Ansia e mancata concentrazione dopo aver conosciuto una ragazza omosessuale

Ilaria

Buonasera, mi chiamo Emma e ho 24 anni. Da qualche settimana ho difficoltà a concentrarmi perché un pensiero fisso mi assilla cioè continuo a pensare di poter essere omosessuale nonostante non abbia mai avuto e non ho tutt’ora attrazione per un’altra donna. Non ho nemmeno fantasie sessuali. Questa situazione nasce dopo aver conosciuto una ragazza dichiaratamente omosessuale; non ho avuto attrazione nei suoi confronti però mi faceva piacere essere guardata da lei, che capivo tenermi gli occhi addosso e sentirsi in imbarazzo con me presente. Non appena me l’ha detto, mi è venuta l’ansia perché mi domando: magari lo sono anche io, ecco perché non ho un ragazzo e il continuo pensarci è come se me lo confermasse. Se non me l’avesse detto sono sicura che questa fissazione in me non si sarebbe creata. Mi viene ansia anche al pensiero di poterla reincontrare.
Nella mia vita non ho mai avuto relazioni veramente importanti se non un innamoramento all’età di 19 anni con un ragazzo della mia età. Non sento ed esco seriamente con un ragazzo da più di un anno e questa situazione ad oggi credo che mi pesi. Sono una ragazza molto estroversa ma allo stesso ansiosa e che si fissa facilmente sulle cose volendo trovare a tutti i costi una soluzione. Il pensiero di un’eventuale omosessualità e il pensiero della ragazza conosciuta non se ne va nonostante qualche giorno fa sia stata con un ragazzo che esteticamente mi piace molto ma con cui purtroppo non esco seriamente. Com’è possibile questa situazione? Più non ci voglio pensare e più ci penso, e questo sempre nei momenti in cui dovrei concentrarmi al massimo come nello studio. Ringrazio chiunque mi risponda!

6 risposte degli esperti per questa domanda

Carissima Ilaria,

essendo un’eta Particolare quella in cui ti trovi, sarebbe meglio iniziare un Perocrso di Psicoterapia che ti sappia aiutare a conoscerti. Che ti facciano paura le attenzioni di una donna omosessuale non significa nulla. Ma sarebbe meglio non entrare in dinamiche che possano ancor di più disorientarti. Cerca di riflettere bene sul tuo rapporto con tua madre, cosa ti manca di vivere con lei?Dietro le attenzioni di questa ragazza potresti cercare la tua mamma, il suo affetto ed il suo essere “ vista in tutte le tue necessità.

Cordiali saluti

 

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

La Dott.ssa Iolanda Lo Bue offre supporto psicologico anche online

Buona sera

mi chiedo anche se e dico se fosse che lei sia omosessuale cosa le cambia la prospettiva di vita, forse avrebbe le sue risposte. Ma forse è solo che in questo momento lei non ha nessuno è quindi questa donna in qualche modo riempie un vuoto, non conosco la sua storia famigliare, la sua vita come si svolge e i suoi amori, forse un incontro con un terapeuta potrebbe aiutarla a capire meglio chi è sei e scoprire qualcosa di bello auguri per il suo viaggio.

Dott.ssa Filomena Lopez

Dott.ssa Filomena Lopez

Roma

La Dott.ssa Filomena Lopez offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Emma,

L’interiorità non le dà pace perché sta cercando di sollevare una questione fondamentale che va oltre l’evento che le è capitato. Continua a tornare lì, insistentemente, non a caso.

Non credo sia l’omosessualità la questione centrale. Il sentire, attraverso l’incontro con questa ragazza, sta cercando di farle riconoscere qualcosa di se stessa e di aprire il confronto con la paura di essere “sbagliata”, “anomala”, di avere qualcosa che non va.

Questa è una questione fondamentale dell’esistenza, con cui è importante confrontarsi. E’ in gioco il modo in cui la persona si rapporta a se stessa, finendo spesso con l’etichettare come “anomale”, “disfunzionali”, molte delle espressioni della sua vita interiore, che invece sono dense di significato. E’ significativa a riguardo anche l’esperienza intensa che sta facendo di questo pensiero che le dà il tormento. Se lo si classificasse secondo dei criteri correttivi basati su una presunta normalità potrebbe sembrare eccessivo e intrusivo.  In realtà è frutto di un’intelligenza profonda che sta cercando di impegnarla, di farla concentrare su una questione fondamentale dell’esistenza, che non può eludere.

