Difficoltà a relazionarsi a scuola

Daniela

Mio figlio ha 7 anni. Sin dalla scuola dell'infanzia le maestre hanno manifestato un problema ad entrare in relazione sia con gli altri bambini sia con le maestre stesse. A casa il bambino non ha problemi di relazione è molto espansivo con noi. Anche quando è con altri bambini a casa gioca e non ha problemi a relazionarsi. Le sue difficoltà nascono a scuola. Ne ho parlato più volte con la pediatria e verso i 4 anni ha avuto colloqui per un anno con una psicologa. Non è mai emerso niente di rilevante, ma il problema rimane anche adesso che si trova alla scuola primaria. Da qualche settimana sono comparsi dei movimenti ripetuti che fa di tanto in tanto come : toccare un un oggetto un certo numero di volte o fare dei movimenti un certo numero di volte. Vorrei sapere se è il caso di fare una visita psichiatrica, non vorrei scambiare la timidezza per problemi più seri.

3 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Daniela, sicuramente tuo figlio soffrire di timidezza. Se avesse un atteggiamento riservato anche con i coetanei, cercando momenti di “solitudine”, sarebbe stato invece più probabile si trattasse di introversione, invece lui si relaziona con i compagni, con cui va d’accordo. La timidezza è spesso legata alla paura o all’ansia sociale, i bambini hanno paura del giudizio dei compagni e degli insegnanti, temono di fare brutta figura o di essere presi in giro se non rispondono adeguatamente. Per controllare l’ambiente e gestire le loro paure e ansie molto spesso i bambini mettono in atto piccoli comportamenti compulsivi e rituali. La superstizione è comune nei bambini e assume la forma di “pensiero magico”, cioè la convinzione di poter controllare gli eventi attraverso il potere dei loro pensieri o dei loro comportamenti. I “movimenti ripetuti” delle ultime settimane di cui parli possono essere un modo che tuo figlio utilizza per sviluppare un senso di controllo e di padronanza. Con la crescita la maggior parte di questi rituali scompare da sola. Al contrario, se persistono nel tempo oppure se diventano invalidanti, cioè occupano tanto tempo nell’arco della giornata e interferiscono con la normale routine quotidiana causando severe limitazioni nei vari contesti di vita del bambino (relazioni con i coetanei, funzionamento scolastico e familiare), potrebbero essere manifestazioni di un disturbo ossessivo compulsivo.

Osserva in modo discreto i comportamenti ripetuti di tuo figlio, registra i momenti della giornata in cui si manifestano, la loro frequenza, durata e modalità di comparsa. Se senti la necessità di avere una guida durante questa fase resto a tua disposizione online e, nel caso si ritenesse necessario, potrai fissare una visita psichiatrica.

Un caro saluto

Buonasera Daniela,

sebbene lei abbia fatto una descrizione chiara e attenta, il quadro che ha delineato può avere diversi "significati", non necessariamente patologici. 

Pertanto, se chiedere un consulto specialistico le consente di essere più serena, di risolvere alcuni dubbi e di avere delle risposte alle sue domande, perché no? 

Le auguro ogni bene!

 

Salve Daniela

innanzitutto potrebbe fare una consultazione neurospichiatrica alla sua ASL parlandone prima con la pediatra.

Mi chiedo come mai suo figlio ha tutte queste difficoltà a scuola e non comprendo bene quando dice che dalla terapia psicologica non è emerso nulla. Le difficoltà ci sono e sarebbero dovute emergere. A tali difficoltà si sarebbe dovuto trovare una soluzione coinvolgendo anche le insegnanti.

Il dato di fatto è che suo figlio continua ad avere difficoltà a scuola e questo problema riguarda tutti non solo suo figlio.

Mi faccia sapere cosa ne pensa.

Buon primo maggio!