Ansia da separazione

Marika

Buongiorno, mio figlio ha 9 anni, da quest’estate ha iniziato a manifestare paura dei ladri, o paura che succeda qualcosa di brutto… ha riniziato la scuola che ha sempre amato e piange perché non vuole andare e sta mattina ha fatto chiamare a casa perché aveva mal di pancia, idem x la piscina che ama (fa nuoto agonistico) dice che sente l’ansia che gli fa male lo stomaco… io credo sia un problema di distacco da noi genitori dopo un’estate insieme, paura dell’abbandono, anche quando era piccolo ha faticato soprattutto all’inizio di una nuova routine. Sono un po’ preoccupata perché lo vedo grande per queste reazioni e non so come aiutarlo. Grazie mille

3 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Marika,

comprendo la sua preoccupazione ed, immagino, anche dei sentimenti di sofferenza nel vedere suo figlio così in difficoltà.

Effettivamente, come ha già notato, è un pò grande per questo genere di manifestazioni, che risultano tanto più insolite se prima non ha mai manifestato nulla e non c'erano problemi al distacco.

Ora la prima domanda è se ci sono difficoltà di separazione solo all'ingresso a scuola o anche in altri contesti. Se fosse solo per la scuola bisognerebbe comprendere meglio se il contesto è in qualche modo per lui attivante rispetto a qualche paura.

Ci sono però le paure dei ladri, ovvero un'immaginaria intrusione nella propria intimità di qualcosa che possa mettere a repentaglio la propria sicurezza, per cui si attivano comportamenti di ricerca della vicinanza della figura accudente.

E' forse successo qualcosa negli ultimi mesi che possa aver minato la sua sicurezza? Non dev'essere necessaria un evento eclatante (o almeno noi adulti lo consideriamo non eclatante), ma che possa aver minato il suo senso di sicurezza e stabilità. Una malattia di un adulto caro? Un allontanamento di qualcuno? Un accesso in pronto soccorso? un lutto? 

Questi ed altri accadimenti possono generare perdita di sicurezza, quindi una reazione iperallarmata che si manifesta con stati ansiosi e bisogno di vicinanza agli adulti di riferimento.

Parlare col bambino di eventi come prima strategia non è utile perchè passa su un piano cognitivo, mentre lui si vuole difendere dalle sue paure. Però è chiare che qualcosa lo spaventa, quindi innanzitutto gli si può fare presente l'associazione tra mal di pancia e paura (es. "sai mi sono accorta che ultimamente hai spesso mal di pancia e hai bisogno di stare vicino alla mamma. Allontanarsi per andare a scuola è difficile. Non so cos'è ma ci deve essere qualcosa che ti spaventa proprio tanto"). Creare quindi un contenitore in cui il bambino comprende che la mamma già sa cosa mi sta succedendo. E poi chiedergli di parlare della propria paura: "Senti, ma cosa ti spaventa tanto dei ladri? Cosa t'immagini possa succedere?" questo dialogo apre le fantasie dei bambini, coi loro differenti affetti, e se noi riusciamo a mostraci tranquilli e rassicuranti (magari anche con una cura al pancino - Una copertina, una camomilla, un massaggio se lo accetta oppure insegnargli un automassaggio, che è una carezza alla sua paura) riusciamo a riparare e a ristabilire un senso di sicurezza.

Può anche fargli degli esempi di quando lei era piccola, o anche adesso, di quando ha paura e come fa a regolarsi e a stabilire un senso di sicurezza e calma per sè.

Spero queste riflessioni possano esserle utili.

Psicologa-Psicoterapeuta

Gentile Marika, grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni.

Quello che descrivi è comprensibile e capita spesso nei bambini quando devono affrontare un cambiamento dopo un periodo sereno e protetto in famiglia, come le vacanze estive. Le paure , i mal di pancia e le resistenze alla scuola o alle attività potrebbero essere un modo in cui suo figlio esprime l'ansia da separazione  e il bisogno di sentirsi rassicurato. Potrebbe essere utile accogliere e nominare le sue emozioni trasmettendogli al tempo stesso fiducia nella sua capacità di affrontare la giornata.

Routine stabili, piccoli rituali di separazione  ( un saluto speciale, un oggetto ) e il rinforzo positivo possono aiutarlo a sentirsi più sicuro.

Se le difficoltà dovessero protrarsi o intensificarsi un confronto con uno psicologo potrebbe offrire uno spazio di sostegno sia a voi genitori che a lui.

Un saluto

Dott.ssa Lea Chiaro

Dott.ssa Lea Chiaro

Dott.ssa Lea Chiaro

Roma

La Dott.ssa Lea Chiaro offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Marika,

ci sono diversi motivi per cui suo figlio può avere sviluppato ansia da separazione: ne cito qualcuno, a ittiolo esemplificativo  ma non esaustivo, come situazioni/emozioni nuove da gestire, interazioni familiari di tensione, confronto con i pari e con gli insegnanti. Bisognerebbe indagare maggiormente nel contesto bio-psico-sociale del bambino e di voi genitori per capire se c'è qualche elemento "scatenante" questo tipo di risposta emotiva, valutando il bisogno sottostante e cercando di orientarlo.

Personalmente suggerisco un percorso psicologico di esplorazione e di sostegno sia al bambino che a voi genitori, per cercare di cogliere l'origine del malessere, focalizzandosi anche sulle dinamiche messe in atto dal bambino con voi genitori. Molto spesso è necessario anche valutare il tipo di attaccamento, oltre alla relazione della diade genitoriale che impatta necessariamente sullo sviluppo psicologico dei figli.

Se volesse approfondire sono disponibile a Monza o Online.

Cordiali Saluti.

Dottoressa Silvia Garzia (Psicologa Clinica e Perinatale)

Dott.ssa Silvia Garzia

Dott.ssa Silvia Garzia

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Silvia Garzia offre supporto psicologico anche online