E un bel giorno conosci la tua nuova ragazza, si chiama ANSIA

Andrea

Salve,

tralasciando momentaneamente il titolo a sfondo ironico che ho voluto adottare, voglio mettermi a "nudo" raccontandovi quello che mi sta capitando da più di un mese nel mio cervello (e sopratutto alla mia persona); soffro di attacchi di ansia (penso sia ancora a livelli bassi, non paragonabili al panico) correllati a dei pensieri che MAI (e sottolineo MAI) avevo fatto prima d'ora, ovvero, paura di perdere completamente il controllo di me stesso e analogamente poter fare del male a qualcuno (le peggio scene di un film dell'orrore di colpo proiettate nel mio incoscio), paura di poter compiere un sucidio, paura degli oggetti appuntiti (sentirmi attratto dai coltelli, forbici e compagnia bella), il tutto condito con domande esistenziali del tipo "chi sono?". "cosa ci faccio a questo mondo?", eccetera, eccetera.

Non ho ancora consultato nessuno specialista in merito, perché so principalmente che il cambiamento dovrà avvenire in primis dal sottoscritto, ma a volte mi sembra impossibile riuscire a liberarmi da questi pensieri maligni, come se fossero dei rami che mi tengono stretto e pian piano si nutrono della mia linfa vitale, fino a rendermi un automa; ho paura che li poterò con me fino alla fine dei miei giorni.

Chiedo umilmente aiuto a questo mio problema, perché da solo non sto riuscendo a trovare la cosiddetta luce in fondo al tunnel e forse non riuscirò mai a trovarla.

Grazie a chiunque avrà la gentilezza di prendere in esame la mia richiesta d'aiuto.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buona sera Andrea, mentre scorrevo le domande che arrivano, mi ha colpito il titolo, che hai dato alla tua. Intanto, l'ironia è sempre una grande risorsa, se non arriva al sarcasmo, nudo e crudo. Nel motto di spirito, c'è la tensione tra due opposti, che tramite appunto la battuta, conserva in sè tutte e due le dinamiche. La cosa temuta viene vista,in modo nuovo. Non è un caso che tu hai paragonato, L'ANSIA, alla tua nuova ragazza. E' come se tu fossi entrato in contatto con la tua parte femminile, in psicologia junghiana, la parte femminile dell'uomo è l'anima e la parte maschile della donna, è l'animus. Questa parte, molte volte rimane nascosta a lungo, è come se l'aspetto più emotivo, fosse rimasto seppellito troppo a lungo, da dinamiche razionali. Dici che questi pensieri sono comparsi da circa un mese, ma non specifichi se sono avvenuti all'improvviso, o se ci sono stati avvenimenti facilitanti l'emergere di questa tua parte. E' vero che il cambiamento deve avvenire da te, ma è anche vero che è difficile esplorare da soli zone d'ombra che in qualche modo ci mettono paura. Quindi il mio consiglio è quello di andare da uno specialista che ti aiuti a comprendere.

Buona Vita.

Buongiorno Andrea,
lei descrive dei pensieri che sottintendono l'attuale disagio esistenziale che la sta attraversando.
I suoi pensieri rivelano una certa carica di frustrazione e aggressività verso se stesso e verso gli altri di cui sembra - in una qualche forma - esserne consapevole, ma che da solo e senza l'aiuto di un esperto non ne può cogliere il significato profondo.

Intraprendere una psicoterapia di tipo psicodinamico l'aiuterebbe a leggere quel movimento che la agita, che preme e che chiede di essere ascoltato.

Il rapporto dialogico con un esperto del mondo della psiche (che attualmente esclude di averlo direttamente preferendo ricercarlo in una email) può invece esserle utile e arricchente per lei.
È solo in una relazione terapeutica reale,cioè in uno spazio fisico e temporale in cui può esserci un effettivo scambio, che può avvenire la possibilità di fare chiarezza sul mondo prezioso delle sue emozioni, dei suoi desideri e bisogni e darne una direzione costruttiva e gratificante. Questa costruzione ha bisogno di ascolto, coinvolgimento e desiderio.

Ci rifletta.

Le auguro di trovare nelle risposte che riceverà qualche piccola indicazione utile per lei.

Gentile Andrea, lei sembra avere una discreta consapevolezza e ha dato anche una forma chiara al suo problema. E' normale non riuscire da solo, perchè spesso ci mancano gli strumenti e perchè essendo in balia delle nostre emozioni ci sfugge la situazione di insieme. Non abbia paura di rivolgersi ad uno specialista (psicoterapeuta), perchè, sebbene sia vero che la strada la dobbiamo percorrere noi, è anche vero che ci serve la guida di una persona competente per uscire dal labirinto. Stia tranquillo, comunque, che le sue manifestazioni in termini di pensieri (anche quelli horror) hanno sempre una spiegazione, fin troppo coerente.

Mi chiedo quanto lei si faccia condizionare dagli altri nella sua vita e quanto eviti di prendere decisioni per paura di sbagliare. Mi domando in quanti siano sempre lì presenti a dirle cosa è meglio fare o non fare....Io le suggerisco di cominciare un percorso di Psicoterapia ad Approccio Breve Strategico, nella sua zona, restante il fatto che la cosa fondamentale, perchè una terapia abbia successo, è il fatto che lei si senta accolto e a suo agio con la persona che si troverà davanti. Quindi faccia delle ricerche tramite internet e scelga una persona che le trasmetta qualcosa di positivo. So che anche io in questo momento rientro nella schiera di chi le suggerisce cosa fare, ma in questo caso, sto cercando, per quanto possibile, di rispondere ad una sua richiesta :)

Salve Andrea, capisco le sue perplessità ed il suo disorientamento. Le sue difficoltà ed i suoi pensieri possono sembrarle assurdi, strani ed insormontabili. Le assicuro, però, che tutto quello che descrive rientra in delle problematiche abbastanza diffuse e molto conosciute, quindi risolvibili, spesso anche in tempi abbastanza rapidi. Ad esempio, l'approccio breve strategico è molto efficace nel trattamento di questo tipo di difficoltà.

È vero che il cambiamento deve partire prima di tutto da lei, nel senso che è necessario che sia motivato ad affrontare questi problemi e ad impegnarsi per risolverli, ma molto spesso è necessario essere affiancati in questo percorso da un terapeuta, che sappia fornire le giuste indicazioni. Se questo problema per lei è invalidante le consiglio di valutare la possibilità di rivolgersi ad un professionista.