Ho paura di volare, come potrei riuscire a superarla?

Umberto

Salve forse già avranno scritto in tanti, però non saprei spiegarmi il mio caso…. la paura di volare, anche se sono stato in elicottero da ragazzo e non è stata una bella esperienza..non ho mai preso un aereo ma siccome devo fare degli spostamenti, vorrei un aiuto da voi per superare questa mia fobia o ansia..premetto che non soffro più del dovuto degli ambienti chiusi e se sto fermo anche sotto le gallerie per svariati minuti o ore non mi fa niente quindi è da escludere la claustrofobia credo. perchè il solo fatto di entrare in aeroporto anche se non devo partire mi si accelerano i battiti cardiaci? Secondo voi da cosa è dovuto e cosa fare per calmare questa mia ansia o altro? Grazie

10 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Umberto,

esistono molte tecniche per superare l’aerofobia, si tratta di scegliere quella più adatta al caso singolo. Si può ricorrere ad una figura di supporto che ci accompagni, si possono fare esercizi di rilassamento durante il viaggio o prepararsi prima con apposite tecniche o ancora si possono utilizzare dei calmanti che aiutano a superare la paura di volare. Ma è anche possibile affrontare la propria paura e vincerla utilizzando i poteri della mente e in ultimo ma non per ultimo si può ricorrere all’aiuto di uno psicologo che sia una guida nel percorso mirato ad individuare le paure profonde che si celano dietro il sintomo manifesto. Basta scegliere la via che più ci appartiene e incamminarsi perché il problema è risolvibile.

Le auguro di intraprendere al più presto il percorso che La guiderà oltre la problematica che ha esposto!

Salve,

le consiglio un trattamento cognitivo comportamentale.Attraverso la psicoterapia cognitivo comportamnetale il pz viene avvicinato sempre piu direttamente agli stimoli che innescano la paura, attraverso delle tecniche di esposizione immaginativa o reale e dopo aver condiviso il modello insieme al terapeuta. Il contatto con tali stimoli viene mantenuto finché non subentra l'abitudine ad essi e non generano piu' paura, solo a tal punto si procede all'esposizione di uno stimolo successivo, secondo una gerarchia preparata insieme, in alcuni casi si insegnano tecniche specifiche di rilassamento.la sua fobia prende il nome di aviofobia

Dott.ssa Maria Pia Cavalieri

Dott.ssa Maria Pia Cavalieri

Ancona

La Dott.ssa Maria Pia Cavalieri offre supporto psicologico anche online

In genere è una paura legata all'essere liberi, al bisogno di dover dire qualche cosa o provare a fare qualche cosa o abbandonare qualche cosa e il rifiuto di questa idea. E' la paura stessa di essere abbandonati o abbandonare.

Cordialmente

Gentilissimo,

la paura di volare, quando diventa così importante da creare evitamento, interferendo in modo significativo sulle sue condizioni di vita, può essere definita aerofobia, ovvero una fobia specifica legata al volo. A parte seguire una serie di suggerimenti (tipo: praticare prima del volo e durante tecniche di rilassamento, viaggiare con una persona di fiducia, portarsi libri, computer, musica che l’aiutano a distrarsi…..), può essere utile contattare uno psicoterapeuta che l’aiuti a comprendere meglio cosa il sintomo di ansia sta “raccontando” di lei in questo momento.  L’ansia è una risposta di fronte a un pericolo,  e segnala qualcosa di significativo nella sua vita. Può scegliere un professionista che lavora in modo specifico sul sintomo, attraverso tecniche più comportamentali (quindi scegliere un terapeuta cognitivo-comportamentale) o anche lavorare in modo più approfondito su di lei e la sua storia. In tal caso qualunque buon terapeuta, può esserle utile. In tal caso il sintomo, apre la pista a “nuovo viaggio”, quello che le può consentire di conoscersi e crescere psicologicamente. Grazie per aver contattato e in bocca a lupo

Salve,

sono la dott.ssa De Ponte, capisco il suo smarrimento, ma anche se sembra paradossale, la risposta è' dentro di se'.

solo lei può' conoscere  la ragione del suo conflitto. Tali conflitti possono integrarsi solo attraveso

 la conoscenza di se'.

Con rispetto per le sue perplessità

la saluto

Salve Umberto, 

siamo nel ramo dei disturbi d'ansia legati ad una fobia. La normale paura del volo viene caricata da un ansia pre-esistente. Quando degli stati d'animo vengono nascosti alla coscienza succede che l'evento -ricordo che ha costruito un disturbo d'ansia scompare ma lo stato emotivo o l'ansia, che è una reazione fisica-emotiva, ha bisogno comunque di essere sfogata e viene scelta un esperienza in particolare per essere vissuta. Nel suo caso il volo.

Ci sono diverse tecniche per desinsibilizzare lo stimolo volo. Potrei consigliarle di provare con l'emdr, o un terapia intensiva quale I.S.T.D.P.... tecniche efficaci e focalizzate.

Se lei vuole può contattarmi, io ho studio a Piano di Sorrento.

Buon pomeriggio.

