Frustrazione bisogno di chiarezza. Mio padre è ricoverato in RSA, non per mia volontà, mai avrei voluto. Ero il suo caregiver, per problemi importanti mi sono dovuta forzatamente allontanare. Non ho potuto vederlo/sentirlo... è stato devastante. Vivo malissimo il tempo lì dentro... niente è più familiare e l'unico effetto che sortisce è come dell'olio sullo scivolo. Non è curata la parte della stimolazione cognitiva, insomma grossi buchi, carenze di personale, cose che non avrei mai voluto vedere, o meglio che esistessero. Superficialità di ogni cura igienica, emotiva, umana.
Veniano al dunque: studio ogni genere di attività che possa incuriosire, riportare papà nel nostro mondo, con la musica, marionette, parlandogli, facendomi aiutare, giocando quando si sente... M'inquieta molto quando non parla... a cos'è dovuto? In realtà dentro pensa e saprebbe cosa dire o cosa accade? Con le marionette spesso riesco a scuoterlo... partecipa! Ogni tanto mi soffia sulla bocca, con dolcezza... io faccio lo stesso, cosa vuol dire? Li cerco le pupille e con la musica o altro lo riporto a me... Li dico sempre quanto lo amo, e li spiego cos'è accaduto. Alle volte mi sembra molto triste... Ho dubbi anche sui farmaci, non sono a conoscenza di cosa gli venga dato. Quando un paziente dorme per tante ore, come si fa a capire se è abuso di medicinali o... Quando me ne vado mi guarda come dire "perché vai via? Vengo con te o resta con me". Quante volte me l'ha detto anche a voce "però poi rimango solo, cos'ho fatto di male per..." Lo curo al meglio che posso, igiene/stimoli e tanto amore. Non cammina più, con la scusa che era violento è stato tenuto con il cinturone per mesi e mesi (non serviva). Cuore spezzato. Poi pallina da ping pong tra ospedale e RSA. Come posso capire meglio papà, il suo linguaggio e quello che vuole comunicare. Grazie mille per il supporto.