Desidero morire per poter riposare in pace perchè sono stanca di lottare

Clelia

Buongiorno, donna, 55 anni, 10 anni fa un ricovero per depressione acuta curata con depakin crono, efexor 100, interrotti gradualmente dopo due anni e sostituiti con cure omeopatiche per i gravi effetti collaterali, e una diagnosi di depressione bipolare, forse ereditata da mia madre. Varie terapie psicologiche a cicli biennali, quando sentivo che "scivolavo", nessun farmaco, se non cure omeopatiche. Ho sempre lavorato tranne i due anni in cui sono stata male, la mia vita famigliare a seguito del mio bipolarismo è distrutta. Ora ho una vita difficile, sempre di corsa. Da qualche mese sento dentro di me rabbia incomprensebile, alternata a momenti di grande sconforto nei quali desidero morire per poter riposare in pace. le terapie psicologiche hanno lasciato in me il tempo che hanno trovato, mi dimentico le cose che mi vengono spiegate e tutto torna come prima. Cosa posso fare? Chiedere un ricovero? Sono stanca di lottare. Esiste un farmaco che mi aiuti davvero? Grazie

16 risposte degli esperti per questa domanda

La sua fiducia nel potere della parola evidentemente c'è e continua,nonostante tutto,visto che lei chiede un farmaco su un sito di Psicologi.:))
Buongiorno Clelia, se si sente così male, forse dovrebbe rivolgersi ad un medico, ricominciare a prendere dei farmaci e valutare la possibilità di un ricovero insieme a quest'ultimo. Non so bene a quali effetti collaterali si riferisce quando parla del Depakin e dell'Efexor, però credo che debba consultare uno psichiatra che sappia prendere in considerazione tutti questi elementi che lei descrive. Lasci stare, per il momento, l'idea di una psicoterapia o delle cure omeopatiche.
So che i sali di litio sono una buona scelta per la terapia di mantenimento dei Disturbi Bipolari ma la cosa migliore da fare in questo caso è affidarsi al parere di uno Psichiatra che meglio di me può consigliare la cura adatta a Lei. Di quello che Lei racconta mi colpiscono due cose: il dolore che sta provando, per il quale le sono vicina e vorrei abbracciarla e poi quello che dice delle terapie psicologiche, le cose non devono esserle spiegate, Lei ha bisogno, a mio avviso, di essere ascoltata e capita e permettersi di affidarsi a qualcuno come non ha mai fatto prima. Mi permetto di consigliarle l'Analisi Transazionale. Un abbraccio, mi faccia sapere.
Dott.ssa Elena Palatresi

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Perugia

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Gentile Clelia, purtroppo no, non esiste un farmaco che sia in grado di restituire alle persone quel briciolo di felicità che ogni essere umano ha diritto di pretendere. I farmaci sono efficaci nel ridurre stati ansiosi e depressivi, a controllare un delirio, ma non sono in grado di indirizzare la persona a fare chiarezza nelle proprie emozioni.Per far ciò è necessaria una relazione terapeutica salda e profonda con un buon psicoterapeuta che possa indirizzarla a comprendere, approfondire, aiutare la persona a trovare una propria via verso la serenità. Lei scrive che le terapie psicologiche non sono state efficaci "perché mi dimentico le cose che mi vengono spiegate..", ma, lei ha incontrato finora psicologi o anche psicoterapeuti? Ha mai fatto una psicoterapia? Le chiedo questo perché in psicoterapia non si spiega niente e non si pretende, oltre che essere errato tecnicamente, dare spiegazioni su come dovrebbe o potrebbe funzionare quella persona. Si aiuta il paziente ad approfondire le emozioni, le situazioni conflittuali che avverte, i propri progetti. Lei dice che sente dentro una rabbia incomprensibile, ne ha mai parlato? O non ha ancora trovato qualcuno che possa accogliere questa rabbia incomprensibile e aiutarla a modificarla?
Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

