Mio figlio ha problemi nel socializzare

Adele

Mio figlio di 5 anni e mezzo, è sempre stato un bambino molto sensibile, ricettivo, curioso e nonostante le difficoltà di un ritardo nel linguaggio (ora dopo adeguata terapia logopedica è quasi.. alla pari dei coetanei) non aveva mai presentato problemi nel socializzare. Ora con l'inizio della scuola elementare e dell'impegno che essa comporta, sembra che la sua sensibilità sia iperaumentata e con questa è purtroppo diminuita la voglia di farsi nuovi amici, a casa non vuole parlare dei nuovi compagni, all'uscita di scuola cerca solo i soliti amici dell'asilo. Vorrei un consiglio, non so come aumentare la sua autostima, vorrei infondergli coraggio e sicurezza, grazie per l'attenzione

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gent.ma Adele, mi pare di capire che la scuola sia appena iniziata, forse, nonostante i problemi del passato, è un po’ presto per preoccuparsi “seriamente” della condizione attuale. Di sicuro suo figlio dovrà aver modo e tempo di potersi “fidare” anche dei suoi nuovi compagni di scuola. Quello che eviterei è magari di incalzarlo con domande o con richieste riguardanti i suoi compagni attuali, “rinforzando” i suoi atteggiamenti e/o comportamenti invece positivi e costruttivi. Inoltre il fatto che non abbia mai presentato prima problemi nel socializzare depone, a mio avviso, a favore del fatto che probabilmente è solo una questione di tempo e di adattamento ad una nuova situazione che di fatto è molto diversa dal contesto dell’asilo. In bocca al lupo.
Gentile Adele è facile comprendere la preoccupazione di un genitore per il proprio figlio, si vorrebbe prepararlo a muoversi nel mondo con sicurezza e serenità per evitargli difficoltà e frustrazioni. E' un sano desiderio che ci spinge a proteggere i nostri figli. Suo figlio sta affrontando un cambiamento importante, si trova a cambiare ambiente, amici, figure di riferimento, ritmi di lavoro e stimoli che gli vengono proposti: non esiste un modo "giusto" per affrontare tutto questo, ogni essere umano, difronte al cambiamento, attinge alle proprie risorse e, a volte, un'iniziale atteggiamento di chiusura è totalmente normale. Dietro a delle difficoltà di socializzazione esiste spesso un'intenzionalità di relazione, di contatto. Suo figlio probabilmente sta solo cercando di capire in che modo può interagire con il nuovo ambiente che ha incontrato e che forse lo spaventa (è sano aver cautela difronte alla novità). Credo che l'unico modo in cui Lei può aiutarlo sia avendo fiducia nelle sue risorse e sostenendolo quando manifesta insicurezza ma senza mai forzarlo: non deve arrivargli il messaggio "se non socializzi e non fai come gli altri sei un bambino sbagliato". E' importante che lui possa trovare il SUO modo di aprirsi all'esperienza e che possa sentire in Lei il supporto per poter credere nelle proprie risorse. Il fatto di aver affrontato delle difficoltà nel linguaggio gli ha fornito sicuramente un'esperienza precedente in cui poter sentire fiducia in se e nell'ambiente. Si conceda del tempo per vedere se la situazione si modifica. Un caro saluto.
Dott.ssa Giuliana Dughiero

Dott.ssa Giuliana Dughiero

Venezia

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Gentile Signora, mi pare di capire che viva suo figlio in maniera un pò fragile, e che forse essere eccessivamente preoccupata per lui possa alimentare le sue insicurezze. Sono i primi giorni di scuola e suo figlio ha bisogno di più tempo per orientarsi nel nuovo ambiente. Se lei vuole dargli più senso di sicurezza forse può essere utile che lei per prima gli dia sicurezza lasciandogli i suoi tempi e fidandosi di lui. Fidarsi vuol dire credere che possa riuscire ad integrarsi nella classe e possa sperimentarsi. Fidarsi vuol dire sopratutto lasciare andare. Lo lasci andare a scuola con la consapevolezza che abbia competenze e che le possa anche acquisire anche senza il suo intervento. La voglio salutare con le parole di una bella poesia Erna Bombeck, spero le sia d'aiuto. I figli sono come gli aquiloni, passi la vita a cercare di farli alzare da terra. Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato. Come gli aquiloni, essi finiscono a terra. e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni. Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare. Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne. E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme. Giorno dopo giorno l'aquilone si allontana sempre più e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola. Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito. Cordiali saluti,
Gentile Sig.ra, l’inizio della scuola elementare è un momento delicato e nello stesso tempo importante. Nuove responsabilità, nuovi amici, nuove regole. Il confronto non è sempre vincente. Il fatto che non voglia parlare con lei dei nuovi compagni di classe è già indicativo. Io credo che dovrebbe approfondire con il bambino proprio questo argomento. I nuovi compagni possono essere stati un pochino critici, averlo preso in giro, non so. Conosca le insegnanti, chieda loro come si comporta il bimbo a scuola e soprattutto le inviti ad osservare anche il comportamento dei piccoli nei confronti di suo figlio. Non conosco però le vostre attuali vicende familiari. E’ anche importante, infatti, chiedersi se in casa ci siano stati problemi, novità. non so. (la nascita di un fratellino, la morte di qualche parente, un litigio in più con suo marito. il cambiamento di babysitter, ecc..) Mancano molti elementi per poter dare un parare più specifico. Cordialità