Ho 16 anni e peso 115 chili. Io voglio dimagrire, ma non ci riesco

Giulia

Ciao a tutti, sono giulia e ho 16 anni e peso 115 chili. Questo e' un problema che ormai porto da anni e ci sto malissimo. Quando avevo circa 12 anni avevo fatto una dieta andando da un dietologo e facendo tutte le analisi, ( calcolate che all' epoca pesavo 90 chili) e stavo andando molto bene, continuai con alti e bassi per quasi un'anno perdendo solo 15 chili, fino a che non riusci piu a perdere niente, e da allora sono ingrassata sempre di piu senza accorgemene. Ho continuato a fare sempre diete nell'arco dell'tempo ma con scarsi risultati. Io voglio dimagrire, ma non ci riesco! Forse uno dei piu grandi problemi e' la mia famiglia, siamo in 5 in tutto, mio padre e mio fratello maggiore lavorano tutto il giorno nel loro ristorante/ bar e non hanno mai tempo per me, e sto a casa sempre da sola, e mia madre purtroppo ha problemi di testa, di schizzofrenia e di certo non piu aiutarmi. Mi rendo conto che l'obesita' e' una malattia, ne sono consapevole, e voglio uscirne, dovete credermi, ma c'e' qualcosa che ogni volta mi fa fallire. Che faccio??

11 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Giulia!

Sono Elisabetta Baccanti una psicoterapeuta di Ancona e provo a rispondere alla tua lettera e alla tua richiesta di aiuto. Immagino la tua sofferenza e il tuo disagio e probabilmente il tuo corpo, con il suo peso in eccesso sta cercando di comunicarti qualcosa che proviamo insieme a decifrare se vuoi. Il nostro corpo in fondo è un po' il libro della nostra storia dove “scriviamo” tutti i nostri vissuti, le nostre esperienze, le nostre emozioni. Un corpo obeso, in cui tratteniamo quello che mangiamo, potrebbe raccontarci che non ci sentiamo abbastanza forti e sicuri per poter esprimere tutto quello che vorremmo, trattenendolo dentro di noi; è un corpo che occupa più spazio fisico, uno spazio che rappresenta un po' la nostra voglia psicologica di occupare spazio in casa, in famiglia, con gli amici, a scuola, spazio che non riusciamo ad ottenere come vorremmo e così ce lo prendiamo con il corpo. Un corpo obeso può essere anche una corazza che ci creiamo addosso per difenderci dall'ambiente esterno che sentiamo poco rassicurante, forse a volte ostile e che forse ci fa soffrire o ci crea disagio....L'obesità non la penso come malattia, ma sicuramente rappresenta una condizione di disagio psicofisico che si autorigenera perchè più ci sentiamo a disagio, più ricorriamo al cibo per far tacere il senso di sofferenza che stiamo vivendo e così tutto si autorinforza in un circolo vizioso. Penso che sia importante per te affrontare questo che tu stai vivendo come un grosso problema, da un punto di vista psicologico. Ascoltando le tue emozioni, esprimendo quello che hai dentro, trovando un nuovo senso alla tua storia in cui sarai tu la protagonista, sicuramente migliorerà anche il tuo peso e ti sentirai più in sintonia ed in armonia con il tuo corpo, con te stessa e con la tua vita.

In bocca al lupo!

Ciao Giulia, dev’essere davvero dura confrontarsi con la situazione che vivi da tanto tempo. Intanto, occorre dire che spesso non basta una dieta per riportare il corpo ad un peso forma e soprattutto mantenerlo, ma è indispensabile “riprogrammare”, cioè rieducare anche quella parte di noi che comunemente viene definita inconscio. Questa è la nostra parte emozionale, quella che usa una logica completamente diversa dalla razionalità. Se col ragionamento vogliamo qualcosa ma la parte emozionale non è d’accordo o vuole altro, alla lunga vince sempre la parte emozionale; questo è il motivo per cui spesso le diete (da sole) non funzionano. Quando dici che nonostante tu voglia uscirne, c’è sempre qualcosa che ti fa fallire, stai parlando di questa parte inconscia.

Il cibo, così come altre cose, si presta moltissimo a divenire un “compenso” di carenze o bisogni emozionali e, quindi, a creare dipendenze; solo per fare qualche esempio, il cibo come consolazione, compagnia, distraente, piacere, attirare l’attenzione, autopunizione, ecc.

