Sono preoccupata perche` da poco il piccolo mi ripete che non ha un papa`

martina

Sono una madre single. Con il padre di mio figlio,(che non ha riconosciuto) sono in contatto. 12 anni assieme. Provo con dolcezza a fargli capire che per il bene del nostro bambino sarebbe opportuno avvicinarsi ed essere piu presente. ma nulla gli fa cambiare idea. ho inviato fotografie del piccolo , ma mi ha riferito di averle cestinate senza neppure guardarle. Nessuno della sua famiglia, se non sua moglie con la quale c`e` una pura convivenza sotto lo stesso tetto e con la quale ho avuto un rapporto di amicizia per anni, e` al corrente della nascita del figlio che abbiamo assieme. Lui ha gia` due figli adultii. 34 e 29 anni. Ho abortito tre volte perche` non ha mai voluto avere figli, la quarta ho detto basta ed ho proseguito con la gravidanza. sono una mamma che lavora a tempo pieno, ho una famiglia che se pur lontana logisticamente, ha a cuore me ed il mio bambino. Sono preoccupata perche` da poco il piccolo mi ripete che non ha un papa`. Spero tanto in un miracolo. ma ho bisogno per favore di consigli concreti su come regolarmi con suo padre. in attesa ringrazio

10 risposte degli esperti per questa domanda

Gentilissima , Credo che abbia fatto già abbastanza per far capire a quest'uomo che sarebbe giusto avvicinarsi al figlio, che tra l'altro non ha voluto riconoscere...e che già in passato le ha chiesto di abortire. Continuare ad inseguirlo non sortirà alcun effetto...anzi potrà sentirsi “oppresso“ .il desiderio di voler conoscere questo figlio gli deve partire da dentro... Credo che a suo figlio, dovrà dirgli la verità, certo raccontata nel modo più consono per l 'età di suo figlio! Meglio raccontare la verità , piuttosto che si crei delle fantasie peggiori nella sua mente...come in effetti ha già iniziato a crearsi, dicendo che un padre non ce l'ha! Basta dirgli che il papà ce l'ha anche lui...ma che ora è lontano ( come penso che lo sia).

Dalle poche informazioni che lascia appare difficile darle delle indicazioni precise e sicuramente realistiche. Leggendo quanto riferisce: "Spero tanto in un miracolo. ma ho bisogno per favore di consigli concreti su come regolarmi con suo padre" ho "immaginato" che nonostante il padre di suo figlio abbia chiaramente dichiarato in svariati modi (nelle precedenti gravidanze/aborti, non riconoscendo il figli, cestinando le foto ecc...)  di non volersi prendere cura del vostro piccolo, lei nutre ancora questa speranza. I bambini sicuramente vivono meglio con tutte e due le figure genitoriali presenti ma è vero anche che entrano molto in risonanza con le ansie e desideri delle mamme, perrtanto qualora la mia immaginazione fosse corrispondente al vero sarebbe opportuno che lei elabori meglio questa separazione dal suo ex e qualora non ci riuscisse le consiglio di rivolgersi ad un professionista; in questo modo probabilmente anche suo figlio ne gioverebbe. Spero di esserle stato utile seppur immaginando.

Cara Signora,

suo figlio segnala correttamente l'assenza della figura paterna. Lei ha provato con dolcezza ad invitare il padre a farsi carico del suo compito, sia pure in modo parziale e tenendo conto della sua situazione familiare. Ma sinora tale strategia dialogica non ha prodotto alcun frutto.

Le suggerisco di rivolgersi al Tribunale per i Minorenni, per avviare le procedure per il riconoscimento di paternità. La legge tutela suo figlio. Con le moderne procedure (compatibilità DNA) si tratta di vicende molto brevi e non particolarmente complesse. Successivamente, il padre dovrà iniziare ad avere un rapporto con il figlio ed al meno in parte provvedere alla sua crescita. Se ciò non avvenisse, potrebbe successivamente iniziare una procedura per la decadenza della potestà genitoriale per il padre.

Consulti pure un legale, per acquisire maggiore conoscenza sui termini della questione. Sicuramente ciò che le suggerisco comporta un aumento di conflittualità verso il padre di suo figlio (e la sua famiglia), ma tenga conto che da adulto un giorno suo figlio potrebbe rimproverarla di non aver fatto tutto per difendere il suo diritto ad aver un padre.

Si trattadi scelte difficili, ma io penso che, se ben supportata, lei è in grado di tutelaresuo figlio nei confronti di un papà poco attento.

