorenne dovrebbe essere in grado di decidere della sua salute. Penso dovrebbe parlarne con lei e a mio avviso sarebbe bene consultare oltre ai medici, anche uno psicologo psicoterapeuta.

Inoltre se i primi mesi della relazione sono stati stupendi, sarebbe bene capire se ci sono fattori psicologici nella coppia che hanno portato a questo deterioramento. Sarebbero pertanto consigliabili anche colloqui di coppia, ma se ciò non fosse possibile le consiglio di andare da solo da uno psicoterapeuta allo stesso scopo, come d'altronde ha già pensato di fare, perchè molte tematiche possono essere rivelate, affrontate e risolte anche con colloqui individuali.

Al riguardo le segnalo il mio articolo sulla terapia della Gestalt che può trovare nella mia scheda personale.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Ciao Fabio, mi sembra che tu abbia fatto già molto per lei, soprattutto mi viene da dirti che non sei il suo terapeuta e che, oltretutto, senza l’aiuto della famiglia di lei la quale sostiene che “tutto vada bene “ , sia impossibile che tu faccia altri passi costruttivi. 

Trovo molto saggia invece l’idea di farti aiutare tu. 

Auguri per tutto

 

Buongiorno Sig. Fabio,

serebbe utile sapere chi ha pescritto i farmaci e la diagnosi. Secondo, sarebbe anche importante sapere se la sua comagna assume i farmaci, ma dalla descrizione sembra che non li assuma almeno da un mese circa. Terzo, se la famiglia è così omertosa lei sinceramente non può fare tanti interventi perchè non è il marito ma il compagno e anche da poco tempo. 

mi faccia sapere.

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Roma

La Dott.ssa Anna Maria Rita Masin offre supporto psicologico anche online