L’interiorità sta cercando di farla lavorare sulla paura di non essere adeguata, conforme a dei modelli esterni e sulla spinta a conformarsi per la preoccupazione di quello che gli altri pensano di lei. L'interiorità, attraverso il sentire, le fa percepire che per lei è una "sciagura" non avere l'approvazione dell'altro. E’ un tema importante perché  il rischio è quello di un’esistenza in cui ci si sostiene sul consenso e l’approvazione dell’altro invece che sull’intesa profonda con se stessi.  La spinta delle persone è quella ad omologarsi, a modellarsi su qualcosa che è fuori di sé, standardizzato, predefinito. L’interiorità invece vuole “dare forma” creativamente a qualcosa di proprio e non “modellarsi”  prendendo la forma di qualcosa di esterno, che riceve il plauso generale. Non è questione da poco, se ci pensa, perché ne va di tutto un modo di stare al mondo e della possibilità di trovare le proprie risposte individuali, creative, all’esistenza, invece di ripetere meccanicamente dei modelli.

Credo che l’incontro con quella ragazza la stia spingendo a fare queste riflessioni, attraverso i timori che ha generato dentro di lei, al di là della omosessualità in senso stretto. L'omosessualità può aver evocato dentro di lei queste paure perché viene  spesso ancora  stigmatizzata, ritenuta qualcosa di sbagliato, da correggere. Lo sguardo del profondo ha la capacità di andare oltre i fatti della vita in senso stretto per aprire il confronto con dei temi centrali dell’ esistenza…Sono consapevole dei limiti di una risposta data on-line, ma mi premeva aprire questo spunto di riflessione…

Buongiorno Emma,

il dubbio di essere omosessuale è uno dei dubbi che spesso sorgono nei quadri ossessivi: le persone iniziano a pensare, anche se non avallate da fatti, a questa possibilità e continuano ricorsivamente a domandarsi se sono effettivamente omosessuali. Proprio nel tentativo di cercare di scacciare questo pensiero, lei lo richiama a sè; sarebbe meglio iniziare a trattarlo come tale ovvero è solo un pensiero non ho bisogno di scacciarlo, posso accettarlo. Detto questo sarebbe quanto mai opportuno cercare di agire in maniera più coerente per trovare un partner con cui avere una relazione più stabile e significativa: questo probabilmente le genererebbe la tranquillità adeguata per poter “risolvere“ la questione di questo pensiero.

Buongiorno Emma,

può capitare che da una parte ci facciano piacere delle avance, perché ci fanno sentire apprezzati, e dall’altra ci spaventino un po’ nel momento in cui non le ricambiamo, e ci portino a fuggire, magari per la difficoltà di gestire un rapporto che non si basa sulla reciprocità dei sentimenti. E’ comprensibile l’ansia che prova, anche per la tematica per lei nuova dell’omosessualità, e per la gestione equilibrata del rapporto con l’omosessualità altrui. Impariamo con l’esperienza a muoverci con più tatto e disinvoltura verso le dimensioni che non conosciamo.

Come ha già detto il collega prima di me: il pensiero persistente più lo scaccio e più si ripresenta; può essere utile accettarlo e tenerlo un po’ con sè, magari considerarlo come un momento di riflessione utile in questa fase della vita. Nel caso in cui si scoprisse la propria omosessualità si potrebbe lavorare sulla sua accettazione, anche con il supporto di un esperto se si vivesse in modo problematico; mi sembra che non sia comunque il suo caso.

E’ comprensibile che le pesi lo stare senza ragazzo da un anno, anche se non deve farla sentire in difetto. Una percezione di carenza potrebbe però farci sbilanciare nell’impiegare più energia nella ricerca di una relazione stabile che nel goderci il rapporto con l’altro sesso, e anche i momenti di svago con amiche e amici. Se sente che è così anche nel suo caso potrebbe essere utile non avere fretta e fare le sue frequentazioni maschili esplorando gradualmente lo stare insieme, prendendosi il giusto tempo per capire se l’altro è la persona giusta per un rapporto stabile.

Se la componente di ansia diventasse poco tollerabile potrebbe essere utile qualche colloquio con un esperto.

Gentile Emma,

La Sua situazione nasce da una riconfigurazione dell'esperienza che si basa su presupposti di incertezza e dubbio legati a una peculiare modalità di essere-nel-mondo (che Lei ben coglie quando si descrive come una persona molto pensierosa). La situazione si può facilmente dirimere con alcuni colloqui orientati all'esperienza e alcuni esercizi volti ad appropriarsi di una parte di mondo che Lei ad oggi esperisce molto poco. Contatti un terapeuta della Sua zona e risolverà la situazione in breve tempo.

In bocca al lupo!

cordialmente

 

Dott. Daniel Michael Portolani

Dott. Daniel Michael Portolani

Brescia

Il Dott. Daniel Michael Portolani offre supporto psicologico anche online