Malattia..e lutto

Claudia

Buonasera..sto per affrontare il periodo più delicato della mia vita..sono una donna di 35 anni, mamma di una piccola meraviglia di 8 anni e sposa da un mese a questa parte di un uomo pazzesco. Ho un padre e una madre pazzeschi, sono anche loro il mio tutto. Da qualche giorno abbiamo scoperto della malattia della mia mamma. Il mondo è crollato, la gioia di questo periodo si è trasformata in disperazione. Che forse dire che sono disperata è ancora poco. Mia mamma ha poco da vivere. Il male è arrivato e si è fatto strada velocemente dando vita a metastasi. Non è più operabile. Mi sto dando un sacco di colpe perché ho paura di non essere stata attenta, di non essermi accorta e di non aver dato peso ai cambiamenti. Di essermi dedicata troppo ai preparativi delle mie nozze e non ai cambiamenti di mia madre. Al momento lei conosce parte di quello che le sta succedendo..io e mio padre piangiamo di notte e di giorno ci facciamo forza tanto da riuscire anche a volte a scherzare e a fare "finta di nulla" per quanto possibile. Vorremmo cercare di farglielo pesare poco, di non starle sempre addosso per la paura che possa mangiare la foglia anche perché lei al momento è molto lucida e non ha ancora dolori. Sabato andrò a un concerto, non so con che spirito ma andrò anche se mi sembra una scelta egoista ma stando a casa mi sembra di essere a casa proprio perché è malata. Non so se riesco a spiegarmi. È giusto il nostro comportamento? Lei ci spera, ha speranza e ha voglia di provarci. E noi finché è lucida le facciamo spalla..magari sbagliando. Ma non so più cosa fare. Sono veramente distrutta..non so quando succederà ma so che non andremo molto lontano. Tumore al pancreas con metastasi ovunque..ho detto tutto..e fino ad ora silente. Ne è uscita la diagnosi solo perché mia mamma è dimagrita parecchio nel giro di poco e la colpa la si dava all'ipertiroidismo. Non so dove prendo la forza per affrontare le giornate.. Pensavo anche di vedere la più presto un vostro collega anche perché mia mamma ha cresciuto mia figlia e loro sono attaccatissime. Abbiamo vissuto insieme per 3 anni (mia figlia è nata da un matrimonio precedente) e ho bisogno di capire come affrontare la questione con lei. Vorrei chiedervi se è possibile non pubblicare questa mia mail.. è stato uno sfogo anche se spero che qualcuno di voi mi possa rispondere, anche privatamente se possibile. Grazie infinite per l'attenzione. Claudia

3 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Claudia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera Claudia, sono la dott.ssa Gabriella Chiavaroli.

Sono rimasta sinceramente addolorata dalla difficile situazione che sta attraversando la tua famiglia, ancora di più perchè lei ha appena attraversato una fase di passaggio evolutivo (il matromonio) che nell'immaginario comune si accosta alla felicità.

Purtroppo non esiste un manuale che ci indichi quale sia il comportamento migliore da adottare, per noi e per il nostro caro malato, in queste circostanze. Per questo motivo dobbiamo innanzitutto eliminare la parola senso di colpa . Mi sembra che lei e il suo papà stiate cercando di fare quanto meglio sia possibile, considerando che siete purtroppo partecipanti attivi di un dolore fortissimo che investe anche voi.

Per tutti questi motivi penso sia consigliabile la richiesta di un supporto terapeutico, che possa aiutarvi ad affrontare le fasi del dolore, dando giusta attenzione alle emozioni e ai vissuti di ciascuno.

Le mando i miei più cordiali saluti e rimango a disposizione.

Dott.ssa Gabriella Chiavaroli

Dott.ssa Gabriella Chiavaroli

Pescara

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Cara Claudia,

chieda aiuto ad un professionista. La morte di una persona cara, di un genitore, provoca un dolore insopportabile. Ne parli con un professionista. Parlandone riuscirà a rispondere alla sua questione rispetto al mettere al corrente totalmente sua madre della situazione, oppure no.

Rimango a disposizione, anche online

Arianna D'Acuti

Dott.ssa Arianna D'Acuti

Dott.ssa Arianna D'Acuti

Avellino

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