Esclusione dai compagni

Tiziana

Salve sono la mamma di un ragazzo di 13 anni. Il problema è che all'età di 8 anni ci siamo trasferiti dalla Sicilia a Milano e da lì è iniziato il nostro incubo.
Premetto che mio figlio giù in Sicilia era un bambino solare, sorridente e cercato e stimato dai compagni della sua classe. Da quando siamo arrivati a Milano mio figlio era partito molto fiducioso in questa nuova avventura ma purtroppo si è trovato a combattere con atti di bullismo fatti dai componenti di classe che gli rubavano le cose e le buttavano dalla finestra, lo prendevano in giro escludendolo, ma cmq lui ha sempre cercato di trovare una via di uscita e cercare di entrare in questo gruppo. Sembrava avesse trovato un po' di pace iniziando le scuole medie che tra alti e bassi stavano passando piscine, ma più volte mi sono trovata a vederlo arrabbiato, isolato, mi dice che non lo vuole nessuno, che se c'è da scegliere un compagno per un gioco lui è sempre l'ultimo non lo chiamano per uscire e mi sono accorta che spesso questi atteggiamenti si verificano anche quelle poche volte che lo invitano a giocare alla play e poco dopo sono lì a prenderlo in giro, a dirgli che è un incapace e offese di vario genere. Ho provato a mettere al corrente le prof ma dicono che loro non notano nulla di strano. Io così non posso continuare anche perché credetemi è molto deprimente vedere il proprio figlio essere sempre triste e arrabbiato e soprattutto solo, cerco di incoraggiarlo dicendo che prima o poi si renderanno conto e lo cercheranno ma ho paura di illuderlo. Se qualcuno mi può consigliare cosa potrei fare per aiutarlo lo ringrazio in anticipo

1 risposta degli esperti per questa domanda

Gentile Tiziana,

prima di questo periodo particolare, causa Covid, suo figlio aveva degli hobby extrascolastici? Cosa faceva nel tempo libero? Lei come lo vede e percepisce in casa? Solare, espansivo o chiuso e taciturno? Com'è il dialogo tra di voi?

Nel cambio dalle elementari alle medie i compagni sono cambiati? Cosa si intende che le insegnanti non vedono comportamenti "particolari" in classe? Cioè a loro sembra che comunichi? Gli sembra anche che "giochi" coi compagni?

Come prima cosa bisognare capire e soffermarsi con suo figlio nel: "cosa pensi dei tuoi compagni"? "Cosa hai provato a fare te"? "Quando capita che ti "deridano""? "Cosa fai"? "C'è qualcuno in particolare o capita spesso e in contesti diversi"?

Bisogna quindi parlare molto ed in modo aperto con suo figlio, per capire cosa sta vivendo, intervenire sui pensieri disfunzionali e cercare insieme una nuova modalità di interazione e magari anche un nuovo hobby per entrare in un nuovo contesto.

Non lo giudichi, gli stia vicino come già sta facendo, cerchi di aiutarlo a interpretare questi comportamenti, ma anche i suoi e le emozioni collegate.

Se le difficoltà dovessero persistere le consiglio di valutare un percorso di psicoterapia dove lui potrebbe cercare di "tirar fuori" la sua sofferenza, osservare questi comportamenti, cercare delle nuove strategie interne e ritrovare anche le sue risorse interne perchè da come scrive sembrerebbe ad oggi avere una "bassissima" autostima causata da molti anni di sofferenze. Qui non sarebbe tanto importante trovare il "colpevole" ma trovare la sua rinascita personale e come amico.

Resto a disposizione se volesse rispondere in privato alle domande poste, per informazioni, richieste aggiuntive o eventuale inizio di percorso.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo: Torino, Collegno e online

Dott.ssa Federica Ciocca

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Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online