Non so più chi sono e mi sento paralizzata

Anna

Non so bene da dove iniziare ma per farla breve cercherò di focaliazzarmi sul presente.
Ho 22 anni, sono depressa da circa 1 e sento che sto perdendo il contatto con me stessa e ciò che mi circonda. Mi sta seguendo da qualche mese una psicoterapeuta che non mi sta dando alcun aiuto anzi, le cose da allora sono solo che peggiorate.
Circa un anno e mezzo fa ho deciso di porre fine ad una relazione tossica che mi ha segnato parecchio e ho deciso di andarmene dalla mia città per raggiungere mio fratello maggiore a Milano, e frequentare un corso un po' a caso che poi ho capito non interessarmi, o almeno così credo. Ero partita con buoni propositi come iscrivermi in palestra o fare dello sport, che credo potrebbe aiutarmi, ma non prendo mai nessuna decisione e rimango ferma.
Realizzai poco dopo che questo fuggire dai miei problemi poteva diventare un problema. Insomma non avevo nessun piano ed ero depressa, mi aspettavo che le cose da un momento all'altro migliorassero. Ora sono qui da bene o male un anno e non ho fatto conoscenza con nessuno.
Sto lavorando da 8 mesi in un bar vicino casa ogni sera fino a mezzanotte/le due. Spesso è davvero difficile a livello mentale, ma penso che da un lato mi faccia bene, nonostante stare così a contatto con le persone mi metta a disagio.
Ora sono completamente apatica e il contatto con le persone mi mette ansia, principalmente perchè non esco di casa e non faccio nulla durante le mie giornate se non starmene a letto con la testa completamente vuota, non socializzo con nessuno e non so neanche di cosa parlare con la gente, non so cosa raccontare di me e questo mi crea un misto di imbarazzo ed inadeguatezza. E' questo che mi sta spaventando più di ogni altra cosa, mi sto lasciando andare, anche la mia memoria vacilla, non riesco a prestare attenzione a nulla e non c'è nulla che mi da conforto, ma proprio nulla. Non riesco a prendere decisioni, non riesco a leggere, disegnare, nemmeno ascoltare musica mi da un po' di sollievo. Non so più cosa mi piace e cosa no, cosa mi contraddistingue. Mi sento come se avessi annullato la mia personalità, come se io non esistessi più, come se non mi conoscessi. Non sento nulla, per niente e per nessuno. Mi guardo allo specchio e non so neanche che cosa sta guardando (questa è una cosa che mi capitava anche da piccola).
Ho provato a parlarne a mia madre ma giustamente non capisce cosa mi stia accadendo, con mio fratello non parlo quasi mai di queste cose perchè mi imbarazza e sento che ci stiamo distaccando.
Ho frequentato un ragazzo più grande di me quest'estate, che mi abita vicino, per il quale avevo preso una sbandata, lui si è innamorato di me (non capisco come sia possibile) ma da parte mia non c'è lo stesso interesse e non credo sia un buon momento per stare con qualcuno. Gli ho detto come sto e lui sembra capire, ed andargli bene così. Ed anche questo mi genera una sorta di ansia.
Insomma non so proprio dove sbattere la testa e da dove iniziare sotto qualsiasi punto di vista. Mi sento paralizzata.
Cosa posso fare?

2 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera Anna,

mi spiace molto per come si sente, leggendo si comprende molto bene la sua fatica. Ma credo che abbia descritto bene il punto già all’inizio: ha L tendenza a volere tutto e subito e in una terapia questo spesso non è possibile, soprattutto quando c’e Una sofferenza così profonda.

il blocco che sente nella vita lo sta sperimentando anche in terapia. 

Non so da quanto tempo vi conoscete, ma forse varrebbe la pena parlare con il suo terapeuta del fatto che si senta bloccata anche in terapia, che non vede passi utili per lei. Questo sarebbe molto utile per lei e per il vostro percorso insieme.

rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.

 

Gentile Anna,

la situazione che vive richiede sicuramente di proseguire una consultazione con una psicoterapeuta. La cosa che mi sento di consigliarle è di parlare prima possibile di queste sue sensazioni e perplessità con la persona che la segue ormai da qualche mese. E' importante che le dica apertamente quello che ha scritto qui: che non sente benefici e che percepisce un peggioramento della sua condizione. Cerchi di vagliare con attenzione le sue risposte (l'idea che la dottoressa si è fatta di questo peggioramento, delle possibili cause e di come affrontarlo ad esempio con un'intensificazione delle sedute o altro) e provi quindi a valutare se le sue ipotesi la soddisfino per consentirle di proseguire il percorso.

Se desidera altri chiarimenti sono disponibile.

Molti auguri

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Francesca Fontana offre supporto psicologico anche online