La tua preoccupazione è assolutamente comprensibile e profondamente fondata. Quello che descrivi non è solo un comportamento “da serata tra amici”, ma un pattern che, da un punto di vista clinico, mostra segnali chiari di una difficoltà psicologica più profonda. L’uso regolare di sostanze in età adolescenziale e nella prima età adulta, soprattutto se iniziato precocemente come nel caso di tua sorella, raramente è solo ricreativo: spesso svolge una funzione di automedicazione, di gestione di emozioni complesse o di bisogno di appartenenza, e tende nel tempo a strutturarsi in modalità sempre più disfunzionali.
Ci sarebbe anche da aggiungere che l’età di tua sorella è particolarmente critica: a 19 anni il cervello è ancora in via di maturazione, soprattutto nelle aree che regolano l’impulsività, la capacità di giudizio e la consapevolezza emotiva. L’uso anche “occasionale” di cocaina, unito al consumo frequente di alcol e cannabis, rappresenta un’evoluzione del problema e un rischio serio di dipendenza. È del tutto naturale che neghi o minimizzi: la negazione fa parte del quadro, ed è uno dei primi ostacoli alla possibilità di cambiamento.
In tutto questo, il tuo ruolo è prezioso e delicato. È fondamentale che tu non ti carichi del peso di salvarla da sola. Non sei, e non puoi essere, il suo terapeuta, né la sua soluzione. Assumere questo ruolo ti espone a frustrazione, senso di impotenza e logoramento emotivo. Quello che puoi fare è esserci, in modo coerente e non giudicante: ascoltarla quando parla, offrirle uno spazio di contatto emotivo sincero senza forzarla ad ammettere nulla, spostare l’attenzione non tanto sulle sostanze quanto sul suo benessere globale. Puoi dire cose come: “Mi sembra che tu stia attraversando un momento difficile, e se anche non ne vuoi parlare ora, io ci sono quando e se vorrai”.
Allo stesso tempo, è fondamentale che tu ti prenda cura di te. Trovare momenti e spazi in cui poterti ascoltare, confrontarti o semplicemente rifiatare può fare una grande differenza nel modo in cui riesci a stare accanto a tua sorella, senza perdere te stessa nel tentativo di aiutarla.
Un caro saluto, Silvia!
Resto a disposizione se vorrai continuare a parlarne.