Ogni situazione è, comunque, unica e va valutata nel complesso, quindi quanto sopra è solo per darti un’idea generale. L’ideale, comunque, è mettere d’accordo le due parti (emozionale e razionale), comprendendo il più possibile la prima.

Sicuramente nel tuo disagio la complessa situazione familiare può avere il suo “peso”, anche se in ogni caso con la giusta motivazione (perché dovresti dimagrire?), le idee chiare (qual è la mia reale situazione e quale un risultato accettabile?) e gli strumenti giusti (aiuti!) è possibile farcela. Per questo io ti consiglierei, oltre che ricorrere ad uno specialista che si occupi dell’aspetto dietetico, anche dell’ausilio di un terapeuta con cui poter lavorare sulla parte psicologica (i tuoi sentimenti, la tua motivazione, l’autostima, ecc.). Quindi smetti di pensare di essere tu incapace e comprendi che essendo una situazione un po’ complessa è normale avere difficoltà, e che occorre trovare ciò che fa al caso tuo e ti aiuti a continuare a crescere.

Ti faccio molti auguri, ciao,

Ciao Giulia, sei stata molto in gamba a capire che l'eccesso di peso derivi da altre difficoltà che spesso sono lontane dal cibo. Mi spiego meglio, può capitare che a volte utilizziamo il cibo per altri fini (non perchè abbiamo davvero fame), ma perchè siamo spinti da particolari pensieri ed emozioni spiacevoli. Il cibo diventa allora un mezzo per poter abbassare ad esempio l'ansia, o per placare la rabbia.

Non saprei nel tuo caso specifico quale sia la funzione del cibo, ma sicuramente se potessi rivolgerti ad uno specialista, magari potresti imparare a controllarti maggiormente e sentirti piu serena.

 

Un grande in bocca al lupo

Gentile utente, in genere nei centri contro l'obesità la dieta viene agganciata ad un trattamento psicologico.

Esistono psicologi specializzati nei disturbi alimentari e approcci psicoterapeutici che ottengono buoni risultati in tempi anche brevi, come la Terapia Strategica Breve. Le consiglio perciò di rivolgersi non solo al dietologo, ma anche ad uno psicologo psicoterapeuta, magari strategico.

cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Cara Giulia,

innanzitutto devi affidarti ad uno specialista e ti potrebbe essere di aiuto anche una consulenza psicologica per rafforzare la tua determinazione.

Anche se non è il mio campo posso dirti di provare a mangiare un ananas al giorno per due giorni.  Vedrai immediatamente un risultato perchè perderai circa due chili e mezzo, questo ti darà la spinta che forse ti manca.

Ti auguro una buona serata.

Cara Giulia, il tuo problema alla tua età può essere sicuramente risolvibile. Ovviamente qui on line non è possibile dirti tutto quello che devi fare . Ma puoi contattarmi privatamente.

Io sono disponibile ad aiutarti .

Dott.ssa Roberta Fumagalli

Dott.ssa Roberta Fumagalli

Ancona

La Dott.ssa Roberta Fumagalli offre supporto psicologico anche online

salve,

le consiglio un trattamento cognitivo comportamentale specifico per l'obesita' per indagare la sua motivazione e i motivi che la portano al fallimento e contemporaneamente  rispettare un regime dietetico e calorico specifico.Non si perda d'animo .Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Pia Cavalieri

Dott.ssa Maria Pia Cavalieri

Ancona

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L'obesita' si cura attraverso una dieta seria e ben fatta. Tuttavia questa può' essere fatta solo se si è' convinti e pronti a livello psicologico. La tua situazione familiare non ti aiuta e di questo credo che tu abbia bisogno di parlarne con qualcuno senza paura di tirare fuori tutte le rabbie e i dolori che tale situazione ti hanno arrecato nel corso degli anni. Cerca una persona esperta e di fiducia con la quale parlarne magari facendoti dare una mano da tuo padre per quanto riguarda l'aspetto economico e vedrai che con il suo aiuto anche la dieta ti sarà' più' facile. Fammi sapere tue notizie. Cari saluti

