Che senso ha a distanza di oltre 10 anni da un tradimento provare sofferenza e colpa?

Michelle

Buongiorno. Scrivo per chiedere una cosa che non mi lascia in pace. E' diventato un tormento. Molti anni fa ( oltre 10) ho tradito il mio compagno... lo scorso anno una cara amica, con modo molto giudicante, mi parla di un' altra amica che ha tradito il marito...e io da quel momento ho provato ansia, panico e forti sensi di colpa. Ha rievocato un mio passato che avevo "rimosso", allontanato. Così tanto da portarmi a ricordare quel tempo, a rimuginare a tal punto che ora sono intrappolata nel passato, ricordi dolorosi per ciò che ho fatto...e mi condanno di continuo. Da 10 anni ho ritrovato un equilibrio con mio marito (i primi 5/6 anni di matrimonio non ero così felice...per il mio lavoro ( mobbing subito), a cui dedicavo la massima importanza e tempo/ per il nostro non comunicare amorevolmente( lui sempre molto nervoso e io pure, stanca e stressata da lavoro), una sessualità forse un pochino arenata (passionalità molto debole) .e altro...(mutuo, etc...) Non vado assolutamente fiera di quei primi anni in cui sono stata egocentrica...bisognosa di attenzioni, di contatti, di essere valorizzata, vista...di sentirmi DONNA e nei quali ho ceduto.. Ho abbandonato da anni quella vecchia me...e anche il lavoro...intraprendendo un percorso di vita nuovo. Al tempo ero insicura. fragile, bisognosa di tante cose...che oggi sento lontane. Se guardo indietro...sciocche. Ma...al tempo erano ossigeno, vitali. Il problema è che oggi sono bloccata rivedendo l' orrore che ho combinato, non mi do pace...mi sento non meritevole, mi sembra di aver deciso anche per il mio compagno non avendogli detto ciò che è successo. Mi hanno consigliato di non dire nulla o aprirei ferite grandi...ma io questo senso di sporco e vergogna non riesco a togliermelo. Ho tradito me stessa, i miei valori, l' idea che avevo del matrimonio, dell' amore, di coppia! Ho tradito chi mi sta accanto e attorno. Mi sento davvero schiacciata dal mio errore. Ho fatto già due percorsi di psicoterapia, uno è ancora in corso......mi sono rivolta anche a dei preti... Mi si dice che la responsabilità è sempre condivisa quando accadono certe cose, ma...io sento e vedo solo la mia e continuo a dirmi che potevo evitare se solo avessi parlato di più, se solo avessi fatto al tempo un percorso con un professionista, se solo avessi lavorato meno, se solo avessi detto al mio compagno come mi sentivo....ma ormai il passato non lo cambio più. Devo accettarlo...ma come si fa? Come si fa ad accettare una parte cos' orribile di sè? Al tempo non capivo nulla, avevo paura di tutto, ero confusa...mi attenevo a ciò che gli altri mi suggerivano...non mi ascoltavo...un disastro! Non so come uscirne...passa il tempo...ma questa sensazione dentro non se ne va. Aggiungo che da bambina sono stata abusata sessualmente e sono cresciuta con un' educazione molto rigida, fatta di regole, dogmi, doveri e responsabilità. Ero una bambina, ma vivevo come un' adulta. Avevo paura di mia madre...per avere il suo benestare mi attenevo a tutte le regole dentro e fuori casa. Volevo lei fosse fiera di me...Se facevo bene...magari arrivava un "ben fatto".. altrimenti mi diceva "è un tuo dovere fare bene". Mi sentivo sempre bruttina rispetto alle mie compagne, autostima molto bassa. E le prendevo, a volte anche senza motivo (magari per marachelle di qualcun altro...). La mia famiglia è sempre stata molto giudicante. Pensare diversamente da loro, non era cosa semplice. Facevano pesare scelte diverse dai loro piani. Io a casa mi sentivo in gabbia. Forse sposarmi significava trovare un mio spazio, creare una mia vita, creare una mia realtà, una mia famiglia. Avrei dovuto convivere prima, ma non veniva vista bene la convivenza. Ripeto...ero molto influenzata dalla loro impostazione mentale educativa culturale. Non voglio giustificare ciò che ho fatto con questi ultimi dettagli, perchè non si giustifica...è solo per dare un quadro più ampio di me...nel caso servisse. Mi dico "il passato è passato"...basta, procedi... vai avanti...ma il macello che ho combinato mi perseguita come un cane randagio affamato. Come ne esco? Voglio tornare a vivere gioiosa, col sorriso, piena di vitalità...per me, ma anche per il mio compagno...che mi vede sempre più triste, apatica, depressa...e non se lo merita. Lui al tempo era, come me, diverso. Probabilmente dovevamo ancora trovare la nostra amalgama...la nostra personalità, ma a differenza sua, io ho fatto tanto tanto male. Oggi vedo mio marito come una persona speciale, di saldi valori, uomo che si impegna, disponibile e amorevole...aperto al confronto e al dialogo...non litighiamo praticamente mai...certo, sul lato passionalità ci stiamo lavorando perchè entrambi ci siamo resi conto che va coltivata di più.... Grazie..