Tanti auguri.

Cara Martina,

tuo figlio ha perfettamente ragione, non smentirlo. Naturalmente è vero che ha un padre biologico, ma è altresì vero che costui rifiuta di essergli padre, riconoscendolo, amandolo, avendone cura. Perchè mai vuoi tu forzare la realtà favoleggiando per questo tuo bambino una presenza che non c'è?. Digli chiaro e tondo le cose come stanno: che lui ha un papà biologico (nessuna femmina può figliare senza il contributo di un maschio), ma che costui non vuole, forse non può, prendersi cura e gioire della presenza di un bambino che pure gli è figlio. Ha altri due figli grandi, molto grandi, potrebbe essergli nonno, e convive ancora con la madre di questi due figli. Di' al tuo bambino che deve considerarsi fortunato ad avere una madre amorevole e autonoma come te e due nonni altrettanto amorevoli che hanno a cuore il suo bene e sanno gioire della sua giocosa vicinanza. Dov'è il problema? Temi forse che un solo genitore, un bravo genitore, non sia sufficiente ad allevare bene un cucciolo d'uomo?. Se sì, sbagli. Non confondere le esigenze di tuo figlio con le tue. Sei giovane e non puoi esser certa di non riuscire ad innamorarti ancora di un brav'uomo disposto ad amarlo come un padre in futuro. Pensa a Giuseppe, padre di Gesù, mica gli era padre biologico, eppure nessuno può negare che non lo abbia adottato e amato come e più di un padre "di sangue". Stai serena, goditi il tuo bambino, la sollecitudine, la premura e l'affetto dei dei tuoi genitori suoi nonni. Quell'uomo che ti ha dato il seme non merita benedizione, né maledizioni, né rimpianti o lacrime. Lascialo dove sta e come sta. Impare a bastare a te stessa e al tuo bambino e sii gioiosa. Puoi essere soddisfatta dell'esistenza di tuo figlio, frutto del tuo desiderio, soddisfatta e gioiosa. Ogni santo giorno. Con i miei più cari auguri di felicità.

Gent.le Sig.ra

nella sua lettera non è specificata l'età di suo figlio e questo condiziona in parte la risposta. Forse 12 anni di rapporto sono stati sufficienti a esaurire la vostra relazione (almeno pare da parte del suo ex partner). Se lui non ha mai voluto figli è coerente ancora al presente. Tre interruzioni di gravidanza e poi la nascita del bambino non sono bastati a convincerla che il suo ex la pensa diversamente da come lei vorrebbe. Ora, però, è il momento di provvedere a suo figlio per tutelarlo da ulteriori danni. Lo rassicuri sul fatto che anche lui ha un papà, come tutti i bambini. anche se non lo conosce. Dire la verità con parole adeguate all'età del bambino è la cosa migliore.  Se suo figlio è piccolo può evitare di specificare meglio, sopratutto è da evitare lafacile colpevolizzazione del padre e di nominare che non voleva che il bambino nascesse o esistesse. Rifletta, invece, sulle sue responsabilità verso suo figlio per non avere ascoltato i chiari ammonimenti, seguiti da fatti concreti, del suo ex partner. Accettare i dati di realtà è un valido presupposto per un equilibrio psicologico. Ora è poco corretto sentirsi solamente "vittima" di un uomo insensibile e occorre che suo figlio non la identifichi come tale.

 

Manuela Iona

Finale Ligure (SV) 

Gentile signora,

se il padre del suo bambino non lo ha riconosciuto, se cestina le foto che lei gli invia, se non ne vuole sapere niente di lui, non sarà certo lei a fargli cambiare idea.

Invece di sperare in un miracolo, perchè non aiuta suo figlio a capire e accettare, elaborare questa situazione?

E' inutile illudere suo figlio con false speranze o peggio inventando storie inverosimili per proteggere il responsabile di un gesto tanto irresponsabile quale quello di non riconoscere il proprio figlio...

Suo figlio le sta chiedendo risposte chiare e sincere, gliele dia....

La invito inoltre a riflettere su una questione delicata: non sarà che lei, signora, spera, attraverso il bambino, di ottenere un riavvicinamento da parte del suo ex compagno?

Buongiorno Martina,

mi sembra di capire che questo padre abbia costruito dei confini troppo rigidi da abbattere adesso.

