Buongiorno Gianmario,
penso che il dolore sia l’emozione che, noi uomini di quest’epoca, più temiamo e cerchiamo di evitare. È un’emozione che ci spaventa, che fa male.
Non so se Lei ha visto il film d’animazione distribuito dalla Walt Disney “Inside Out”. Nel film sono rappresentate le emozioni principali e il loro effetto sui nostri comportamenti. In particolare si parla della tristezza e di come sia necessario accettarla e “viverla”, perché anch’essa ha uno scopo fondamentale.
La perdita di una persona importante è la tristezza all’ennesima potenza. Vediamo crollare tutte le nostre certezze, stabilità, abitudini. Niente è più uguale e non potrà più tornare uguale. Il lutto è una fase di profondo dolore e richiede tempo: la persona deve lasciar morire le parti di sé che aveva affidato all’altro. Tutto questo avviene attraverso il ricordo spasmodico dell’amato: l’incredulità iniziale per ciò che è successo, il dolore straziante quando acquisiamo la consapevolezza che non tornerà più. Attraverso il dolore la nostra mente, pian piano, si riorganizza, “lascia andare” chi non c’è più e trova un modo nuovo per vivere il quotidiano.
Non si preoccupi per le sue lacrime, trovo che il pianto sia l’espressione più adeguata al dolore. Non si preoccupi se la sua mente è occupata costantemente dal ricordo di sua moglie, anche questo è del tutto normale, sono trascorsi soltanto due mesi.
L’unico consiglio che mi sento di darle, se ciò che cercava era un consiglio, è di accettare il Suo dolore e non temerlo. Ma anche di continuare a sfogarsi parlando del Suo dolore.