Ciao Umberto. La tua richiesta è più che legittima in quanto la maggior parte delle persone che soffrono di fobie di qualsiasi tipo hanno una forte difficoltà a condurre normalmente la propria vita e sono costrette a privarsi di alcuni piaceri o comodità onde evitare la frustrazione della paura. Come superarla? beh, bisognerebbe capire l'entità del problema. In un'ottica comportamentista dovresti pian piano comprendere qual è la fonte dell'ansia (alta quota, aereo, motore...) e provare ad avvicinarti ad essa gradualmente (Es. provare ad affacciarti da un balcone alto nel caso dell'alta quota). Ovviamente questo discorso è molto riduttivo in quando non di raro alcune fobie superate così vengono sostituite da altre di diverso tipo (es. passare alla paura di un oggetto specifico). Sarebbe, dunque, interessante comunque affiancare un breve periodo di psicoterapia per comprendere da dove deriva questa paura. Solitamente le fobie sono delle paure provate da piccoli che vengono poi associate a qualcosa di sopportabile (es. assisto a una scena spaventosa a casa la prima cosa che vedo è un armadio, può sorgere una fobia relativa a armadi cassetti...). C'è tanto da dire e da scoprire. Devi solo volerlo. A presto e in bocca al lupo.

Dott.ssa Erica Carbone

Dott.ssa Erica Carbone

Salerno

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Ciao 

partiamo da alcuni punti, da cosa nasce la paura di volare, poi passiamo come superarla, che cosa le succede quando prende un aereo credo che l'abbia già preso, se si sposta in compagnia con un collega,o ha la stessa ansia, si può pensare di fare una simulazione prima di prendere un aereo si siede sul divano chiude gli occhi ed immagina tutto il percorso che deve fare per salire sull'aereo nel fra tempo usi la respirazione per calmare la sua ansia...

lo stesso percorso lo farà quando sarà sull'aereo vedrà che andrà tutto bene ....buon viaggio

 

Dott.ssa Filomena Lopez

Dott.ssa Filomena Lopez

Roma

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Gentile Umberto, la paura di volare non ha a che vedere con la claustrofobia, infatti lei non teme gli spazi chiusi. La paura dell'aereo è legata al timore di perdere il controllo e alla difficoltà ad affidarsi ad altri. Durante il volo tutto è in mano al pilota, non si ha il contatto con la terra, si è in balìa del vuoto, si perdono i proprio punti di riferimento, si perde ogni sicurezza. Probabilmente lei è particolarmente sensibile a tali tematiche. Non so se sia possibile che lei riesca a risolvere tali questioni senza l'aiuto specifico di un buon terapeuta, che la aiuti a guardare più da vicino questa paura e quali nodi più profondi dentro di lei vada a sollecitare.

Un saluto

Dott.ssa Maria Rita Milesi

Dott.ssa Maria Rita Milesi

Bergamo

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Caro Umberto,

chiedi a cosa sia dovuta  la fobia di volare.

Le fobie, o meglio i tratti che caratterizzano una persona con una organizzazione di personalità di tipo fobico, sono da collegarsi al tipo di atteggiamento che, i suoi genitori hanno avuto nei confronti del comportamento  di esplorazione durante l’infanzia. L’esplorazione dell’ambiente è indispensabile per il processo di sviluppo individuale. La persona con organizzazione fobica, presenta un blocco nei confronti di questo comportamento esplorativo.

Questo blocco può derivare dalla incapacità o impossibilità dei genitori di fornire al figlio il supporto emotivo necessario  perché questi possa compiere adeguate esperienze di sviluppo. I genitori anziché proteggere il figlio nelle sue esplorazioni, manifestano un costante comportamento ansioso e iperprotettivo. Il blocco dell’esplorazione, può essere determinato anche dal timore di perdere la figura di riferimento.

In seguito, nell’adulto si può strutturare l’idea di un Sè debole, incapace di affrontare le insidie di un mondo che viene letto come minaccioso e pieno di pericoli. Ciò non gli impedisce però di sviluppare un’ immagine positiva di sé e di percepirsi amabile e degno di considerazione.

L’idea del mondo potenzialmente pericoloso costringe il fobico ad agire un  controllo sia sugli eventi esterni che interni, utilizzando una serie di strategie, quali ad esempio l’evitamento e la previsione. Ciò gli comporta un restringimento del suo spazio fisico e sociale e la ricerca di figure protettive.

 Il fobico oscilla tra due polarità opposte:  il desiderio di sicurezza e il desiderio di libertà. Ma non sempre è capace di integrarle in un giusto equilibrio.

Ho cercato di offrirti in sintesi  alcuni elementi per la comprensione della organizzazione di personalità di tipo fobico, ma al di là di questo, è importante per te iniziare un percorso di psicoterapia in cui il terapeuta può aiutarti ad affrontare la tua problematica.

La psicoterapia ti può essere utile per effettuare un cambiamento superando vecchi schemi cognitivi ed emotivi, disfunzionali nella tua percezione ed elaborazione del mondo. E  questo potrai raggiungerlo attivando le tue risorse interiori. Ti consiglio una psicoterapia  cognitivo comportamentale, o  breve strategica.