Chiarmento sulla terapia

Gianfranco

Buongiorno. Ho la depressione perché ho la malattia di Huntington, la mia ex mi ha cacciato di casa e i miei figli sono indifferenti. L avv. mi ha consigliato caldamente di farmi aiutare, soprattutto per gestire il rapporto con i figli, ho deciso di seguire il consiglio ma ho bisogno di aiuto perché non riesco a instradare la richiesta. Avendo una malattia neurodegenerativa, mi chiedo se devo cercare uno psicoterapeuta, uno psichiatra oppure prendermi la pasticca di antidepressivo che mi ha prescritto il neurologo e buonanotte. Vi ringrazio. Gianfranco

14 risposte degli esperti per questa domanda

Buon giorno 

essendo una malattia autodegenerativa progressiva le consiglio di farsi seguire da un neuropsichiatra, che potrà supportarla anche sul piano neurologico. In caso avesse già il neurologo che la segue si appoggi ad uno psichiatra che faccia squadra con il neurologo.

Cordialmente Dott Maria Bernabeo

 MariaEmiliaClaudia Bernabeo

MariaEmiliaClaudia Bernabeo

Roma

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Salve Gianfranco, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Tenga conto che questa situazione potrebbe rappresentare il sintomo di un disagio interiore che evidentemente lei si porta dentro e che richiede sicuramente di essere attenzionato.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile Gianfranco, 

a mio parere la cosa migliore sarebbe farsi seguire da un neurologo per la malattia degenerativa e contemporaneamente provare con un percorso di psicoterapia per gestire gli altri aspetti. Può essere che riesca a far fronte alla depressione con la psicoterapia. Eventualmente può sempre ricorrere all'antidepressivo in un secondo momento se la psicoterapia da sola non fosse sufficiente. 

dottoressa Roberta Daminelli 

Dott.ssa Roberta Daminelli

Dott.ssa Roberta Daminelli

Bergamo

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Gentile Gianfranco, antidepressivo e psicoterapia si integrano, non si escludono. Probabilmente, al di là della malattia, ha bisogno di ricostruire come è arrivato a questo stato di cose e che significato assume, si faccia aiutare da uno psicoterapeuta

Un cordiale saluto.

dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli

Roma

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Gentile utente

alla sua malattia si associano altri sintomi che possono essere affrontati. Mi viene da chiederle: lei rispetto a quale scelta e' orientato, al di la' dei suoi ragionevoli dubbi? Il mio pensiero e' quello che potrebbe provare a rivolgersi ad uno psicoterapeuta e valutare insieme eventuale altro supporto psichiatrico/farmacologico (gia' prescritto comunque). La psicoterapia potrebbe accompagnarla a gestire la situazione o i sintomi, migliorare la comunicazione, soprattutto in funzione dei suoi figli, pensando non a percorsi alternativi ma eventualmente in parallelo.  

Cordialmente

Dott.ssa Paola Poeta

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Roma

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Buonasera Gianfranco,

nella sua situazione le consiglierei di farsi aiutare da diversi specialisti, psicoterapeuta/psicologo e psichiatra.

nel suo caso specifico avendo  una malattia neurodegenerativa è fondamentale il lavoro in equipe tra i diversi specialisti, che integrando le loro conoscenze possono riuscire ad aiutarla in maniera più efficace.

cordiali saluti

Dott.ssa Carolina Pellegrino

Buonasera Gianfranco,
ho letto attentamente quanto ha scritto. Mi sento di caldeggiare un trattamento d'équipe, nel suo caso. Probabilmente l'approccio più funzionale include un continuo confronto tra le figure da Lei individuate: il neurologo per la Huntington, lo psichiatra per i sintomi depressivi invalidanti, lo psicoterapeuta per uscirne e recuperare il rapporto con i suoi figli. La sua è una situazione complessa e qualsiasi approccio differente da un multidimensionale la priverebbe di un supporto importante. Mi auguro di esseLe stata d'aiuto.
Dott.ssa Tjuana Foffo

Dott.ssa Tjuana Foffo

Dott.ssa Tjuana Foffo

Roma

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Buongiorno Gianfranco,

comprendo la sua sofferenza, la situazione che descrive si presenta complessa, quando a causa di una malattia, le prospettive personali si riducono, spesso l'essere umano si ripiega su se stesso, cercando di limitare il dispendio energetico, poichè sofferente.

