Buongiorno, ho 20 anni, mia madre mi ha abbandonato da quando ne ho 16 era e probabilmente è tutt'ora ma non saprei perchè ci ho perso i rapporti una ludopatica e un alcolista. Io invece da quando ho 13 anni ho iniziato a praticare autolesionismo, sono pochi anni che non lo faccio più ma ultimamente torno a pensarci. Il fattore è mio padre, mi urla addosso e io non capisco perchè, mi fa sentire come se sbagliarsi sempre, inoltre da quando mia mamma ci ha abbandonati lui non alza un dito in casa, faccio tutto io pulisco, cucino, ecc... e lui si lamenta pure e mi fa sentire in colpa se non lo faccio, inoltre devo andare in università e lavorare nella sua azienda. Quando esco con il mio ragazzo c'è sempre qualcosa che non va, anche solo per farmi uscire in ritardo. Mai un abbraccio, una carezza, un ti voglio bene, solo sensi di colpa. Ho sempre più l'istinto di tagliarmi, lo tengo a freno ma faccio fatica.
📌 Eleonora, comprendo bene il tuo stato d’animo e la tua situazione articolata.
● Le energie che hai a disposizione devi “organizzarle” per affrontare, punto dopo punto, i vari argomenti che hai portato.
● Se hai, forte, il risveglio del senso di lederti, è urgentissimo che tu ti affidi ad un Professionista strutturato che sia in grado di supportarti e “sostenerti” in questo percorso.
● Sembri avere alcune idee già chiare, quindi, senza esitare, chiedi aiuto concretamente oltre che tramite questo post.
● Ce la puoi fare, devi solo trovare il supporto coerente con le tue necessità.
💬 NON mollare nemmeno per sbaglio e, se è una questione economica, telefona ad uno dei centri ascolto gratuiti.
💬 Ma NON mollare e NON fare da sola.
Fabio Falino
Milano
Il Dott. Fabio Falino offre supporto psicologico anche online
Ciao Eleonora, grazie per aver condiviso la tua storia.
Comincio dicendo che mi dispiace molto per la situazione in cui ti trovi. Alla tua età hai già dovuto affrontare molto, e tutto senza un adeguato supporto da parte degli adulti che avrebbero dovuto essere le tue figure di riferimento, sia durante l'infanzia, che negli anni cruciali dell'adolescenza e dell'inizio dell'età adulta, anni in cui chiunque necessita di una guida e un sostegno.
Datti credito per la strada che già finora sei riuscita a fare. Aver interrotto le pratiche di autolesionismo, poter trovare la voglia e le energie per avere una relazione e per pensare di andare all'università non sono cose da poco, quando allo stesso tempo su di te viene fatta ricadere una grande parte del lavoro fisico ed emotivo della famiglia.
Capisco benissimo la spinta a ricadere su comportamenti conosciuti e che magari a loro modo ti davano un conforto e un senso di controllo quando eri più piccola. Non cercare solamente di respingere questa spinta. Va compresa, ascoltata, ed è necessario cercare di risponderle con strategie nuove e più funzionali. Trovare, insomma, quel conforto e quella sensazione di maggiore controllo in qualcosa d'altro, che non ti faccia del male.
Per via delle dinamiche presenti nella tua famiglia, hai sicuramente moltissimo da elaborare per prepararti a vivere una vita felice e serena in età adulta. Penso che un percorso psicologico potrebbe aiutarti in questo.
Sono a disposizione per qualsiasi cosa, anche per incominciare un percorso insieme online.
Intanto ti saluto,
Coraggio,
Dott.ssa Lidia Giusti
Cara Eleonora,
la tua vita è senza dubbio difficile. I tuoi genitori ti hanno fatto crescere in fretta caricandoti di responsabilità.
Capisco il tuo bisogno di aiuto: un grido che arriva forte e chiede comprensione e affetto.
Non comprendo invece perché ti fai del male, visto che ne hai già in abbondanza...
Cerca di occuparti di te, con i tuoi tempi, (tanto tuo padre ti urla comunque...)
Hai un ragazzo che può darti affetto e magari insieme potete costruire il vostro futuro .
Abbi rispetto di te stessa , quel rispetto che non hai avuto e cerca di volerti un po' di bene. Abbiamo solo questa vita e puoi ancora farcela!!!! Sei giovane !
Se puoi fatti seguire da un esperto che può aiutarti a non sentirti da sola.
