Figlia adolescente della mia compagna.. come farmi accettare?

Gian Franco

Buon giorno, ho 48 anni, mi sono separato da mia moglie nel 2021 e dalla quale ho però 2 meravigliosi figli (14 anni la femmina e 11 il maschio) che vivono con la madre e vedo a weekend alternati oltre a ogni giovedì. Dopo la separazione ho avuto una relazione molto importante. Sembrava avessimo trovato la donna (per me) e l' uomo (per lei) della nostra vita.....e si parlava di matrimonio... Entrambi avevamo investito molto nella relazione ma finì per una serie di motivi che non sto a spiegare qui. Mi costo una depressione di un anno. Tra sedute con lo psicologo e psicofarmaci ... Poi agli inizi del 2023 ho conosciuto Olga che è ancora la mia attuale compagna attuale. Olga ha 45 anni e vive da sola con sua figlia Elisabetta di 12 anni ed quest' ultima è il mio problema !!! Premesso che Olga non è mai stata sposata e che 13 anni fà rimase incinta da una relazione che era già finita ma ella decise comunque di tenere la bambina. In pratica Olga ha messo al mondo da sola sua figlia, l'ha cresciuta sola fino ad oggi. Madre e figlia hanno sempre vissuto sole in Italia contando l' una sull' altra. Qui non hanno nessun parente tranne qualche amicizia. Due volte all' anno Elena, madre di Olga e nonna di Elisabetta, viene a trovarle per qualche settimana poi se ne torna in Bielorussia. Quindi Olga per capirci è una donna che ha dovuto anche ricoprire per quanto possibile la figura del padre.... Tornando alla nostra relazione essa è iniziata nella primavera del 2024. Agli inizi quando ero stato presentato come amico della mamma, Elisabetta mostrava nei miei confronti simpatia e partecipazione ma successivamente quando le fù chiara che tra me e la madre non c'era soltanto amicizia....ecco da quel momento per autodifesa percependo il pericolo che la mamma le viene portata via da me ha cominciato a mostrare astio. Ho provato in mille salse ad esserle amico ma niente. Non mi vuole neppure a casa loro. Olga deve chiedergli il permesso se posso andarla a trovare altrimenti fa il broncio e non le parla per giorni. Olga non mi invita neppure più a casa loro perché Elisabetta non vuole vedermi. Olga quando è a casa sua non mi telefona neppur, non si sente a suo agio se Elisabetta le sente al telefono con me. Purtroppo per ragioni di lavoro non abbiamo molte occasioni per vederci con Olga e quindi la nostra relazione ne risente moltissimo perchè i nostri contatti si limitano al telefono. Mai interferirei ne avrei alcuna possibilità di impormi in quanto la loro relazione madre figlie è indissolubile...bello da una parte ma dall'altra Elisabetta è sicuramente un' adolescente particolarmente difficile in quanto non sa neppure studiare autonomamente. Passa notti insonne attaccata al telefonino e la madre esasperata tra ore di lavoro e poi persino seguire la figlia sui libri di scuola ha sempre meno energie per me. Vorrei aiutare Olga ma difficilmente mi lascia in quanto ella non è abituata a farsi aiutare da un uomo e non lo permette neppure. Non mi permette di aiutare la figlia non mi permette di entrare nella loro vita. Voglio molto bene ad Olga è una bella persona anzi io ci vedo una persona con dei lati bellissimi motivo per la quale mi sono innamorato di lei ma questa situazione non mi fa vivere bene. Il non potermi vedere con Olga e non poterla sentire liberamente mi causa frustrazione e quindi non sono soddisfatto dalla mia relazione. Come posso avvicinarmi ad Elisabetta, farmi accettare e quindi vivere serenamente la mia relazione con la madre?

3 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Buongiorno, 

Sembra che stia vivendo un momento difficile nella gestione di un affetto che desidererebbe al suo fianco, ma che le viene precluso da un rapporto nato ed evolutisi all'interno di un binomio. Una volta che si formano determinati equilibri il sistema stesso, di fronte al rischio di sconvolgenti cambiamenti, può porsi in una posizione difensiva. In questo caso è importante capire quali sono gli aspetti importanti per il binomio e capire come preservarli anche all'interno di una rete più allargata (di un trio, ad esempio) in modo da far abbassare i sistemi di sicurezza difensivi che sembrano essere scattati. 

Se vuole un consulto può contattarmi telefonicamente, ricevo a Varese ed online.  

Cordialmente,

Dott.ssa Celiberti Lorenza.