Le suggerisco di provarci gradualmente, a piccoli passi, innanzitutto cercando di capire il motivo di tanto rancore. Probabilmente rifiutare il bambino è un modo per colpire lei, poiché per il suo ex-compagno rimane colei che gli ha dato un figlio che non voleva da una relazione, mi sembra di capire, “extra-coniugale” di cui nessuno dei suoi familiari sapeva niente.

Provi a spiegargli le ragioni che l’hanno portata alla decisione di tenere il bambino. Se il vostro rapporto è compromesso al punto tale che lui non voglia ascoltarla, provi a farlo con una lettera.

Per quanto riguarda suo figlio, posso dirle che lo sviluppo evolutivo infantile è influenzato prevalentemente dalla figura di riferimento materna. Soprattutto nei primi anni di vita la regolazione interna del bambino è fortemente influenzata dalla sintonizzazione con gli stati emozionali e affettivi della madre e dal rispecchiamento con la stessa.

Con questo non voglio dirle che il padre non serve a nulla. Voglio farle capire che lei, in quanto madre, ha sia una responsabilità in più rispetto al benessere del suo bambino, sia una possibilità in più con cui compensare la mancanza della figura paterna per suo figlio.

Quindi provi a raggiungere il suo equilibrio interiore, provando ad accettare questa situazione, che senz’altro le crea sofferenza, e vedrà che anche suo figlio crescerà sano e sereno.

Poi, potrebbe trovare per il suo bambino una figura di riferimento maschile alternativa a quella paterna. Ha detto che i suoi parenti sono lontani geograficamente, quindi escludiamo il nonno. Potrebbe trovare un punto di riferimento in un maestro, oppure un baby-sitter o un vicino di casa (purchè sia una persona fidata). Oppure potrebbe iniziare a pensare all’idea di un compagno per lei, che sia in grado di prendersi cura anche di suo figlio.

Molte donne, dopo le separazioni dai compagni, scelgono di non avere altri uomini per il “bene dei figli”, ma le assicuro che per un bambino non conta il legame di sangue, conta crescere in un ambiente sereno e vedere la propria mamma altrettanto serena.

Spero di esserle stata di aiuto

Dott.ssa Mariangela Romanelli

Dott.ssa Mariangela Romanelli

Treviso

La Dott.ssa Mariangela Romanelli offre supporto psicologico anche online

Cara Signora,

il padre di suo figlio sembra non "voglia/possa" ricoprire tale ruolo, sarebbe anche importante capire quale meccanismo sia "scattato" nella sua mente quando lei ha deciso di portare avanti una gravidanza contro la sua vonoltà. Comunque al momento questa deve essere la sua preoccupazione minore.

Io le consiglierei di parlare con suo figlio e dirgli la verità nel modo più accessibile alla sua età (quanti anni ha?). Se le ha fatto questa domanda qualche fantasia sta iniziando a farsela, quindi meglio non alimentare fantasmi o false speranza, ma parlare con sincerità.

Al momento, purtroppo, il bambino non ha un padre pronto a riconoscerlo, se lei elabora ed accetta questa cosa, sarà più facile e più naturale parlarne con suo figlio, e se lei è tranquilla e serena di conseguenza lo sarà il suo bambino.

Suo figlio al momento non ha un padre, ma ha una mdre presente, amorevole e di cui si fida, una madre che rappresenta per lui un punto di riferimento, una base sicura.

Faccia in modo che suo figlio non si senta tradito anche da lei.

Spero di esserle stata di aiuto.

Gentile utente,

la situazione è certamente delicata, tuttavia la figura più fragile e anche legalmente bisognosa di maggior tutela è il minore verso cui il padre ha dei doveri. Nascondere le cose rimanderà soltanto il trauma della loro scoperta che anzi potrebbe avere, nella migliore delle ipotesi, dei risvolti positivi (un fratello in più per gli altri due figli).

Sarà perciò presumibilmente il caso di sollecitare il padre ad altri comportamenti per non aggiungere problemi ad altri problemi e fare in modo che il minore viva più serenamente possibile.

Uno psicologo può sicuramente aiutarla a migliorare la comunicazione. Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

deve provare a parlare con il padre di suo figlio e a fargli capire che il bambino chiede di lui. Se questo tentativo andasse a vuoto meglio che abitui a poco a poco suo figlio all'idea di crescere senza padre. Se c'e' uno zio o una figura maschile nella sua parentela che fosse capace di creare un rapporto significativo con il piccolo sarebbe una buona  cosa corialmente