Sono una delusione per tutti, cosa posso fare?

Lucia

Ho 23 anni e sono iscritta all'università, sono indietro con gli studi in quanto dopo aver bocciato un esame non riesco più a darne nessun altro, appena entro nel sistema o crisi d ansia e di panico, non ho la patente perché nei due tentativi che ho avuto mi sono sempre fatta prendere dall ansia ed è sempre stato come se il mio cervello si scollegasse, comunque ho fatto un grande errore, anziché ammettere con la mia famiglia che ero indietro ho detto loro che il 15 maggio (ieri) mi sarei laureata, ovviamente ieri mattina ho dovuto dire loro la verità e da allora mia madre non mi guarda nemmeno e la capisco perché so di aver sbagliato ma allo stesso tempo non so nemmeno dire a me stessa perché l’ho fatto.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Lucia,

Lei sta vivendo dei sani e assolutamente normali sensi di colpa nei confronti dei suoi genitori, il motivo per cui l'ha fatto in realtà lo conosce e lo espone anche in questo suo messaggio: crisi d'ansia e di panico, con la sensazione di "scollegare" il cervello. Mi auguro innanzitutto che lei abbia usato queste parole con i suoi genitori.

Detto questo, tocca porre delle priorità. Prenda carta e penna e disegni una scala a cinque gradini, riportando sul gradino più alto un solo obiettivo, quello più importante in questo momento per lei. Sugli altri gradini, dal più basso fino a quello precedente il suo obiettivo, riporti gli step che una persona dovrebbe seguire per arrivare in cima. 

La soluzione a questo esercizio sta nella prima frase che le ho scritto: tocca porre delle priorità. 

Cos'è in questo momento la cosa più importante per lei? A cosa è disposta a rinunciare per raggiungere il suo obiettivo?

Le auguro tanta fortuna e non esiti a contattarmi se ne dovesse sentire il bisogno (anche su WhatsApp)

Un caro saluto

Dott.ssa Francesca Sambataro

Dott.ssa Francesca Sambataro

Roma

La Dott.ssa Francesca Sambataro offre supporto psicologico anche online

Salve Lucia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Cara Lucia,

Immagino quanto sia stato difficile affrontare con se stessa prima e con la sua famiglia poi questa situazione di stallo. Il cervello che si scollega, e mi colpisce molto questa descrizione, sembra indicare un senso di distacco dalla realtà, troppo pesante e soverchiante, rendendo impossibile affrontarla. Allora può iniziare a interrogarti quali vissuti faccia emergere il sostenere gli esami, di qualunque genere. Andando oltre l'esperienza di bocciatura. Quanto lei descrive lascia intravedere  un forte conflitto dentro di lei, costellato da chissà quali temi: potrebbero essere la paura del fallimento, di deludere, di non farcela da un lato e dall'altro di crescere e diventare autonoma? come vorrebbero il prendere la patente e laurearsi.

Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per intraprendere un percorso,  questi stati d'ansia non si possono affrontare in solitaria, perché sono schiacciati e soverchianti per chiunque, c'è bisogno di qualcuno che ci prenda per mano e ci rassicuri sulla nostra adeguatezza al di là dei risultati, e probabilmente è ciò di cui lei ha bisogno. Potersi riconoscere un valore che va da oltre le prestazioni e la riuscita di certe prove, lei è composta di tanti aspetti ed è importante che si possa riconoscere anche in tutti gli altri e non solo in quelli scolastici e performativi.

Le auguro un buon percorso e spero di esserle stata utile, se ha bisogno può contattarmi anche online.

Un caro saluto

Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso

Torino

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Buongiorno Lucia, mi spiace per la sofferenza e la difficoltà che sta affrontando.

Sono disponibile se lo ritiene opportuno a seguirla con un percorso psicologico strutturale, per approfondire in maggior dettaglio quali sono le cause che scatenano questi stati d'ansia che gli impediscono di vivere con equilibrio e propositività la sua vita. 

Ricercheremo insieme le strategie utili e gli approcci più positivi  per affrontare con la serenità desiderata i momenti futuri, e per rimettere a posto i pezzi del puzzle che ora si sono scollegati.

Le serve solo ripartire dalle piccole cose positive per riprendere in mano la sua vita con propositività, e per recuperare il rapporto con la sua famiglia 

Sono disponibile a ricevere anche su appuntamenti in video chiamata. 

Rimango a sua disposizione se fosse interessata anche per un primo colloquio conoscitivo gratuito.

Mail : doctor1@live.it

Un caloroso saluto 

Dott ssa Tricarico Valentina 

Dott.ssa Valentina Tricarico

Dott.ssa Valentina Tricarico

Genova

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Buongiorno Lucia,

Penso che la cosa più importante per lei in questo momento sia proprio dare spazio alla sua esigenza di comprendersi, di conoscere meglio se stessa attraverso questa esperienza dolorosa. L’ansia da tanto tempo le sta proprio chiedendo questo, di fermarsi a capire meglio se stessa, di diventare più consapevole di alcuni aspetti di sé. E’ importante che lei sappia ascoltare e rispettare questa esigenza profonda di fare chiarezza dentro se stessa su alcuni nodi importanti della sua vita.

Uno spunto per riflettere viene dal titolo che ha dato a ciò che ha scritto, da esso emerge il senso di colpa per aver deluso tutti. Le sembrerà forse strano ma credo che il problema sia nato proprio dalla paura di deludere le aspettative degli altri. E’ questo timore di deludere gli altri che l’ha portata a voler dare un’immagine di sé non autentica ma corrispondente a quello che esternamente si pensa che uno studente  “debba essere”.

Quando ci si lascia guidare da dei criteri esterni di giudizio, lasciando che siano essi a stabilire il senso del proprio valore, ci si sente difettosi, manchevoli, se non si corrisponde ad essi. Nel caso di un percorso universitario si può vivere un forte senso di inadeguatezza se non si corrisponde al modello “standardizzato” che prevede che gli esami e la laurea debbano essere conseguiti nei tempi prestabiliti, anche se in realtà ogni studente ha i propri tempi e il fatto che questi non corrispondano a ciò che è ritenuto lo standard non lo rende meno capace degli altri. Ogni studente infatti ha il suo percorso individuale in cui ci possono essere snodi, tappe, rallentamenti perché ci sono degli aspetti di crescita che ha bisogno di affrontare. Il problema non è dunque quello di non essere adeguati al modello ritenuto ideale, come la persona crede, ma quello di far dipendere il valore di sé da questi metri di misura esterni di giudizio, in particolare dall’esito degli esami e dai tempi in cui vengono conseguiti.

Quando l’esito di un esame viene vissuto come la sentenza che decreta il proprio valore la propria interiorità non tace il problema e cerca di impegnare la persona a riconoscerlo attraverso dei segnali come l’ansia. L’ansia è un segnale che si è fatto sentire con molta insistenza dentro di lei perché vuole sollevare la questione del suo dipendere da questi parametri di valore esterni, vuole farle prendere consapevolezza di questo aspetto di lei. E’ un aspetto su cui ha bisogno di lavorare molto perché è quella parte di lei che la mette nell’atteggiamento di costruire un’immagine di sé che non è quella autentica, rispettosa di se stessa, ma quella che vuole dare agli altri per dimostrarsi valida ai loro occhi.

Mi auguro che lei si legittimi a dare ascolto a questi segnali interiori facendo un lavoro su se stessa, un percorso di analisi, che le permetta di rispettare le tappe interiori che ha bisogno di affrontare, i nodi che ha bisogno di sciogliere, nei suoi modi, nei suoi tempi…

Laura Lopopolo