La tragedia dell'indifferenza

L’indifferenza è un sentimento antisociale che fa percepire tutto ciò che è diverso da sé come minaccioso e pericoloso per la propria sicurezza

La vita di ognuno è piena di momenti e circostanze in cui scegliere di essere indifferenti. Possiamo interessarci più o meno, ma non possiamo mai smettere di provare emozioni.

Tenere  gli altri distanti,  evita il cambiamento che ogni incontro inevitabilmente genera: non si è più gli stessi dopo che ci si è incontrati perché l’altro è diverso da me.
Alla base di tale fuga c’è la grande paura dell’ignoto: non sapere cosa succederà in futuro spaventa e fa rimanere aggrappati ancora più forte alla zona di comfort.

L’indifferenza è uno stato della mente patologico, inteso come distacco emozionale tra sé e gli altri; una mancanza d’interesse per il mondo alimentata dal desiderio di non essere coinvolti in alcun modo, né in amore né in lotta, né in cooperazione né in competizione, mettendosi al sicuro, immobile. L’indifferente è colui che di fronte alla disgrazia altrui distoglie lo sguardo e se guarda, non vede; si difende per non subire continue delusioni di fronte alle vicissitudini della vita.

 “Non farsi coinvolgere” o “non aspettarsi mai niente” è un modo per proteggersi. Questo atteggiamento è uno dei più aggressivi e dolorosi che si possano proiettare perché fa male sia a chi la subisce sia a chi lo mette in pratica.

Purtroppo l’indifferenza sociale è un fenomeno cognitivo, emotivo e comportamentale sempre più diffuso. Tendiamo a vivere nella nostra zona di sicurezza, ignorando chi ci sta vicino per non essere disturbati e infastiditi da tutto ciò che non corrisponde alla nostra visione del mondo.

Le persone dedite all’indifferenza, invecchiano anticipatamente, perdono spessore morale, non trasmettono nessuna emozione o sensazione. Sono destinate a una solitudine da abbandono, a un conto che arriva nella loro vita così chiusa, da sempre e per sempre.

Il contrario dell’indifferenza è la solidarietà

La Solidarietà è l’unione tra le persone e le generazioni. Riconoscere di appartenere ad ununico nucleo aiuta l’essere umano a crescere ed evolvere nel modo migliore.  Quando accogliamo e proteggiamo l’altro, gli riconosciamo una dignità ed un valore che sono importanti per il benessere della collettività. La solidarietà è alla base della civiltà del rispetto e della valorizzazione delle differenze, per costruire una cultura del legame con l’altro a prescindere dal sesso dall’età e dalla razza.

Alcune università ( in Germania , Svizzera e Austalia) hanno condotto studi sulla relazione tra solidarietà e salute. Dall’inchiesta è emerso che un comportamento improntato all’altruismo è direttamente proporzionale a una speranza di vita più lunga.

Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza: questa è l’essenza della mancanza di umanità (George Bernard Shaw).

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