Non posso fare altro che augurarti il meglio. Forza Eleonora ! Faccio il tifo x te
Ti abbraccio
dott.ssa Patrizia Tombaccini
Gentile, la ringrazio per aver condiviso con me la sua storia e le sue emozioni con tanta sincerità. Comprendo quanto possa essere doloroso crescere e vivere in un ambiente familiare caratterizzato da conflitti, mancanza di sostegno e affetto. Le esperienze che mi descrive – la perdita del rapporto con sua madre, il peso delle responsabilità domestiche e lavorative, la difficoltà nel ricevere supporto emotivo – sono situazioni che possono generare un forte senso di solitudine, frustrazione e di inadeguatezza. È importante sottolineare che il ritorno dei pensieri legati all’autolesionismo è un segnale di sofferenza, non di debolezza. Riconoscere questi pensieri, come sta facendo ora, è un primo passo molto importante per chiedere aiuto e proteggersi. Le suggerisco, per tutelare il suo benessere emotivo, di: Cercare un supporto professionale continuativo (anche con uno psicoterapeuta o un servizio pubblico) per avere uno spazio sicuro in cui elaborare le emozioni e gestire i pensieri autolesivi, parlare apertamente dei suoi stati d’animo con persone fidate (partner, amici, familiari disponibili), per non rimanere sola in questo momento delicato, creare piccoli momenti di cura per sé, anche quotidiani, che possano aiutarla a scaricare la tensione emotiva in modo non autolesivo (respirazione, scrittura, attività fisica, tecniche di grounding). Se lo desidera, posso offrirle un supporto psicologico per aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, rafforzare le sue risorse personali e trovare strategie efficaci per affrontare questo momento di difficoltà. Ricevo Online e nel mio studio a Verona. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o per concordare insieme un percorso di sostegno.
Saluti,
Dott.ssa Quintiliano Francesca Cristina
Psicologa
Verona
La Dott.ssa Francesca Cristina Quintiliano offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Eleonora,
ascoltare quello che mi stai dicendo fa davvero male, e la prima cosa che sento di dirti è che la colpa non è assolutamente tua. Ti trovi in una situazione davvero opprimente, dove ti viene chiesto di fare molto più di quanto dovresti: occuparti della casa, dello studio, del lavoro e contemporaneamente gestire una relazione con tuo padre che ti fa sentire sempre inadeguata e in colpa. Capisco benissimo che tu ti senta completamente sfiancata e che l'idea di farti del male ritorni a farsi sentire: è il modo in cui una sofferenza prova a ottenere attenzione, non un tuo insuccesso.
Hai subito traumi importanti, l'abbandono di tua madre, l'assenza di affetto, la continua mancanza di riconoscimento e, nonostante ciò provi ad andare avanti. Questo dimostra una grandissima forza, anche se adesso forse non riesci a rendertene conto.
Il fatto che tu riesca ancora a fermarti prima di farti del male e a parlarne è un passo avanti fondamentale: vuol dire che una parte di te desidera trovare un modo diverso per affrontare la sofferenza, un modo che non ti danneggi. Ed è proprio qui che un supporto psicologico può fare la differenza.
Ti suggerisco di cercare uno psicologo o uno psicoterapeuta, una persona con cui poter analizzare in un ambiente protetto ciò che stai vivendo e imparare a gestire queste emozioni così forti.
Non devi per forza fare tutto quanto da sola; chiedere una mano non è mai fuori luogo, anzi. Rivolgersi a un esperto non vuol dire affatto "essere fuori di testa", ma semplicemente desiderare di capirci qualcosa e volersi bene.
Milano
Il Dott. Fabiano Foschini offre supporto psicologico anche online
Ciao Eleonora,
le tue parole fanno sentire tutta la fatica e la solitudine che stai vivendo, e già il fatto che tu abbia trovato la forza di scrivere qui è un segno importante: significa che dentro di te, nonostante tutto, c’è ancora una parte che vuole vivere e farsi aiutare.
Hai dovuto affrontare molto più di quanto una ragazza della tua età dovrebbe: l’abbandono di tua madre, la rabbia e l’assenza affettiva di tuo padre, il peso di responsabilità che non ti spetterebbero. È comprensibile che a volte tu senta di non farcela più e che tornino pensieri o impulsi di farti del male. Non sono una colpa — sono un modo che la tua mente e il tuo corpo usano per comunicare un dolore che non trova voce.
Non devi affrontare tutto questo da sola. In questo momento la cosa più importante è che tu non resti isolata.
Accanto a questo, sarebbe molto utile trovare uno spazio psicologico stabile, un luogo in cui sentirti al sicuro e poter ricominciare a prenderti cura di te. Ci sono consultori pubblici e servizi per giovani adulti che offrono percorsi gratuiti o a costo ridotto: non serve avere tutto chiaro, basta fare il primo passo.
Hai imparato troppo presto a sopravvivere da sola. Ora meriti di poter essere sostenuta, non solo di sostenere gli altri.
Se senti che qualcosa dentro di te chiede aiuto, ascoltala. Cercare uno spazio di ascolto psicologico non è un segno di debolezza, ma di coraggio: è il modo per dare finalmente voce a quella parte che, da anni, aspetta di essere capita e accolta.
Buongiorno,
leggo solo ora il suo messaggio. Purtroppo la situazione che si è trovata a vivere per tanti anni non la aiuta e non l' ha aiutata a crearsi un'idea di sé come persona amata e che si deve amare ed introiettare dei modelli sani di amore e rispetto per sé e per gli altri.
Credo un percorso di psicoterapia potrebbe esserle utile per dare spazio ad una storia così pesante e trovare in sé le risorse per superare le ferite creare dai traumi di sviluppo che l' hanno accompagnata nel suo percorso di crescita, per potersi dare altre possibilità per lei e il suo futuro.
Resto a disposizione e le auguro di poter trovare il modo di volersi bene.
Dott.ssa Sara Stancari
Treviso
La Dott.ssa Sara Stancari offre supporto psicologico anche online