Cara Giulia, come hanno già detto i miei colleghi con cui mi trovo d’accordo l’obesità riguarda la Sua parte emotiva. Lavorare con uno specialista sulla Sua situazione familiare e di autostima è intanto il primo passo. I conflitti interni e i nostri dolori provocano uno stato emotivo che porta a comportamenti compensatori come mangiare tanto, o far uso di alcool ecc. Lavori sulle sue tensioni emotive, spesso mangiamo per non pensare. Quindi meglio che i conflitti e i dolori vengano a galla e vengano elaborati con il pensiero piuttosto che ricorrere a modi di placare l’ansia come mangiando. E Intanto che lavora su questi aspetti della Sua vita (quindi famiglia, autostima, dolore) contatti un alimentarista e mentre segue l’alimentazione che questo le darà cerchi di concentrarsi su delle cose piacevoli: un hobby, a fare moto in modo divertente senza stress (fare delle belle camminate, andare in piscina o in bici), si concentri su quello che le piace (lettura, scrittura, musica, canto e tutto quello che le piace). Se ha voglia poi di uno spuntino provi a chiamare un’amica e se quest’amica non può parlare le mandi un messaggio, una mail. Dimagrirà quando troverà l’intimo contatto con se stessa, ovvero quando risolverà le sue tensioni, riempirà la Sua vita di attività piacevoli nel tempo libero. Se ha bisogno di ulteriori informazioni rimango a Sua disposizione

Cara Giulia, mi rendo conto che pesare 115 chili fa stare molto male, soprattutto a 16 anni, ma cercare di dimagrire seguendo una dieta non ti darà alcun risultato, come tu stessa ti sei accorta. Per come hai descritto la tua situazione penso che tutto possa partire dalla sensazione di solitudine. Rispondi a queste domande: quando mangi (dove ti trovi, con chi)? A cosa stai pensando un attimo prima di mangiare? Come ti senti un attimo prima di mangiare? E come ti senti nel momento stesso in cui stai mangiando? E come ti senti dopo aver mangiato? L’idea che mi son fatta leggendo la tua descrizione è che tu usi il cibo per alleviare il senso di solitudine. - Io penso che quando sei a casa ti senti molto sola, forse anche a disagio, sicuramente triste. Queste sensazioni spiacevoli ti portano alla ricerca del cibo. Nel momento esatto in cui mangi provi una sensazione di sollievo ma, subito dopo, sei ancora più triste e arrabbiata con te stessa per non essere riuscita a trattenerti. - Nel contempo più ingrassi e meno ti senti attraente e sicura nelle relazioni con i coetanei, aumentando in te il senso di solitudine e tristezza. - Più ti senti sola e triste, più mangi. È difficile affrontare queste problematiche da sola e temo di non poterti aiutare con una risposta via mail. Il mio consiglio è di parlare delle tue difficoltà ai tuoi familiari e cercare, insieme a loro, uno psicoterapeuta in grado di aiutarti. Hai visto come ritorna il tema della solitudine? Ti senti sola ma in realtà non lo sei, hai una famiglia . Spesso i grandi sono assorbiti dai mille impegni, ma se spiegherai loro come stai veramente, così come hai fatto scrivendo questa lettera, capiranno sicuramente e sapranno aiutarti. Forza Giulia, puoi farcela!

Dott.ssa Antonella Zangari

Dott.ssa Antonella Zangari

Milano

La Dott.ssa Antonella Zangari offre supporto psicologico anche online

Ciao Giulia, volevo ringraziarti per aver condiviso on line il tuo tema ed i tuoi vissuti, non ti conosco è vero ma la tua domanda mi è arrivata insieme ad una grande quantità di maturità, consapevolezza e coraggio, soprattutto tenendo in gran conto la tua giovane età.

Ciò che mi sento di dirti è che sicuramente avere accanto qualcuno di cui poterti fidare e che possa sostenerti in questo percorso sarebbe davvero utile, per cui uno dei primi passi potrebbe essere quello di rivolgersi all'asl della tua città e precisamente al centro giovani, un'equipe di professionisti tra cui nutrizionista ed eventualmente psicologa, dedicata ai minori (dovrebbe essere gratuita mediante richiesta del medico curante, non so se funziona così in ogni città, ma puoi informarti se vuoi).

Nel caso non dovesse esserci, se sei d'accordo puoi ricontattarmi, così vedremo insieme cosa fare. Ti auguro una buona giornata:)