Preoccupazione figlio 3 anni

Laura

Buongiorno. Sono una mamma di un bimbo di 3 anni che ha iniziato la scuola dell’infanzia. Premetto che l’anno scorso era stato inserito nella “sezione Primavera” con risultati disastrosi: piangeva sempre, al distacco e durante il giorno, e la sua salute cagionevole non ha mai permesso realmente di inserirlo. A dicembre l’ho ritirato per poi inserirlo in un nuovo contesto di asilo nido solo per tre giorni a settimana (a part time) e anche lì il distacco era molto faticoso.

Quest’anno le prime due settimane sono andate discretamente. Il distacco è sempre molto faticoso per lui ma, a detta dell’insegnante, poi si rasserena. Purtroppo ha avuto due settimane di stop per influenza e ora che è tornato sembra quasi peggiorato: a casa è in ansia perennemente che sia arrivato il momento di andare all’asilo, verbalizza che lo trattano male sia i compagni sia la maestra.

Io sono davvero frustrata perché non so più come aiutarlo (l’ultima trovata è stata creare un calendario in modo che placasse la sua ansia del “ma ora vado all’asilo?” e riuscisse a trovare qualche attività post-ritiro che gli piacesse, ma sembra inutile). Mi chiedo se sia il caso di fargli vivere il part time o di insistere, e soprattutto mi intristisce che il suo pensiero fisso sia l’asilo anche a casa.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno,

a volte i bambini vivono di riflesso l'ansia di separazione dei genitori oppure sono sensibili ai  grandi o piccoli cambiamenti che avvengono in famiglia. L'ansia è un'emozione che si può imparare a gestire con strumenti pratici  da fare insieme o da insegnare al figlio, come esercizi di rilassamento e di respirazione proposti come giochi, routine divertente durante accompagnamento a scuola oppure con  l'applicazione terapeutica  di tecniche come la desensibilizzazione EMDR adatta anche ai bambini. Per fornire una risposta adeguata al suo caso sarebbe necessario  un approfondimento per  raccogliere le informazioni utili per suggerirLe la soluzione più adatta. Resto a Sua disposizione per una consulenza personalizzata nel mio studio di Bergamo.

Dr.ssa Enrica des Dorides

Dott.ssa Enrica Des Dorides

Dott.ssa Enrica Des Dorides

Bergamo

La Dott.ssa Enrica Des Dorides offre supporto psicologico anche online

Buongiorno,

Quello che descrive è un percorso che molte famiglie vivono, soprattutto quando i bambini hanno una storia di inserimenti difficili o frequentemente interrotti. È comprensibile la sua frustrazione e anche la preoccupazione nel vedere che suo figlio vive con tanta ansia il momento dell’asilo.

A tre anni il distacco dai genitori è ancora una tappa impegnativa: alcuni bambini necessitano di tempi più lunghi per sviluppare fiducia negli adulti di riferimento e sicurezza nel nuovo contesto. Le interruzioni (come la malattia o i cambi di scuola) possono riattivare le paure precedenti e far “ricominciare da capo” il processo di adattamento.

È importante che il bambino senta che la sua difficoltà è accolta e capita, senza però trasmettergli l’idea che l’asilo sia “una prova da superare” o un luogo da evitare. Potrebbe essere utile: mantenere una routine prevedibile, come sta già facendo con il calendario, ma anche una ritualità affettuosa al momento del distacco (una frase, un oggetto da portare all'asilo).

Sta già facendo molto per accompagnarlo: la sua sensibilità e attenzione sono il punto di partenza migliore.

 

Buongiorno Laura,
leggendo la sua lettera, si percepisce chiaramente l'impegno, la premura e l'affetto che dedica al suo bambino. Si capisce subito che lo conosce a fondo e che sta cercando con tatto e intelligenza di guidarlo attraverso una fase che per tanti bambini può essere davvero complicata.

