Come gestire una bambina di tre anni che non vuole uscire con suo padre senza motivi apparenti?

Iacopo

Buongiorno,
Sono "separato" (non ero sposato) da circa due anni e ho una bambina di tre anni. Ho deciso io di andare via poiché ero arrivato alla conclusione che la mia ex compagna stesse con me solo per il lato economico e mi sono innamorato di un'altra donna che percepisco stia con me per amore (anche perché la situazione patrimoniale a causa del Covid e della separazione è decisamente peggiorata). La separazione ha comportato tre processi (famiglia, civile e penale) che ha profondamente logorato me e il rapporto con la mia compagna, creandomi depressione e crisi di panico. Nonostante questo e l'abitare in città diverse, ho avuto frequentazioni regolari e felici con mia figlia ogni settimana, ha sempre pernottato da me, instaurando anche un legame solido di affetto con la mia nuova compagna. Terminati i processi con l'intimazione alla mia ex del rilascio di casa mia entro tre anni, mia figlia ha iniziato a manifestare strani comportamenti, che si concretizzavano nel non volere entrate nella mia nuova casa prima vissuta senza problemi. In giardino tutto ok, ma non vuole entrare in casa se non per andare in bagno. Ho provato di tutto per capire il motivo, senza successo. Al che ho dovuto interrompere i pernotti, organizzandomi per andarla a prendere solo nelle giornate di bel tempo, confidando che il problema poi si risolvesse da solo con la crescita. L'altro ieri mi presento per prenderla, ma la bambina nel vedermi inizia a piangere disperatamente (cosa mai fatta), si attacca alla mamma e non c'è modo di convincerla dicendole che andremo insieme con la bici, in giardino, con la palla a correre ecc. a venire. Non forzo la bambina e rammaricato torno a casa. Dopo un'ora la mia ex mi fa una videochiamata dicendomi che Vanessa mi vuole parlare. La mia ex le fa dire "volevi che babbo rimanesse a casa con noi?" E la risposta è ovviamente sì da parte della bambina. Dico che non si deve preoccupare e che la prossima volta andrà meglio. La mia ex mi dice di venire il giorno dopo (mi aveva detto invece che aveva impegni). Mi presento il giorno successivo e succede la stessa cosa. Chiedo perché non vuole uscire con babbo, ma vengo respinto. La ex stranamente è già vestita per uscire e al pianto a dirotto della bambina, le dice "non devi piangere andiamo all'altalena tutti e tre". La bambina imboccata smette immediatamente di piangere, mi abbraccia e ride. Quindi passo il pomeriggio anche con la ex, la quale addirittura al ritorno dal parco mi dice che deve fare la doccia, se voglio salire e giocare con la bambina mentre lei è in bagno. Declino l'invito e torno a casa mia.
Ad aspettarmi la mia compagna, visibilmente indispettita. Dati i processi tengo sempre il registratore del telefono acceso e le faccio ascoltare le 2 ore di registrazione e dimostro che non ho fatto cose strane. Mi dice però che lei vuole bene alla bambina, che non vuole essere esclusa (giustamente) e che se ricapita una cosa del genere mi lascia. Non credo che mi lascerebbe, anche perché è incinta di 8 mesi, ma dal suo punto di vista la capisco.
Le domande sono e ringrazio chi risponderà:
1) mia figlia subisce condizionamenti dalla madre?
2) come posso riportare mia figlia a casa mia senza forzarla? Non voglio che mi associ a momenti poco piacevoli.
3) come gestisco il rapporto con la mia compagna? Sono stanco e provato dai litigi.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Jacopo,

1) non è facile senza vedere la bambina poter dire o affermare se la ex la condizioni. Le motivazioni potrebbero essere tante: la ex che la condiziona, la bambina che ha visto o sentito qualcosa che non ha ben capito, cambiamenti vissuti causa i vari blocchi per il Covid a livello nazionale, la mancanza e la voglia di "riavervi" tutti insieme, ecc.

2) si potrebbe valutare anche la prossima volta di fare un'uscita insieme e mentre siete in giro chiedere alla bimba se potete fare una passeggiata o un giretto in macchina e portarla a vedere la casa da fare, vedendo come reagisce, chiedere un peluche o un gioco a cui è affezionata ma non troppo e sentire se lo può portare a casa con lei durante i giorni in cui non vi vedete e valutare se poi essendoci questo suo oggetto lei se la sente di venirlo a trovare e vedere.

Quando siete a casa sua siete soli o c'è anche la sua compagna? Da quando è iniziato il rifiuto? Si ricorda di chiamate o videochiamate o se la volta precedente ci siano stati litigi, discussioni o toni di voce diversi tar di voi?

La sua ex quale motivazione prova a darle?

3) Per quanto riguarda la sua vita attuale, con la compagna, capisco la sua posizione e i suoi bisogni però qui ora si deve anche pensare non solo a lei come uomo ma anche come padre e la stessa cosa è da rivolgere alla sua ex. In questo contesto questa persona, non deve essere giudicata o valutata in base al vostro passato ma solo come madre di vostra figlia. Ho paura che seppure difficile e "faticoso" dobbiate riuscire a parlarne bene tar di voi, a capire come fare entrare nella sua vita sia la mamma sia la compagna e come farle accettare questi 2 ruoli importanti per lei e la sua felicità. Sicuramente come sta già facendo è importante che lei abbia una buona comunicazione aperta con la compagna per valutare insieme e confrontarvi anche su cose che potrebbero darle fastidio e da li capire insieme come muoversi come ampliare questo rapporto con sua figlia.

Se le difficoltà o al confusione dovessero persistere le consiglio di valutare un supporto psicologico dove non solo essere aiutato nell'educazione e nel rapporto con la bambina ma anche nel dialogo con la sua ex e la compagna.

Le consiglio inoltre la lettura di questo mio articoletto per avvicinarsi anche da una nuova prospettiva alla separazione dei genitori "per un bambino": https://www.psicoterapiacioccatorino.it/lutto-separazione-e-abbandono-nei-bambini/

Resto disponibile per informazioni, domande aggiuntive, eventuale consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Salve Iacopo comprendo la sua difficile posizione ed I conflitti sottostanti. I bambini non mentalizzano ma agiscono perché hanno meno strumenti cognitivi ed emotivi.

Mi chiedo anche perché lei e la sua compagna avete cosi poca fiducia in questa coppia da aver bisogno di un registratore per dimostrare ..... Mi dispiace

Le consiglio di richiedere un percorso di consulenza psicologica in cui coinvolgere parzialmente la sua ex moglie e poi la sua compagna. Ci sono 2 bimbi che devono sostenere i conflitti ed é difficile. Mi faccia sapere. Buonasera