Elaborare il lutto per la perdita della moglie

Fabrizio

Gent.mi, non sono il primo ne l'ultimo che si trova nella situazione di perdere la moglie di 69 anni per una brutta malattia, per la quale dal 28.2.2022 al 20.7.2025 , io mi sono dedicato a Lei 24 ore su 24 ore per farla stare meglio e prolungare il piu' possibile la la sua vita che il 20.7.2025 e' terminata in una casa di cura di Nepi, dopo tanta sofferenza. Il dolore, l'incredulità , il sentirsi frastornati , sono oggi i miei sentimenti da quando mi sveglio la mattina sino a quando non vado a dormire la sera. Ci siamo conosciuti nel 2003 e sposati nel 2014 ; in tutto ventidue anni che non potranno mai essere cancellati. Io l'ho amata tanto e oggi non averla piu' vicino, mi annienta. Ho un vuoto dentro che non so' come faro' a riempire, ma sono arrivato alla determinazione che questi 22 anni insieme, costituiscono le fondamenta per darmi la forza di andare avanti. Io portero' avanti la sua missione che era quella di seguire la nipotina di 4 anni, che aveva tanto desiderato. Lasciatemi dire che la Vita e' ingiusta. Troppo. Troppo.  Fabrizio

6 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Fabrizio,

la ringrazio per aver condiviso con tanto cuore e autenticità la sua storia e il suo dolore. Le sue parole arrivano forti e chiare: raccontano non solo una perdita, ma un amore profondo, radicato nel tempo, nella dedizione quotidiana, in gesti silenziosi e instancabili. Lei non ha semplicemente assistito sua moglie: le è stato accanto con una presenza totale, piena, che oggi rende il vuoto ancora più difficile da abitare.

Non esistono parole in grado di colmare un dolore come quello che sta vivendo. La perdita di una compagna di vita, dopo anni vissuti fianco a fianco, lascia un silenzio che tocca ogni aspetto dell’esistenza. Tuttavia, ciò che colpisce nella sua testimonianza è la forza con cui, pur nel mezzo di questo smarrimento, riesce a riconoscere che quei 22 anni non sono finiti davvero, bensì continuano a vivere dentro di lei, come radici profonde che le stanno già indicando una direzione: quella di portare avanti la sua memoria, la sua missione, l’amore per quella nipotina che tanto desiderava seguire.

Il lutto è un percorso lungo, fatto di onde: incredulità, rabbia, dolore, nostalgia… e poi, a poco a poco, anche piccoli spiragli di senso. Lei ha già intuito uno di questi: il desiderio di onorare ciò che è stato, trasformando la sofferenza in un filo sottile ma tenace che collega passato e futuro. Questo è un gesto d’amore immenso.

In momenti come questi, può essere importante avere uno spazio in cui poter esprimere liberamente tutto ciò che si muove dentro: i ricordi, le lacrime, i pensieri più duri. Un supporto psicologico non serve a “far dimenticare” ma ad accompagnare, con rispetto e umanità, la trasformazione del dolore in una forma nuova di presenza e continuità.

Se sentisse il bisogno di un ascolto più diretto, resto volentieri a disposizione, attraverso il modulo di contatto.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Alessandra Toni

Dott.ssa Alessandra Anna Maria Toni

Dott.ssa Alessandra Anna Maria Toni

Milano

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Buongiorno Fabrizio, i tuoi sentimenti sono perfettamente normali. Appartengono ad una delle fasi del lutto, la prima che corrisponde alla "negazione" che consiste nell'incredulità, nello spaesamento tipico di fronte ad un lutto recente ed importante come quello della perdita della compagna di vita. La tua determinazione ti aiuterà molto nell'elaborazione del lutto. Le consiglio di ascoltare su you tube la presentazione del libro "La luce delle stelle morte" di Recalcati o di leggere il libro. Si faccia coraggio e sono d'accordo con lei che la vita è veramente molto ingiusta.

Un abbraccio forte

Marchetti Fiammetta 

Ordine Psicologi Liguria n 2882

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

La Spezia

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Ciao Fabrizio, le tue parole sono piene di amore e dolore, e arrivano dritte al cuore. Hai fatto qualcosa di straordinario: essere presente, ogni giorno, accanto alla persona che amavi. È normale sentirsi frastornati, vuoti, arrabbiati. Non ci sono risposte semplici, ma ci può essere uno spazio in cui tutto questo possa avere un senso, un tempo per essere accolto e ascoltato. Se sentirai il bisogno di non attraversare tutto questo da solo, io ci sono.