Il comportamento di suo figlio – la difficoltà a separarsi, l'apprensione che lo assale prima ancora di andare, il suo rifiuto – non è affatto un segno di fragilità o di un "errore" nel modo in cui lo educate, ma piuttosto una reazione di un bambino particolarmente sensibile di fronte a un cambiamento che gli appare ancora incerto. Dopo la pausa dovuta all'influenza, è del tutto comprensibile che ci sia stato un "passo indietro": per i più piccoli, le interruzioni compromettono quella fiducia che si era appena cominciata a costruire.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserle utili:

Cerchi di rassicurare il bambino, senza costringerlo, ma trasmettendogli serenità e fiducia. Gli dica che comprende la sua paura, ma che l'asilo è un luogo sicuro e che le maestre sono lì per aiutarlo. 

Si accordi con le insegnanti per un rientro graduale e personalizzato. A volte, per un certo periodo, ridurre l'orario o prevedere dei momenti di accoglienza più "protetti" può aiutare il bambino a sentirsi più tranquillo e a ritrovare fiducia.

Ascolti quello che le racconta, senza minimizzare, ma cercando di capire se dietro le sue parole ("mi trattano male") si nascondano reali situazioni di disagio oppure un modo per esprimere la fatica emotiva che prova in quel contesto. Potrebbe essere utile parlarne apertamente e in modo collaborativo con le maestre.

Cerchi di creare un'atmosfera più distesa in casa. Se l'asilo diventa l'argomento principale di ogni conversazione, il bambino avvertirà ancora più ansia. Provate a concentrarvi su momenti piacevoli, giochi, abitudini rassicuranti.

Sta già facendo molto e nel modo giusto: osserva, ascolta, cerca soluzioni.
Se la situazione non dovesse migliorare, potrebbe essere utile un breve consulto con uno psicologo, anche solo per avere qualche consiglio pratico su come affrontare il distacco e l'ansia.

Il suo bambino non sta "sbagliando" niente: ha solo bisogno di più tempo e di sentirsi più sicuro. E lei, con la sua presenza attenta e affettuosa, gli sta già dando tutto questo.

Saluti

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

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Buongiorno,

grazie per aver condiviso la situazione così dettagliatamente. È comprensibile che lei si senta frustrata: l’inserimento alla scuola dell’infanzia può essere complesso, soprattutto per bambini che hanno avuto esperienze pregresse difficili o periodi di malattia che hanno limitato le possibilità di adattamento.

Dal quadro che descrive, è evidente che suo figlio sta vivendo una significativa ansia legata alla separazione e al contesto scolastico. Alcuni punti possono essere considerati:

Regolarità e gradualità: dopo un periodo di assenza per malattia, è normale che l’adattamento debba essere nuovamente ricostruito. Ritornare gradualmente all’asilo con orari ridotti può aiutare a ricostruire la fiducia e il senso di sicurezza.

Osservazione e dialogo con gli insegnanti: è importante capire se le segnalazioni di maltrattamenti o atteggiamenti negativi da parte di compagni o maestra corrispondono a fatti concreti o rappresentano la percezione ansiosa del bambino. Un confronto diretto con gli educatori può chiarire la situazione e individuare strategie condivise.

Supporto emotivo a casa: strumenti come il calendario e attività piacevoli post-asilo sono utili, ma possono essere integrati da momenti di rassicurazione e rituali prevedibili prima e dopo l’asilo, senza sovraccaricare il bambino con domande o promesse che aumentano l’ansia.

Possibile supporto specialistico: se l’ansia persiste in modo intenso e interferisce con la vita quotidiana, può essere utile un colloquio con uno psicologo dell’età evolutiva, che possa valutare il livello di ansia, offrire strategie di gestione e guidare la famiglia in un percorso di sostegno concreto.

In termini pratici, spesso è consigliabile consolidare un orario part-time stabile, evitando cambiamenti troppo frequenti, e lavorare su piccoli passi di autonomia e sicurezza emotiva. La pazienza e la coerenza, pur essendo faticose, sono gli strumenti più efficaci per aiutare un bambino ad adattarsi.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per suggerire strategie mirate di gestione dell’ansia da separazione.

Cordiali saluti

Dott.ssa Chiara Todaro

Dott.ssa Chiara Todaro

Lecco

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