Come aiutare mia figlia?

Nadia

Questa sera mia figlia 15 anni mi ha confessato di non stare bene nel suo corpo,è un po' robusta, poi mi ha detto di sentirsi più un ragazzo che una ragazza.
Io avevo gia intuito qualcosa, soprattutto nell abbigliamento, cerca sempre cose maschili, pensavo lo facesse solo per un motivo di taglie, invece mi ha detto che le piace proprio di più.
Mi ha espressamente chiesto di andare da uno psicologo
Come devo comportarmi?

22 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Nadia, penso che la cosa migliore sia quella di assecondare la richiesta di sua figlia. Evidentemente si rende conto di quanto in questa fase della sua vita sarebbe per lei importante riuscire a comprendere qualcosa che per ora riesce a manifestare solamente con il corpo. D'altronde l'adolescenza è una fare di cambiamento e in cui si costituisce l'identità ed è quindi positivo cercare di voler capirsi meglio.

Quali sono i suoi dubbi a riguardo?

Buona giornata e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. 

 

Dott. Daniele Regini

Dott. Daniele Regini

Roma

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Buongiorno signora, le suggerisco di accogliere la richiesta di sua figlia, in modo da farla sentire compresa, è importante per lei in un momento come questo. E' comprensibile la confusione espressa da sua figlia e potrebbe dipendere da tanti fattori. Potrebbe avvalersi di un supporto psicologico e contemporaneamente ascoltare il parere di un nutrizionista per una corretta educazione alimentare.

Io lavoro a Rimini e lavoro con adolescenti. Possiamo vederci noi senza impegno così e mi spiega e provo a darle una mano

Dott.ssa Luigia Cannone

Dott.ssa Luigia Cannone

Rimini

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Gentile Nadia, 

La fase della adolescenza comporta scoperte, senso di delusione, confronto con i pari e la percezione più consapevole di confrontarsi con esperienze di vita. Può avvenire di sentire con maggior intensità l insicurezza, vedere limiti personali o anche approcciarsi con intensità alle proprie potenzialità. Parlare con un adulto può essere un modo per capire cosa succede. Fare domande a sua figlia su come si sente, cosa prova può essere una strada per contribuire a fare chiarezza.  Desiderare di incontrare una professionista può rappresentare un modo per focalizzare e orientarsi nella confusione vissuta in questo momento.

Cordiali saluti

 

Dott.ssa Giovanna Canziani

Dott.ssa Giovanna Canziani

Bologna

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Buongiorno.

Mi presento. Sono Francesca Natoli una psicologa clinica di Rimini che lavora sia con i minori che con gli adulti a Rimini.

Il mio studio si trova in via Milazzo 44

Se posso darle un consiglio, assecondi la volontà di sua figlia.

La richiesta di parlare con un professionista fa a sua figlia la maturità per affrontare le sue insicurezze. Questo la aiuterà a capirsi meglio.

Buona giornata 

Buongiorno signora, posso immaginare il suo momento di confusione e disorientamento ma, in realtà, sua figlia le ha già espresso in maniera esplicita cosa vuole, ovvero “andare da uno psicologo”. La accompagni, soprattutto emotivamente, in questo suo percorso di conoscenza e scoperta di se stessa e, naturalmente, accolga le sue paure ed i suoi dubbi come mamma. Rivolgendosi ad un professionista saprà sicuramente consigliarvi come procedere e offrire a sua figlia il supporto di cui ha bisogno, senza dimenticare che un sostegno psicologico, in alcuni casi, può essere utile anche alla famiglia.

Buone cose.

Data la particolare delicatezza del problema che lei pone, penso che l'unica cosa utile che lei possa fare sia di aderire alla richiesta della ragazza e procurarle un buon professionista nelle vicinanze che possa seguirla.

Quella che riguarda la identità di genere è una problematica sulla quale sarebbe azzardato ogni pronunciamento che non sia fondato sulla conoscenza diretta della ragazza adolescente. Si rivolga quindi con fiducia allo specialista. 

Cara Nadia,

trovo molto positivo il fatto che sua figlia si senta accolta da lei come mamma, al punto di riuscire a parlare di ciò che le crea disagio. Una certa difficoltà ad accettare il proprio corpo è naturale nel corso dell'adolescenza, dove spesso i ruoli e l'orientamento sessuale possono subire anche cambiamenti di rotta, a volte temporanei, a volte definitivi. Io credo che la cosa migliore che possa fare in questo momento sia quella di accondiscendere alla richiesta di sua figlia e contattare un professionista che la aiuti a fare chiarezza rispetto a ciò che sta vivendo. Le sarà sicuramente d'aiuto per vivere più serenamente la sua età ed eventualmente accettare e comprendere il suo orientamento sessuale. Spero di esserle stata d'aiuto.

Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

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Gentilissima signora, comprendo bene Le sue perplessità. Noi genitori vorremmo avere sempre la certezza che i nostri figli siano felici. Sappia, se questo Le può essere di aiuto, che non è assolutamente semplice ammettere di avere un disagio. Il comportamento di sua figlia denota molta maturità e testimonia il grande lavoro che Lei e Suo marito avete fatto come genitori. Assecondi questa sua esigenza e cerchi uno psicologo. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti e /o domande. Cordialità 

Dott.ssa Rosaria Uglietti

Dott.ssa Rosaria Uglietti

Caserta

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Buongiorno sig.ra Nadia,

e’ opportuno accettare la richiesta di sua figlia nel poter chiedere aiuto ad una figura professionista come quella dello Psicoterapeuta. Ritengo la debba sostenere  nel poter cominciare un percorso dove potrà affrontare il suo disagio psicofisico o in merito alla identità. Essere genitori significa indicare la via verso ciò che può essere utile per i figli. Le auguro tanto bene e di poter accogliere sua figlia con amore. 

Cordiali saluti

 

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

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Gentile Signora,

l'età di sua figlia è caratterizzata da processi evolutivi e di definizione dell'identità, molto delicati e faticosi. In questa fase ci si può sentire molto confusi e disorientati. È pertanto molto significativo e importante che sua figlia si riconosca una necessità di aiuto e che riesca a verbalizzarlo.

Cari saluti

Cara Nadia, 

Immagino la sua preoccupazione e titubanza però lei ha una figlia perfettamente cosciente della propria situazione (dice che si sente più un ragazzo che una ragazza) e anche della modalità per affrontarla al fine di fare chiarezza (aiuto psicologico). Accolga la richiesta di sua figlia in quanto un percorso psicologico la aiuterà a tirare fuori tante emozioni e a farla sentire più sicura nei suoi panni, qualsiasi esso siano. Coraggio! 

Gent.ma, i ragazzi oggi hanno una grande confidenza con la figura dello psicologo. sono abituati ad averlo a scuola e a sentirne parlare in televisione o dagli amici.

Le lasci scegliere un professionista che le da fiducia e lei controlli che sia regolarmente iscritto all'ordine degli psicologi (www.ordpsicologier.it)

Solitamente lo psicologo coinvolge la famiglia, si lavora in squadra con l'obiettivo di aiutare il minore che in una età così difficile chiede aiuto.

Complimenti a sua figlia che è capace di guardarsi dentro e a lei che ha instaurato un rapporto grazie al quale la ragazzza ha potuto darsi il pemesso di confidarle il suo disagio.

Le auguro una buona giornata

 

Gentile signora, 

La richiesta di sua figlia è importante. La ragazza manifesta un bisogno emotivo e ha pensato a come risolverlo.

La richiesta di andare da uno psicologo può essere avvallata. Se il professionista che l'ascolterà riterrà opportuno seguirla con un sostegno o una terapia, vista la giovane età della ragazza, ve ne darà ragione. In caso contrario spiegherà alla vostra figliola e a voi come altrimenti organizzarsi.

Si rivolga con tranquillità ad uno psicologo a lei di fiducia.

Cordialmente

Cara Signora, il primo scoglio da superare per iniziare un sostegno psicologico, risiede nel motivare profondamente il paziente a fare un percorso.

Nel caso di sua figlia, per come lei scrive, sembra che la ragazza abbia già deciso di farsi aiutare e pertanto il primo scoglio è già superato. Si  tratta ora di individuare il terapeuta più  adatto a lei…credo che in questa scelta possa usufruire di diverse alternative:

· Farsi consigliare dal suo medico di fiducia, in caso avesse una psicoterapeuta  alla quale fa riferimento e con la quale collabori.

· Rivolgersi alla sua rete amicale …sicuramente qualcuna tra le sue conoscenze o quelle di sua figlia conosce qualche professionista nel campo. Il passa parola è ancora oggi uno dei metodi più validi e veloci nella ricerca di una risposta  che ci sta a cuore.

· Cercare uno Psicologo attraverso questo portale, dato che  lo conosce  e si è rivolta a questo canale per avere un orientamento. Cerchi pure qualcuno nella sua regione e nel consultare le competenze e la scheda di presentazione si faccia ispirare dall’intuito o ancor meglio lasci che sia sua figlia a individuare il professionista che le ispira fiducia.

Resto a sua disposizione e mi auguro di esserle stata di aiuto.

La saluto cordialmente.

Dott.ssa Antonietta Sajeva

Dott.ssa Antonietta Sajeva

Rimini

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Gentile Nadia, credo che sua figlia possa sentire l’esigenza di fare chiarezza rispetto a queste tematiche dell’immagine corporea e della sessualità. La ricerca della propria identità passa anche attraverso l’interrogarsi su queste tematiche così delicate e difficili da comprendere. Credo che un dialogo con un/una professionista potrà aiutare entrambe a comprendere meglio la situazione e successivamente a fare le scelte più efficaci per il vostro benessere.