Roma

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Buongiorno Clelia, quello che lei scrive appare subito come un sintomo di un marcato quadro depressivo. Ed essendo la depressione composta da episodi ricorrenti non deve stupire che negli anni questa si ripresenti soprattutto se non ben compensata da una farmacoterapia efficace unita ad una psicoterapia costante. Attualmente le suggerirei di riferirsi quanto prima ad uno specialista psichiatra e, come anche lei auspica, tentare un ricovero temporaneo che le permetta di staccare da una “routine quotidiana” che sembra mal tollerare. Distinti saluti
Gent.ma Clelia, deve essere stato difficile per lei riuscire a resistere a queste difficoltà, e credo che questo deve farla riflettere; lei sicuramente avrà delle risorse che le hanno permesso di reagire. Purtroppo le terapie psicologiche non hanno conseguito effetti positivi poichè in casi di depressione grave è necessario ed indispensabile che la persona abbia anche un sostegno farmacologico. Per questo le suggerisco di rivolgersi ad un medico Psichiatra, un professionista che può aiutarla a trovare i farmaci più adatti a lei e alle sue caratteristiche. Chieda consiglio allo psichiatra su cosa è meglio fare, se affiancare anche una psicoterapia. Capisco che adesso è stanca e che le sembra di non riuscire ad andare avanti, ma lei dev'essere una persona forte se ha affrontato questo lungo percorso...cerchi di resistere e trovi qualcuno che la possa aiutare veramente. Un caro saluto,
Cara Amica, che di fronte a un problema come quello che segnali, importante e lungo nel tempo, possano manifestarsi momenti di stanchezza è naturale e umano. Le sofferenze determinate dalla depressione o dagli altri disturbi sono più difficili da gestire che non quelli fisici. Nello stesso tempo dobbiamo tener presente che oggi la farmacopea unita alla psicoterapia possono ottenere risultati che talvolta hanno del miracoloso... Teniamo altresì presente che sovente questi disturbi sono recidivanti, cioè possono ripresentarsi, ma quando si sa come affrontarli, la loro durata sarà breve e la loro sintomatologia sarà non grave. Un consiglio: cerca uno psichiatra e uno psicologo di cui ti fidi e mettiti nelle loro mani: starai sicuramente meglio.
Gentile signora, Dalle sue parole traspare un malessere profondo che ha sicuramente necessità di trovare un luogo dove essere portato e ascoltato. Da anni mi occupo di disturbi dell umore ed in particolare di bipolarità. È essenziale una terapia farmacologica stabilizzante accompagnata da una psicoterapia al fine di poter ritrovare il pieno benessere psicofisico. Disponibile per ulteriori chiarimenti
Cara Clelia, il disturbo bipolare non è qualcosa da prendere sotto gamba. Ti è stato diagnosticato e forse le cure omeopatiche e il sostegno psicologico non sono sufficienti. Perchè non provi a rivolgerti ad un servizio di psichiatria e consultare un medico psichiatra che ti consigli un farmaco adatto alla tua situazione? Esistono molti stabilizzatori dell'umore che potrebbero aiutarti a trovare un pò di equilibrio. Il pensiero di morte indica la tua enorme sofferenza, forse varrebbe la pena limitare il dolore prima di pensare a fare un percorso psicologico, che in ogni caso potrebbe successivamente rivelarsi utile per gestire in modo più efficace le relazioni nella tua famiglia. Non tutto è perduto, devi solo provare un'altra strada, oltre che impegnarti nel provare a cambiare, dando la giusta importanza al lavoro che fai su te stessa e all'aiuto che ti viene offerto. Non perdere la speranza!
Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

