Dalla Dipendenza Affettiva si può uscire
Dalla Dipendenza Affettiva si può uscire…Esiste la cura
Salve dottori,
è da circa un anno che vivo uno stato di apatia abbastanza preoccupante. Ho perso il lavoro un anno fa e da allora non sono più riuscito ad interessarmi a nulla. Ogni cosa non mi piace. Ho ricorrenti pensieri di suicidio. Vorrei trovare una soluzione che da solo non riesco a trovare.
Grazie mille.
Salve Salvatore,
è evidente che per un ragazzo così giovane che perde il lavoro può essere difficile accettare questa situazione, tuttavia è fondamentale che riesca a smuoversi da questa apatia e che affronti al più presto la questione, visto che parla anche di pensieri di suicidio.
È importante perciò che inizi al più presto un percorso di psicoterapia attraverso il quale un professionista saprà meglio consigliarle come procedere e accompagnarla in un percorso che la porterà alla consapevolezza di quella parte di sé che esiste e che l’ha portata verso questo stato umorale depresso; bisogna che se ne prenda carico e cura.
Resto a disposizione per dubbi o domande.
Cordialmente
Gentile Salvatore,
un evento di vita come la perdita del lavoro è sicuramente significativo e può causare uno stato di fisiologici apatia e umore flesso, che sono assolutamente comprensibili. Tuttavia, a distanza di un anno, la permanenza della sintomatologia da Lei riferita è necessita di un approfondimento, che La invito a svolgere quanto prima in virtù dell'ideazione suicidaria che riporta. Con un collega psicoterapeuta potrà individuare le motivazioni del Suo malessere e responsabilizzarsi in merito alla ricerca di una soluzione alla situazione. Può fare un lavoro valido e di successo e risolvere il momento di crisi, ma è necessaria da parte Sua una domanda di aiuto che va posta senza ulteriori indugi.
In bocca al lupo,
Cordialmente.
Gent. Salvatore,
la sua risposta depressiva alla perdita del lavoro è una reazione comprensibile, ma sta bloccando la sua vita. L'evento scatenante ha fatto emergere una serie di altri conflitti non risolti e pensieri disfunzionali, che potrebbero riguardare una sensazione di personale inadeguatezza oppure di scarsa autoefficacia, che vanno indagati con un opportuno percorso psicologico.
Lei ha bisogno di riattivare le sue personali risorse e di prendere consapevolezza delle sue potenzialità, uscendo prima da questo stato depressivo che le oscura.
Si rivolga al consultorio familiare, ad un terapeuta privato, dove preferisce, ma lo faccia.
La depressione è una condizione subdola e pervasiva, va affrontata con decisione perchè blocca l'azione e il pensiero efficace.
Mi riscriva, se vuole indicazioni più precise. Resto a disposizione.
Il servizio "Domande allo Psicologo" è attivo. Ogni giorno verranno selezionate le domande da inviare al circuito e da pubblicare sul sito. Non tutte le domande pervenute verranno evase.
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Sono una donna di 35 anni, ho una laurea in filosofia. Vivo con i miei e non ho mai lavorato, non ho ...
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