Questo processo autoconservativo ha a che fare con quella che potrei definire depressione reattiva, che mima in tutto e per tutto uno stato depressivo, da cui è difficile emanciparsi da soli, ma non impossibile.

L'analogia che faccio spesso è con chi, camminando, cadesse in una buca così profonda da non riuscire a risalire, beh si può chiedere aiuto, si deve chiedere aiuto, e tale scelta appartiene già alla volontà di risolvere il problema.

A questo punto spesso si presenta un dilemma, come? A chi affidarsi, è difficile scegliere, non si è esperti, non si conosce nessuno in particolare, però ha già dei contatti, i medici che ha conosciuto, e tutti quelli che si renderanno disponibili a risponderle.

A mio parere, e son uno specialista psicoterapeuta, le dico che un trattamento come le è stato proposto, almeno in fase iniziale, composta da un ausilio farmacoterapico a cui si possa associare un percorso psicologico psicoterapeutico, ritengo che possa essere la scelta migliore.

Neurologo Vs psichiatra, van benissimo dove il primo rispetto al secondo ha una specializzazione che abbraccia l'intero sistema nervoso, medici entrambi, e comunque nel gestire una depressione reattiva con componenti organiche, ritengo capaci a pari merito. Lo psicoterapeuta è diversa cosa poichè in questo caso servirà un intervento centrato sul problema. 

Sul sito in cui ha scritto questo annuncio potrà trovare molti psicoterapeuti, scelga in base alle sue impressioni, lasci che sia il/la professionista a decidere se in grado di aiutarla.

Con l'augurio di una pronta ripresa,

la saluto cordialmente,

Dr. Cristian Sardelli

Buongiorno Gianfranco,

è importante farsi davvero aiutare da una professionista per riscoprire il valore della sua vita ( malgrado la malattia) e delle persone a lei care. Si può rivolgere ad psicoterapeuta vicino a lei in modo da cominciare settimanalmente un percorso stabile.

Cordiali saluti

Dr.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

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Salve Gianfranco, sarebbe auspicabile un intervento multifisciplinare che possa migliorare la qualità della vita. In molti casi la terapia farmacologica e' consigliata per ridurre i vissuti depressivi e gli agiti spesso integrata  ad una psicoterapia per migliorare l'autostima ed il senso di impotenza. Dove e' seguito in questo momento? Un caro saluto e in bocca al lupo

Buongiorno,.

Resto disponibile se vorrà intraprendere un percorso psicologico di supporto in questo periodo.

Cordiali saluti.

Dottoressa Margherita Romeo 

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo

Roma

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Buongiorno Gianfranco, le consiglio di ascoltarsi in primis per capire quanto lei è disposto ad intraprendere un percorso psicoterapeutico. Qualora lo decidesse, parli con il terapeuta per decidere insieme poi il da farsi. Ovviamente segua la cura farmacologica già prescritta dallo specialista. Un abbraccio forte e tanta serenità. D.ssa Catalina Croitoru

Dott.ssa Catalina Croitoru

Dott.ssa Catalina Croitoru

Roma

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Ciao Gianfranco,

Devi continuare le cure che ti ha prescritto il neurologo e ti consiglio caldamente di associare un percorso di psicoterapia con uno psicoterapeuta.

Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Roma

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Gentile Gianfranco,

a prescindere da eventuali traumi passati, lei ha elencato un discreta serie di traumi recenti, quali:

  • la sua ex che l'ha cacciata di casa,
  • l'indifferenza dei figli e soprattutto
  • la diagnosi di una malattia grave, che di per sé è un trauma.

Naturalmente è bene che la segua un neurologo ed eventualmente faccia riferimento per gli aspetti più strettamente medici anche al suo sanitario di famiglia.

Per quanto concerne invece l'aspetto psicologico, l'approccio EMDR è certamente uno dei più efficaci nel trattamento dei traumi. Non esiste alcuna controindicazione all'assunzione di farmaci eventualmente prescritti.

Per quanto riguarda il farmaco che sta già assumendo, se è così, non lo interrompa senza un parere medico. Non ho capito infatti se ha già seguito la prescrizione o ancora esita.

Un caro augurio di ogni bene.