Buongiorno Chiara,
la sua domanda, fa supporre che lei conosca già la risposta. Conoscerla, come le è già evidente, non significa necessariamente "sentirla" in equilibrio tra pancia e ...testa.
Amare l'altro, passa necessariamente per se stessi, ma mi permetterei di aggiungere che per amare se stessi, sia necessario avere familiarità con ciò che siamo, che sentiamo e che proviamo, cercando di sintonizzarci al meglio con quelli che sono i nostri bisogni.
Fin troppo spesso, nella frenesia degli obiettivi da raggiungere e dei "devo" finiamo con trascurare ed indebolire ciò che stiamo sentendo. Sentire ciò di cui abbiamo bisogno è davvero imperativo per il nostro benessere.
Quello che mi verrebbe da rimadarle come spunto per una sua eventuale riflessione è che attraverso le sue parole, ho letto e sommariamente percepito molti "giudizi" sul suo conto, sul suo sentire, sulle persone che la circondano (famiglia, ragazzo), su ciò che dovrebbe fare o non fare.
Per mia esperienza personale, oltre che professionale, credo che quando si ha l'occasione di confrontarsi con percezioni ed emozioni di tale potenza e grandezza, tutto e tutto insieme, sia necessario fare un passo indietro, fare un respiro profondo, per raggiungere quelle profondità che stanno richiedendo la nostra totale attenzione, e cominciare a guardare un aspetto alla volta.
Anche se la sensazione è quella di sentirsi letteralmente "travolte" è importante tenere presente che guardare le cose in piccole parti, una alla volta, permette di diminuire la percezione invasiva di quel sentire e così facendo si può preparare il terreno per affrontare nuove trasformazioni, singolarmente. Favorire nel complesso, una situazione differente.
Più si cerca di mentenere un controllo su molteplici aspetti, più l'ansia ci fa capire che questo...non è spesso possibile.
Sono convinta che proprio perchè lei stia acquisendo giorno dopo giorno la capacità di "analizzare" le derivazioni del suo sentire anche e soprattutto attraverso i suoi studi, abbia senz'altro gli strumenti per orientarsi nel chiedere aiuto e supporto in questa fase di transizione, con attenzione e gentilezza.
Un caro saluto