 Alicia Beatriz Kostenbaum

Alicia Beatriz Kostenbaum

Bari

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile Fabrizio,

le sue parole trasmettono in modo vivido la profondità del legame che la univa a sua moglie e il peso del dolore che sta affrontando. Perdere una persona amata, soprattutto dopo anni di condivisione e dopo averle dedicato con amore ogni energia negli ultimi momenti della sua vita, lascia inevitabilmente un vuoto che sembra impossibile da colmare.

Quello che sta vivendo è un processo di lutto complesso, fatto di emozioni intense come incredulità, frastornamento, rabbia per l’ingiustizia percepita e un senso di smarrimento quotidiano. È importante riconoscere che tutte queste sensazioni sono una risposta naturale a una perdita così significativa.

Lei ha già espresso un pensiero prezioso: i 22 anni passati insieme rappresentano una base solida, un patrimonio di affetto e ricordi che nessuno potrà toglierle. Ancorarsi a questo, così come alla missione che desidera portare avanti per la nipotina, può essere un primo passo per trovare motivi concreti per continuare a dare significato alle giornate, anche se in questa fase tutto appare gravoso.

Non esiste un “tempo giusto” per superare un lutto, ma può essere di grande aiuto non affrontarlo in solitudine. Condividere pensieri e ricordi con persone fidate, familiari o gruppi di sostegno per chi ha subito una perdita, permette di dare voce al dolore e di alleggerirne il peso. Se sentirà che la sofferenza diventa troppo difficile da gestire, un percorso di supporto psicologico potrà offrirle uno spazio sicuro per elaborare le emozioni e trovare strategie per convivere con l’assenza senza smarrire il senso della sua vita.

Onorare la memoria di sua moglie, come lei desidera fare, non significa dimenticare il dolore, ma trasformarlo gradualmente in un legame interiore che continuerà a sostenerla. La strada sarà lenta, ma non impossibile da percorrere.

Le auguro di trovare, passo dopo passo, quella forza che oggi sembra lontana, ma che è già radicata nell’amore che ha saputo dare e ricevere.

Un caro saluto e resto a disposizione qualora volesse approfondire 

Dott. Giovanni Noè

Dott. Giovanni Noè

Cosenza

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Caro Fabrizio,

Le sue parole mi hanno profondamente toccato. Non è il primo né l'ultimo, è vero, ma questo non rende il suo dolore meno unico, meno suo, meno devastante. Ogni amore è irripetibile, e così ogni perdita.

Ventidue anni di vita condivisa, tre anni e mezzo di cure quotidiane, 24 ore su 24 - lei ha dato tutto se stesso. E ora si ritrova con questo vuoto che sembra impossibile da colmare. Come scrivo nei miei articoli sul lutto, questo vuoto non è solo l'assenza fisica di sua moglie, ma la perdita di un intero universo: routine condivise, progetti, quella parte di sé che esisteva solo in relazione a lei.

Mi colpisce la sua determinazione di portare avanti la missione di sua moglie con la nipotina. È un atto d'amore che onora la sua memoria in modo concreto, non retorico. Non sta cercando di "superare" o "dimenticare" - parole che non hanno senso quando si parla di un amore così profondo - ma di integrare questa perdita trovando un nuovo scopo che mantenga vivo il legame.

Lei dice che la vita è ingiusta. Troppo. Troppo. Ha ragione. Non ci sono parole di consolazione che possano cambiare questa verità. A volte la vita è terribilmente, incomprensibilmente ingiusta. E riconoscerlo, gridarlo, è parte del processo.

Il dolore, l'incredulità, il sentirsi frastornati dal risveglio fino al sonno - sta attraversando il territorio più difficile dell'esperienza umana. Non c'è una timeline "giusta", non c'è un modo "corretto" di elaborare una perdita così profonda. C'è solo il suo modo, il suo tempo, il suo percorso unico.

Se posso permettermi: sia gentile con se stesso. Il vuoto che sente non deve essere riempito in fretta. Può coesistere con i ricordi, con l'amore che continua, con la determinazione di onorare sua moglie attraverso la cura per la nipotina.

La sua testimonianza è preziosa. Grazie per aver condiviso queste parole.

Con profondo rispetto per il suo dolore e la sua forza,

Dott. Francesco Giampaolo

Dott. Francesco Giampaolo

Dott. Francesco Giampaolo

Roma

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