Buongiorno,

Comprendo profondamente la difficoltà della situazione che sta vivendo. Le relazioni familiari, in particolare quando ci sono figli coinvolti, sono spesso complesse e richiedono molta pazienza, empatia e comprensione per le dinamiche in gioco. In questo caso, sembra che ci siano molteplici fattori che contribuiscono a creare una tensione, sia tra lei e la figlia di Olga, sia nella relazione con Olga stessa.

Mi sembra che il suo desiderio di avvicinarsi a Elisabetta e di migliorare la sua relazione con Olga sia motivato da un sincero affetto e un forte impegno verso entrambi. Tuttavia, va considerato che Elisabetta si trova in una fase delicata della sua vita: l’adolescenza, dove la ricerca di indipendenza, l’identità e la protezione affettiva da parte della madre sono centrali. Non è raro che un’adolescente reagisca con ostilità o resistenza all’idea di un nuovo partner nella vita della madre, poiché percepisce una minaccia al legame speciale che ha con lei, soprattutto quando la figura paterna è assente o quando la madre ha ricoperto un ruolo molto protettivo.

Per quanto riguarda la sua relazione con Olga, mi sembra che la situazione sia ulteriormente complicata dalla difficoltà di Olga nel lasciarsi aiutare o nell’includerla nella sua vita quotidiana. Olga ha dovuto affrontare da sola la maternità, e questo potrebbe averla resa più protettiva e autosufficiente. Per lei, la figura del compagno potrebbe essere percepita come un’ulteriore complicazione, che minaccia il suo equilibrio emotivo e il suo rapporto con la figlia.

Per migliorare la situazione, ci sono alcune cose che potrebbe considerare:

  1. Rispetto dei tempi e degli spazi di Elisabetta: È fondamentale che Elisabetta abbia il tempo e lo spazio per accettare la nuova dinamica familiare. Essere troppo insistente potrebbe avere l’effetto contrario, creando ancora più resistenza. Sia paziente, rispetti i suoi tempi e cerchi di dimostrarle che non intende sostituire la figura paterna, ma che è semplicemente un alleato di sua madre.
  2. Costruire una relazione graduale con Elisabetta: Può essere utile iniziare con piccoli gesti che non la facciano sentire minacciata, come interessarsi ai suoi hobby o ai suoi interessi senza invaderla troppo. Non forzi l’intimità, ma lasci che si crei in modo naturale. Potrebbe esserci qualche attività che potrebbe coinvolgerla e in cui sentirsi più a suo agio nel condividere del tempo insieme (ad esempio, un’attività comune che piaccia a entrambi).
  3. Comunicare con Olga: È importante affrontare con calma e sincerità la situazione con Olga. Potrebbe essere utile parlarle dei suoi sentimenti di frustrazione e di come la situazione influisca sulla sua relazione, senza accusarla. Esprimere la sua comprensione per il suo ruolo di madre e la difficoltà che ha nel condividere la sua vita con un altro uomo potrebbe favorire un’apertura. Tuttavia, Olga potrebbe aver bisogno di sentirsi rassicurata sul fatto che lei non vuole interferire nel suo legame con Elisabetta.
  4. Cercare un equilibrio tra la relazione di coppia e quella con la figlia: La sfida sta nel bilanciare la relazione romantica con la vita quotidiana della famiglia di Olga. Potrebbe essere utile esplorare, insieme ad Olga, come poter gestire meglio i suoi momenti insieme a lei senza che questo provochi conflitti o malintesi con la figlia. Anche se questo potrebbe richiedere tempo, trovare un compromesso dovrebbe aiutare entrambi a sentirsi più soddisfatti.
  5. Supporto esterno: Considerare la possibilità di un supporto psicoterapeutico per lei e, se Olga è disposta, anche per la famiglia. La mediazione familiare potrebbe aiutare ad affrontare le difficoltà con una guida professionale e trovare soluzioni pratiche per migliorare la convivenza.

Le sue intenzioni sono positive e sembrano essere improntate a una sincera cura per Olga e la sua famiglia. Tuttavia, il cammino non sarà facile né immediato. La pazienza, la comprensione e la comunicazione costante con Olga sono essenziali per migliorare la situazione. Allo stesso tempo, è fondamentale che lei non si senta trascurato nei propri bisogni emotivi.

Spero che questo possa offrirle qualche spunto utile per riflettere e agire nel modo che ritiene più giusto. Se desidera approfondire ulteriormente, sono a disposizione per un supporto continuo.

Le auguro di trovare una soluzione che le permetta di vivere serenamente la relazione che desidera.

Dott.ssa Debora Calci

Dott.ssa Debora Calci

Varese

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