Spesso, ma la maggior parte delle volte sul lavoro mi capita di pensare che mia moglie e qualche sua amica mi osservino, questo non mi capita spesso i sempre sul lavoro, però quando faccio qualcosa che mi rende fiero di me mi capita di pensare questa cosa, in una situazione normale, tipo sono a fare la spesa da solo questo non mi succede. Queste sensazioni in termini medici hanno un nome? Che cosa significano? Grazie.
6 risposte degli esperti per questa domanda
Buongiorno, non c'è un termine tecnico per questa situazione e andrebbe indagata maggiormente.
Le interpretazioni sono tante e può darsi una risposta meglio lei che sa cosa vive.
Le chiedo di interrogarsi su cosa sente a livello emotivo quando si sente osservato.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Casumaro Giada
Salve Sig. Stefano ,
ho letto il suo messaggio e vorrei poterle rispondere alla sua domanda, ma vi sono troppo poche informazioni per poterle dare la risposta che cerca. Per poterle dare una risposta dovrebbero essere analizzati diversi aspetti in merito alle sue sensazioni e fare un'indagine più approfondita all'interno di una consulenza psicologica dove sarebbe possibile porle delle domande in merito alle sensazioni che avverte e comprendere insieme diverse dinamiche legate ad esse. Soltanto cosi è possibile avere una diagnosi in merito alla sua situazione e che significato hanno queste sue sensazioni. Per qualsiasi cosa resto a sua completa disposizione, mi scriva senza alcun problema sarò lieta di poterle rispondere ed aiutarla. Le auguro di riuscire a trovare le risposte che cerca.
un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
La percezione di essere osservato, soprattutto in momenti di orgoglio personale sul lavoro, potrebbe essere legata a diverse dinamiche psicologiche. Una possibilità è che, durante questi momenti di soddisfazione, tu desideri inconsciamente condividere i tuoi successi con persone a te care, come tua moglie e le sue amiche, immaginando quindi la loro presenza o approvazione. Questo potrebbe riflettere un bisogno di riconoscimento o di condivisione dei tuoi traguardi con gli altri. Se queste sensazioni non interferiscono significativamente con la tua vita quotidiana o il tuo benessere, potrebbero rientrare nella normale gamma delle esperienze umane. Tuttavia, se dovessero diventare più frequenti o causare disagio, potrebbe essere utile consultare uno psicologo o un professionista della salute mentale per esplorare più a fondo le possibili cause e determinare se sia necessario intraprendere un percorso di supporto o trattamento. Ricorda che è importante prestare attenzione alle proprie sensazioni e cercare supporto quando necessario, per garantire il proprio benessere psicologico.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Caro Stefano,
le sensazioni che descrive possono avere diverse interpretazioni, che dipendono dalla sua storia personale, dalle sue esperienze e dal contesto in cui si manifestano. In generale, possono essere espressione di un bisogno di riconoscimento e approvazione, ma anche di timori legati al giudizio degli altri.
Tutto questo potrebbe essere indagato in un percorso di sostegno psicologico dove, con l'aiuto di un professionista, andrebbe a ripercorrere la sua storia di vita, gli schemi relazionali ricorrenti e le modalità difensive che la portano ad avere questa modalità di funzionamento.
Io ricevo a Genova. Nel caso, non esiti a contattarmi.
Un saluto,
dott.ssa Cristel Rubulotta
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso la sua storia. Queste sensazioni diventano un problema quando interferiscono con il normale andamento della vita quotidiana e questo non è chiaro dalla sua descrizione.
Se desidera parlarne, io sono a disposizione anche online
Dott.sa Elena Bobibi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
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