6 risposte degli esperti per questa domanda

Carissima,
Dal suo scritto emerge chiaramente che non ha risolto completamente il trauma del tradimento. Lo aveva solo rimosso (che significa? Aveva accantonato in un'area mentale quel ricordo, che è stata riattivata dalla discussione con la sua amica. Da quel momento è come se avesse riaperto una cicatrice, e questa continua a farsi sentire nella sua testa.
Probabilmente è così sensibile per un altro trauma subito da piccola, dal non aver avuto una famiglia comprensiva e non ultimo anche l'episodio di mobbing subito. Sono tutti contraccolpi che la nostra psiche riceve. Dal canto suo ha sempre idealizzato la famiglia, per poter ricreare quello che non aveva mai avuto e che avrebbe voluto accanto a sé.
Colpevolizzarsi fa parte di quella Lei autodistruttiva, che rispecchia la famiglia giudicante ma non protettiva.
Dal suo racconto però traspare la sua forte volontà di tornare ad essere felice,  e fa parte del nostro cervello, il quale mira ad adattarsi e a superare in positivo le prove della vita. Una prova è che sta già seguendo un percorso di psicoterapia.
Dal punto di vista clinico le potrei suggerire di intraprendere un percorso di psicoterapia EMDR: non va assolutamente a compromettere la psicoterapia da Lei tuttora in atto e anzi, sono due strade che possono essere percorse parallelamente. L'unica variabile è il costo, ma su questo può comunque sentire il terapista e trovare la soluzione ottimale.
Un caro saluto,
Bruno dr.Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Padova

Il Dott. Bruno Marzemin offre supporto psicologico anche online

Gentile paziente,

può capitare che ci sia un momento di cedimento e debolezza e che uno dei due partner possa tradire l’altro. Ogni situazione va valutata caso per caso e i meccanismi che si vanno ad innescare nelle dinamiche di questo tipo sono molto più complessi. Oggi vive attanagliata dal senso di colpa che sembra essere “il prezzo da pagare” per aver tradito. 

La psicoterapia permette, di trovarsi in uno spazio sicuro in cui raccontare, esprimere e superare le paure, incertezze e sensi di colpa. Otre a permettere di ritrovare e rafforzare la propria intimità, sia sessuale, sia emotiva provando più soddisfazione nei confronti del rapporto che si ha ed espiando il logorante senso di colpa che, se non affrontato correttamente, può generare una voragine difficile da riempire.

Le consiglio di parlare con il Suo terapeuta e affrontare insieme questa problematica, perchè la psicoterapia dovrebbe servire proprio a questo. Se così non fosse c'è da chiedersi se sia sia sulla strada giusta, se sia l'approccio giusto per Lei? 

A disposizione, saluti

Dott.ssa Sabrina Germi

Dott.ssa Sabrina Germi

Vicenza

La Dott.ssa Sabrina Germi offre supporto psicologico anche online

Salve Michele, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Gentile Michelle,

ciò che sembra il "caso " come l'essere riportata al passato da un commento dell'amica, potrebbe avere adesso un senso nel presente.

Lei narra di un vissuto traumatico dove sono presenti dei traumi importanti come la violenza, il giudizio da parte della famiglia, il mobbing al lavoro e ciò nonostante lei stessa applica lo stesso  atteggiamento che non può che farle male.

Credo che il senso nuovo sia trovare la forza di far pace con il passato dando il vero nome a tutto ciò che ha vissuto senza giudizio e autocritica.

Deve trovare la possibilità di legittimare  stessa per poter trovare la vitalità soggettiva da poter condividere con chi vuole bene.

Sono disponibile per un consulto online

Dott.ssa Aida Faraone

Dott.ssa Aida Faraone

Dott.ssa Aida Faraone

Palermo

La Dott.ssa Aida Faraone offre supporto psicologico anche online

Le faccio una domanda: cosa potrebbe succedere se Lei finalmente si sentisse una persona adeguata e degna dell'amore che prova e che riceve nel suo matrimonio? Cosa succederebbe se per una volta nella sua vita non si sentisse sbagliata, non provasse vergogna ma orgoglio per ciò che è diventata nonostante il suo terribile passato? 
Si è mai chiesta se questo senso di vergogna e inadeguatezza sono in realtà le cose che lei ha sempre provato (o le hanno fatto credere di provare) verso se stessa e lasciarle andare sarebbe incamminarsi verso un sentiero inesplorato? 
A volte ci affezioniamo alle percezioni di noi, anche le più sbagliate e false, perché non abbiamo altre idee di noi! 
Se guardo alla strada che lei ha fatto fino a qui direi che può meritarsi di pensarsi diversamente. 

Dott.ssa Laura Valle

Dott.ssa Laura Valle

Vicenza

La Dott.ssa Laura Valle offre supporto psicologico anche online

Buona sera Michelle, ho letto attentamente la sua lettera, traspare molta sofferenza. Come ha scritto lei, all’epoca era una persona diversa, concordo con chi le ha consigliato di non parlare a suo marito della cosa, rischierebbe di rovinare il rapporto di coppia che tanto faticosamente ha costruito. Penso che debba perdonare se stessa per quello che è successo allora, gli errori fanno parte della vita, ci aiutano a crescere, non esiste nessuno che non abbia sbagliato. A complicare tutto ci sono l’abuso subito da piccola che indubbiamente sta interferendo in questo suo considerarsi tanto negativamente così come l’educazione avuta dai genitori e il sentirsi anche lì sempre giudicata e di non andare mai bene. Lei ha sta facendo un percorso di psicoterapia, si dia il tempo per vederne gli esiti.

Cordialmente, Dr.ssa Roberta Dalla Vecchia

 Roberta Dalla Vecchia

Roberta Dalla Vecchia

Vicenza

Roberta Dalla Vecchia offre supporto psicologico anche online