L'Ansia sul lavoro: da debolezza a punto di forza

L'ansia è spesso compagna di molti lavoratori, che pagano amaramente la loro incapacità di gestirla come si deve.

L'individuo ansioso vive con un disagio continuo in molte dinamiche della vita, soprattutto quelle professionali, in cui il malessere può imporsi e creare difficoltà.

Imparare a controllarsi e mantenere accettabile la soglia della nostra nemica, potrebbe, però, rivelarsi un vero punto di forza nella nostra evoluzione personale.

L'ansia infatti può essere una risorsa.

Innanzitutto pensiamo alla nostra salute in senso più ampio: tramite sane abitudini e scelte di vita quotidiane è possibile impostare la nostra esistenza con una spinta che ci indirizzi a preservare il nostro benessere. Pianificare lo sport della settimana, mangiare cibi scelti e staccare la spina nei momenti opportuni, possono essere fattori indispensabili per il nostro benessere psico-fisico.

Se prima la salute era intesa come assenza di malattia, oggi siamo arrivati ad una definizione più complessa con maggiore attenzione allo stato dell'individuo nella sua quotidianità. In questo senso si rende indispensabile occuparci del lavorare bene e vivere meglio le tante ore della giornata, passate nelle attività professionali.

Purtroppo per molti il lavoro è un vero peso, a causa di un pessimo ambiente di lavoro, per una difficoltà nel rapporto coi colleghi, per la mancanza di un progetto chiaro di carriera o per situazioni più estreme, come il mobbing e la frustrazione con potenziale burnout.

Spesso l'ansia sul lavoro è vista come la percezione di un’incapacità di venire incontro alle richieste esterne del capo e dei colleghi, insieme alle aspettative che noi stessi abbiamo e che vengono a presentarci la somma di fattori pressanti.

Eppure è possibile imparare a gestire quest’ansia: ideale sarebbe scegliere di rivolgersi ad uno specialista vicino a noi o anche online, che ci supporti nel nostro percorso di crescita.

Bisogna imparare ad accettare la nostra condizione, per imparare a combatterla.

Pensiamo che l'ansia sia una risposta fisiologica ad una situazione che l'individuo percepisce come stressante e come tale, dovrebbe  aumentare le nostre capacità fisiche e mentali, in modo da reagire rapidamente. Diventa un problema, quando peggiora le nostre performance e si scatena in attacchi di panico, mantenendosi latente nella nostra quotidianità.

Il lavoro è diventato sempre più complicato, imponendosi come un fattore di stress invece che permetterci una realizzazione che ci faccia crescere e migliorare come persone. C'è un continuo cambiamento e spesso si lavora nell'urgenza, invece che nella pianificazione.

Inoltre  le aziende non riescono a fornire risposte chiare al lavoratore, provocando sempre maggiore incertezza. Così molti lavoratori si ritrovano a subire  ritardi nei pagamenti, oppure rapide evoluzioni cui non si riesce facilmente a far fronte, o altre realtà che complicano solo la vita. In molte occasioni non si utilizza la capacità di delegare e di organizzare il lavoro in modo ottimale, persino la gestione del tempo e dei carichi di lavoro è confusa e crea disagi enormi.

Ne deriva la famosa “ansia da prestazione”, legata proprio al percepirci incapaci di reagire alle richieste che ci vengono presentate.

Quando dobbiamo affrontare una prova, la giusta dose di ansia ci mantiene concentrati, attenti, lucidi e capaci di reagire tempestivamente, una risorsa incredibile per il nostro successo.  Il vero problema è quando questo “stato di allerta” viene mantenuto per troppo tempo, causando una conseguenza fisica di esaurimento, con un calo enorme di energie e risorse.

Insonnia, irritabilità, incapacità di mantenere la concentrazione, manifestazioni fisiche somatiche legate all' intestino e problemi dermatologici, sono i primi sintomi.

La persona che lavora con assiduità può invece trasformare queste reazioni in punti di forza, gestendo lo stress e stimolando la sua capacità di resilienza.

Basterà puntare l'attenzione all'incremento delle proprie competenze emotive, imparando a leggere le emozioni altrui ed esprimendo le proprie, senza difficoltà.

Proprio la consapevolezza del nostro mondo emotivo è uno dei punti focali. Vengono stimolate anche le relazioni basate su fiducia e sicurezza, ottenendo affetto e stima, da parte degli altri.

In questo senso conta molto anche la nostra predisposizione verso colleghi e superiori, con una ritrovata disposizione positiva e costruttiva, riuscendo ad affrontare le situazioni con uno spirito più energetico e risolutivo.
 

Dipende tutto da noi e dalla nostra scelta di migliorarci! E se da soli non siamo in grado di farcela, affidiamoci a specialisti in grado di aiutarci al meglio! Combattere l’ansia è un dovere per vivere meglio e realizzarci come meritiamo!

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