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Cara signora, forse, e per me senza forse, ha ancora delle strade da percorrere per uscire dallo stato d'animo che ha descritto. Mi ha colpito e indotto a scriverle il suo vissuto di rabbia. Le parole, i consigli verbali, non bastano. Lei deve poter trovare uno spazio idoneo e protetto per esprimere compiutamente ciò che sente dentro di sè e le si rivolta contro. Il mio consiglio è di cercare uno/a psicologo o psicoterapeuta con formazione qualificata in danza movimento terapia o altra disciplina corporea, e di non fermarsi al primo incontro, ma di scegliere la persona che lei "sente" idonea per affidarsi. Un'altra via - integrativa e non alternativa - è la ricerca spirituale. Entrambe richiedono molto impegno e ricerca ma ne vale la pena. E un'altra ancora, sempre integrativa e non alternativa, è fare qualcosa per il prossimo nella forma che più le si adatta. E poi magari trovare qualche attività ludica e/o artistica ...La sua è un'età critica, perché ci si sente perse e non considerate. Ci sembra che per il passato nessuno ci abbia abbastanza amato e che per il futuro non ci sia speranza. Ma non è così. Siamo come una pianta che vive a lungo e che ad ogni stagione può schiudere boccioli e far sbocciare fiori, belli per noi, spesso meravigliosi agli occhi degli altri.
Carissima sig.ra Clelia, ritengo che per Lei questo sia il periodo depressivo/negativo e che ormai stanca di varie cure e ricadute Lei si senta sfiduciata. Capisco perfettamente il Suo sconforto ed é per questo che Le consiglio un immediato ricovero ospedaliero dove potrà essere meglio curata e monitorata. Abbia ancora un po' di fiducia in Lei stessa e nei medici e vedrà che anche questa volta riuscirà a superare il momento critico. Non indugi oltre e si rivolga al Medico Curante per una sollecita richiesta di ricovero. Le faccio i miei migliori auguri e La saluto cordialmente.
Gli psicologi non danno farmaci. Lei dice di avere una vita sempre di corsa e di aver sempre lavorato, nonostante questo problema di salute. Che tipo di indirizzi psicoterapeutici avevano le terapie psicologiche che ha seguito? Ha provato anche la Terapia Strategica Breve? Essa può essere molto efficace nei casi di depressione e forse anche nei casi come il suo.
Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Si faccia aiutare, le cure farmacologiche possono fare molto. Il disturbo bipolare purtroppo fa vivere queste fasi alterne e faticose. Ora un ricovero potrebbe darle un po' di sollievo e permettere a lei e ai medici di ragionare sulla cura più adatta a lei.
Signora, se ha realmente intenzione di curarsi, si affidi al centro di salute mentale del suo territorio. Non è pensabile curare un disturbo come quello da lei riportato con l'omeopatia, ed è necessaria da parte sua un'aderenza costante (e non altalenante) al piano terapeutico che le verrà proposto. Cordiali saluti
Buon giorno Clelia, non disperi, c'è sicurmanete il modo per uscirne, anche se dalle sue poche parole si sente davvero la sua angoscia! Io le cosiglierei di rivolgersi ad un bravo psichiatra, così potrà aiutarla sia con dei colloqui sia con una terpia farmacologica che, nel suo stato attuale, credo sia fondamentale. Un buon sostegno psicologico potrebbe certamente farle bene, ma è importante in questa fase assumere anche degli psicofarmaci. Non perda tempo e in bocca al lupo!
Salve Clelia, Il farmaco miracoloso che la aiuti a trovare un proprio equilibrio personale è sè stessa. I farmaci che assume la possono solamente sostenere per uscire dal tunnel della depressione e trovare un equilibrio esistenziale al fine di convivere positivamente con se stessa, la famiglia e il lavoro. Pertanto le consiglio di affidarsi ad un psicologo-psicoterapeuta che utilizza l’EMDR (elaborazione e desensibilizzazione attraverso i movimenti oculari) per fare emergere risorse individuali al fine di realizzare concretamente il suo desiderio di trovare un equilibrio personale nello stare bene con se stessa e il mondo esterno nonché superare la rabbia e lo sconforto che attualmente prova. L’EMDR è una metodologia che viene anche utilizzata per dare stabilità esistenziale anche in problematiche di personalità particolarmente complesse oltre che sostenere la persona a superare gli episodi “traumatici” del passato. In questo contesto ritengo in primis che lei, Claudia, possa spezzare l’anello che la congiunge al bipolarismo di sua madre. Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

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