Dott.ssa Stella Segatori

Dott.ssa Stella Segatori

Forlì-Cesena

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Penso che sia doveroso rispondere positivamente da uno psicologo e comunque sostenerla senza alcun atteggiamento giudicatorio.

L'adolescenza è la fase della vita in cui si stabilizza l'identità di genere. Potrebbe anche essere solo un momento di carattere reattivo a dinamiche familiari o a difficoltà esistenziali. Ma potrebbe essere anche il momento in cui sua figlia sta riflettendo su di sé e sta interrogandosi sulla propria identità In entrambi i casi l'aiuto di una persona con petente è necessario. Nella scelta dello psicologo è necessario rivolgersi ad un professionista che si occupa di tali problematiche.

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

Frosinone

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Salve, se sua figlia ha espresso questo bisogno è opportuno accoglierlo. 

E molto buono che ha sentito L apertura e la fiducia, da parte sua e ha potuto esprimere questo suo malessere. 

Senta Se anche lei come genitore ha bisogno di supporto e sostegno in un momento delicato come questo. Mettersi in discussione è sempre complesso è richiede sostegno.

Cordiali saluti 

 

Gentilissima Nadia,

in adolescenza può capitare di non sentirsi bene nel proprio corpo, direi quasi di sentirsi un estraneo.

Questa sensazione di estraneità, oltre alle modificazioni psicofisiche dell'età, può portare il ragazzo o la ragazza a sentirsi confuso rispetto alla propria identità di genere.

In questo caso Sua figlia Le ha già indicato come aiutarla: Le ha chiesto esplicitamente di andare da uno psicologo probabilmente per avere una persona di cui fidarsi, con cui esplicitare i propri dubbi e le proprie incertezze.

Perchè non accontentarla? credo che sia segno di grande maturità da parte di sua figlia saper chiedere aiuto e penso che dovrebbe accogliere questa sua richiesta ed assecondarLa.

Cordialmente

Dott.ssa Anna Fontemaggi

Dott.ssa Anna Fontemaggi

Rimini

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Salve, credo sia importante assecondare la richiesta di sua figlia. Il fatto che sua figlia le abbia comunicato le sue necessità esistenziali e la volontà di voler affrontare questo percorso interno di riscoperta e conoscenza personale non deve fare altro che renderla fiera ed orgogliosa. Infine, la vicinanza e accoglienza della famiglia è la cosa più importante di cui ha adesso bisogno sua figlia. 

 

Cordialmente.

Buongiorno Nadia, stalle vicina e falle seguire le sue inclinazioni. Può essere una crisi di identità dovuta alla sua età adolescenziale. Per quanto concerne la consultazione di uno psicologo senz'altro parlare con qualcuno che la ascolta, che non fa parte della sua cerchia familiare potrebbe esserle utile ma spiegale che la sua tendenza a vestirsi con abiti maschili non è una vera e propria patologia. E' importante che lo capisca per potersi accettare sia psicologicamente che fisicamente.

Un abbraccio

 

Gentile Nadia, 

sua figlia ha dimostrato grande maturità nel comunicarle il sui stato d'animo e le sue esigenze  ed il bisogno di intraprendere un percorso psicologico che la porti a fare maggiore chiarezza su di sè ed alla piena accettazione di se stessa.

Mi congratulo anche con lei perchè se sua figlia ha deciso di aprirsi e di confrontarsi con lei sul suo disagio, significa che la considera una madre accogliente e non giudicante, in grado di ascoltarla e di capirla; non è così semplice, quando si tratta di argomenti così delicati, trovare il coraggio di aprirsi con qualcuno perchè spesso si ha paura dell'impatto che può avere sugli altri.

Sua figlia le ha già suggerito in che modo può aiutarla: la assecondi in questa sua esigenza di consultare uno psicologo, le faccia sentire la sua vicinanza e la supporti come ha fatto fino ad ora e, se sarà necessario o ne sentirà l'esigenza, potrà avvalersi anche lei di un confronto con uno psicologo.

Un caro saluto

Dott.ssa Monia Biondi

Dott.ssa Monia Biondi

Ravenna

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Buon giorno

Sono Carla Amadori di Rimini

Il mio suggerimento è di ascoltare il bisogno di sua figlia...di fissare un incontro con uno psicoterapeuta.

Di certo sua figlia vive una crisi esistenziale, pertanto necessità dell'aiuto di un professionista per recuperare una relazione positiva con il proprio corpo e della propria immagine, ed elaborare la fragilità emotiva.

Personalmente da anni mi occupo di adolescenti ed è abbastanza comune a questa età stare male, vivere una sofferenza, percepirsi di identità diversa, ed avere dubbi sul proprio orientamento sessuale.

La invito ad un dialogo aperto con sua figlia.

Buona giornata